A Milano

Alla Scala Progetto Händel, coreografia di Mauro Bigonzetti con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova

Debutta il 20 maggio 2017 al Teatro alla Scala di Milano Progetto Händel, nuova coreografia di Mauro Bigonzetti con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova quali protagonisti. Mauro Bigonzetti torna al suo grande amore per la musica barocca, partendo dalle Suites di Georg Friedrich Händel, con un respiro che si amplia poi attraverso altre sue composizioni cameristiche. Un respiro forgiato sui ballerini scaligeri e sulle étoiles Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, per la quale Mauro Bigonzetti crea per la prima volta. Repliche fino al 1 giugno 2017.

Dal 20 . 05 . 2017 al 01 . 06 . 2017

Milano - Teatro alla Scala

Al Teatro alla Scala di Milano debutta Progetto Händel, nuova coreografia di Mauro Bigonzetti con Roberto Bolle e Svetlana Zakharova quali protagonisti. Questa nuova produzione si inserisce nel progetto scaligero di balletti su musica da camera che da Cello Suites di Heinz Spoerli a Il giardino degli amanti di Massimiliano Volpini, ha approfondito un connubio di grande fascino, nell’esaltazione dei dettagli, dei timbri e delle voci di ogni strumento e dei corpi dei danzatori che rispondono alle sollecitazioni musicali. Un vero sviluppo creativo per i musicisti e i danzatori scaligeri, uno stimolo per i coreografi e una vera opportunità per esaltare partiture che come piccoli ma preziosissimi gioielli si aprono a una platea ampia e sfaccettata e si visualizzano in scena amplificando atmosfere e suggestioni.

Per questa nuova produzione in prima assoluta, Mauro Bigonzetti torna al suo grande amore per la musica antica e barocca, partendo dalle Suites di Georg Friedrich Händel, con un respiro che si amplia poi attraverso altre sue composizioni cameristiche. Un respiro che verrà forgiato sui ballerini scaligeri e sulle étoiles Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, per le quali Mauro Bigonzetti crea per la prima volta, assecondando i timbri e i cromatismi delle due diverse situazioni musicali, con un comune denominatore: il fascino del teatro, dell’immaginazione e della fantasia del mondo barocco evocato dalle note di Händel.

Nove recite, dal 20 maggio al 1 giugno 2017, che vedranno in scena al debutto, nella recita del 21 maggio (ore 15) e nelle serate del 23 e 24 maggio, come interpreti principali Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, coppia acclamata in titoli classici e romantici, ma mai prima d’ora impegnata in un progetto di stampo più moderno.

Accanto alle due étoiles, gli artisti del Corpo di Ballo scaligero: 14 danzatori nella prima parte che si alterneranno in soli e passi a due sulle note di diversi adagio, giga, allegro, prélude, courante, allemande, sarabande e 12 nella seconda, nella quale, essendo il respiro più allargato, cosi come la musica, saranno maggiori i momenti di ensemble. Nella recita di apertura saranno in scena Claudio Coviello, Antonella Albano, Vittoria Valerio, Marco Agostino, Massimo Garon, Gaia Andreanò, Timofej Andrijashenko, Stefania Ballone, Agnese Di Clemente, Christian Fagetti, Chiara Fiandra, Denise Gazzo, Maria Celeste Losa, Fabio Saglibene, Giulia Schembri, Gioacchino Starace, Philippine De Sevin, Christian Fagetti, Alessandra Vassallo, Gabriele Corrado, Chiara Fiandra, Walter Madau, Martina Arduino, Nicola Del Freo.

Ad eseguire i brani händeliani nella prima parte del balletto James Vaughan (Pianoforte) e nella seconda Francesco De Angelis (Violino), Fabien Thouand (Oboe), Andrea Manco (Flauto) Massimo Polidori, in alternanza con Sandro Laffranchini (Violoncello) e James Vaughan (Clavicembalo).

La scelta dei brani di questa produzione nasce innanzitutto dalla predilezione di Mauro Bigonzetti per la musica barocca, soprattutto di Händel, che tra i compositori antichi e barocchi gli ha offerto e tuttora gli offre i maggiori stimoli sul piano coreografico. Bigonzetti ha già infatti creato su musiche di Händel in precedenti lavori, tra i quali InCanto e Come un respiro per Aterballetto e Festa barocca per l’Alvin Ailey American Dance Theater. Questa nuova creazione è dunque per il coreografo una evoluzione, un discorso di approfondimento all’interno della produzione händeliana e uno sviluppo delle sue precedenti riflessioni su questo compositore.

La struttura coreografica di Progetto Händel è al servizio della diversità dei brani ed  è divisa in due parti: la prima è concentrata sulle Suites che, eseguite da un unico strumento solista, hanno portato il coreografo a una dimensione più intimistica, monocromatica; la seconda, che si apre a diversi timbri e più strumenti, assume una struttura più composita e ricca.

Anche sul piano visivo le due parti di Progetto Händel sono concepite in maniera molto chiara. La prima è in bianco e nero: nei costumi e nell’illuminotecnica c’è una assenza totale di colore, una dimensione intima per restituire alla musica la sua specificità e la centralità dello strumento. La seconda parte invece è una esplosione di colori, anche nei cromatismi dei costumi; segue la diversificazione dei timbri e la maggior presenza di strumenti coinvolti, e rende più tangibile il gusto barocco. Nella prima parte l’atmosfera è più astratta, nella seconda lo stile è più “narrativo”, perché la musica, come commenta Bigonzetti, qui sembra raccontare.

Sul piano coreografico e stilistico la prima parte vuole essere più asciutta e geometrica mentre la seconda più barocca, più circolare, con un certo senso di leggerezza e divertimento.

Accanto alle due étoile, è  impegnato il corpo di ballo scaligero, con 16 danzatori nella prima parte e 14 nella seconda, nella quale, essendo il respiro più allargato, cosi come la musica, saranno maggiori i momenti di ensemble.

Un nuovo dialogo, quindi fra musica, strumento, danzatori e corpo, che  nella prima parte, essendo protagonista un unico strumento, sarà più stretto e diretto; nella seconda, questo mondo si apre, con una maggior suggestione verso il teatro.

“Händel è teatro allo stato puro – sottolinea Bigonzetti – Con la sua musica apre immagini, apre porte… anche quando non scrive per il teatro è visionario, descrittivo, narrativo. Anche quando non narra, ricerca il senso dello spettacolo. Non a caso a lui si associa quel meraviglioso utilizzo delle macchine di scena che sono davvero il simbolo della fascinazione e della magia illusionistica  del teatro barocco”.

Lo spettacolo è in scena sabato 20 maggio 2017  ore 20, domenica 21 maggio  2017  ore 15,  martedì 23 maggio 2017 ore 14.30, martedì 23 maggio 2017 ore 20, mercoledì 24 maggio 2017 ore 20, giovedì 25 maggio 2017 ore 20, venerdi 26 maggio 2017 ore 20, martedì 30 maggio 2017 ore 20 e giovedì 1 giugno 2017 ore 20.

Precede lo spettacolo mercoledì 17 maggio 2017, alle ore 18, Il respiro danzante di Händel, un incontro ad ingresso gratuito nel Ridotto dei Palchi A. Toscanini. L’incontro, condotto da Leonetta Bentivoglio rientra nel ciclo Prima delle prime Balletto organizzato dal Teatro alla Scala con Amici della Scala.

www.teatroallascala.org

 

Foto: 1.-5. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Svetlana Zakharova e Roberto Bolle in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 6.-9. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Svetlana Zakharova in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 10.-13. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Roberto Bolle in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 14. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Agnese Di Clemente e Gioacchino Starace in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 15. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Massimo Garon in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 16. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Antonella Albano e Timofej Andrijashenko in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 17. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Claudio Coviello in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 18.-19. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, Nicoletta Manni e Gabriele Corrado in prova, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 20.-27. Progetto Händel di Mauro Bigonzetti, prove in sala, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala; 28. Frédéric Olivieri,  Roberto Bolle,  Svetlana Zakharova e Mauro Bigonzetti, ph. Brescia e Amisano Teatro alla Scala

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