La recensione

Allo Strehler applausi a scena aperta per la Cenerentola di Frédéric Olivieri con la Scuola di ballo Accademia Teatro alla Scala

Frédéric Olivieri mantiene intatta la magia e l’incanto della fiaba di Perrault, rispetta il libretto di Nicolai Volkov e la partitura di Prokof’ev. Con maestrìa, classe e eleganza crea uno spettacolo di notevole spessore scenico e produttivo, degno dei grandi palcoscenici. Applausi prolungati ed entusiasti, a scena aperta e nel fastoso finale, hanno salutato gli oltre 100 allievi in scena. Bravi i protagonisti selezionati tra gli allievi dal sesto all’ottavo corso. Pregevoli costumi e maestose scenografie hanno contribuito rendere “magico” lo spettacolo.

Non poteva esserci occasione migliore, quale la Giornata Internazionale della Danza, il 29 aprile 2015, per presentare la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala sul palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler di Milano, con l’ultima nuova produzione di uno tra i più famosi titoli del grande repertorio classico, Cenerentola, sulle struggenti note di Sergej Prokof’ev nella coreografia del direttore della Scuola Frédéric Olivieri, autentico e indiscusso artefice della serata.

La versione di Cenerentola creata da Frédéric Olivieri mantiene intatta tutta la magia e l’incanto del “sogno” della fiaba di Perrault, rispetta il libretto di Nicolai Volkov e la partitura di Prokof’ev che dichiarò: “Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di Cenerentola era l’amore poetico tra lei e il principe, la nascita e il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanesse indifferente alla sventura e alla gioia”.

Queste parole ben si adattano allo spettacolo portato in scena dagli allievi scaligeri. Olivieri ha deliziato gli spettatori con un grande balletto classico dal taglio fiabesco, e lo ha fatto con la maestrìa, la classe e la professionalità che ben pochi direttori accademici contemporanei possiedono, portando in luce e dando risalto e visibilità ai giovani e promettenti interpreti. Olivieri non si è limitato al semplice e facile saggio di fine anno composto da una miscellanea di vari coreografi, ma ha montato uno spettacolo di notevole spessore scenico e produttivo, un allestimento degno dei grandi palcoscenici. Sarebbe perfetto anche per quello del Teatro alla Scala, semplicemente con l’aggiunta di un accompagnamento musicale dal vivo.

Rispetto alla prima versione firmata da Rostislav Zakharov per il Bolshoi di Mosca, la Cenerentola andata in scena allo Strehler è un adattamento coerente all’originale, in cui troneggia il potere magico della gentilezza, della grazia e dell’eleganza, e propone modifiche che non hanno assolutamente mutato l’ottimo andamento del balletto che tra danze classiche e popolari, passi a due, variazioni, valzer, mazurche hanno illuminato al meglio le doti dei giovani allievi.

La drammaturgia segue le note vicende della fiaba e comprende il ballo con l’orologio che batte la mezzanotte, la fuga di Cenerentola, il Principe che resta solo con la scarpetta perduta sullo scalone del palazzo. Lui disperato la ricerca nel suo regno, facendo misurare la scarpetta a tutte le ragazze. Quando Cenerentola cerca di aiutare la matrigna e le sorellastre ad indossare la scarpetta, l’altra le cade dalla tasca del suo grembiule. Il Principe la riconosce e, per loro, il mondo ridiventa incantato… perché  “i sogni son desideri di felicità”.

Ad interpretare la fiaba, che conserva intatta la promessa di felicità e amore eterno e che rimane fedele ai suoi valori con il finale che altro non è se non il coronamento del bene sul male, oltre 100 allievi della Scuola scaligera. I ruoli principali sono stati affidati ad allievi dal sesto all’ottavo corso. Per loro lo spettacolo costituisce l’ultimo impegno significativo prima degli esami finali e, per i diplomandi, un passo d’addio di notevole spessore artistico. Ben presto per molti di loro si aprirà la carriera professionale.

Protagonista del balletto è chiaramente Cenerentola, interpretata la sera del 29 aprile da Caterina Bianchi, una giovane fanciulla dotata di bellezza, innocenza, dolcezza e leggerezza. Al suo fianco, nel ruolo del principe, Fabio Rinieri, un compagno all’altezza, profondamente espressivo, pulito e a tratti poetico. Da segnalare, per presenza scenica e interpretativa, Maria Vittoria Muscettola e Benedetta Montefiore (Sorellastre), Martina Dalla Mora (Madrina), Lea Thomasson (Matrigna), Domenico Di Cristo (Amico del Principe), Andrea Crescenzi (Maître a danser).

Gli allievi del corpo di ballo hanno danzato fluidamente e musicalmente sulle tavole del palcoscenico in una plasticità gestuale del corpo propria della tradizione romantica: questi aspetti sono stati i veri protagonisti dello straordinario successo dello spettacolo che ha anche il merito di aver riportato in scena una fiaba tra le più amate e da lungo tempo assente  dalle scene milanesi.

Il pubblico ha “vissuto” il balletto con fortissima partecipazione emotiva. Applausi prolungati ed entusiasti a scena aperta e nel fastoso finale.

Lo spettacolo, inserito nel programma della rassegna Expo in Città 2015 a pochi giorni dall’apertura dell’Esposizione Universale, è stato realizzato con il prezioso sostegno della Fondazione Bracco.

La signora Diana Bracco ha sottolineato che tutto ciò è stato possibile per esaltare il meglio del nostro Paese: tradizione e innovazione, creatività, orgoglio, dai giovani truccatori ai macchinisti, dai ballerini agli scenografi, insieme all’Accademia per accendere i riflettori sulla grande tradizione italiana della musica, della danza, dell’arte e dell’alto artigianato italiano. E questo in sintesi è stato lo spettacolo capitanato da Frédéric Olivieri che si è avvalso, per la parte coreografica, della preziosa collaborazione dei validi e attenti docenti della scuola di ballo scaligera tra cui Paola Vismara, Paolo Podini, Leonis Nikonov, Maurizio Vanadia, Loretta Alexandrescu, Tatiana Nikonova, Elisa Scala e Vera Karpenko.

Per la messa in scena dello spettacolo sono stati chiamati allievi ed ex allievi dell’Accademia, dai sarti agli scenografi, dai truccatori e parrucchieri ai fotografi. Le scene erano firmate da Angelo Sala e le sculture sono state realizzate da Fausta Cerizza. I costumi degli interpreti principali sono stati disegnati da Maria Chiara Donato e realizzati con il contributo degli allievi ed ex allievi del Corso per sarti dello spettacolo (Claudia Furlan, Giulia Claudia Gambi, Cristina Garanzini, Marta Gianinetti, Amelie Mazet, Luca Morando, Celeste Ratazzi, Francesca Simoni) con l’elaborazione di Cristiana Malberti. E qui va una nota di merito per la doviziosa e preziosa cura degli abiti di pregevole manifattura e per le maestose scenografie di rara bellezza che, unitamente ai suggestivi fasci di luce, hanno contribuito  rendere “magico” lo spettacolo. Geniale anche l’assemblaggio di frutta e verdura in una stupefacente composizione in omaggio ad Arcimboldo, mascotte dell’Expo 2015, una composizione che ricorda un quadro del pittore milanese Giovanni Arcimboldo, e che rimanda alla ricerca degli alimenti tra unione e sinergia dei Paesi del mondo ospitato al Padiglione Italia: un coup de theatre che ha potenziato l’espressività emozionale della visione del balletto in un’attualizzazione di fascinosa bellezza tra confine reale e virtuale.

Da segnalare anche il contributo degli allievi dei Corsi per truccatori e parrucchieri teatrali, parruccai, fotografi di scena.

Con questo spettacolo Frédéric Olivieri si è guadagnato il titolo di eccellenza nell’eccellenza. Il direttore è la vera punta di diamante del Dipartimento Danza scaligero. Con eleganza e gusto estetico è al timone della prestigiosa istituzione fondata nel 1813, una Scuola di ballo che sempre più in questi ultimi anni diploma allievi in grado di soddisfare  le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai danzatori professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio, particolareggiato e diversificato. Sotto la sua guida tanti talenti sono nati e oggi illuminano e portano alto il nome dell’Italia nel mondo, distinguendosi per tecnica e personalità con i più importanti titoli della tradizione ballettistica.

Un applauso a Olivieri e a tutta l’Accademia scaligera.

Michele Olivieri

3/05/2015

Credit fotografici: da 1. a 7. foto di Alessia Santambrogio; 8. foto di Andrea Angeli; da 9. A 12. foto di Alessia Santambrogio.

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