In Toscana

Inequilibrio 2018, festival della nuova scena al Castello dei Pasquini

Dal 19 giugno all’8 luglio 2018 torna al Castello Pasquini di Castiglioncello il festival Inequilibrio. Nella sezione danza il bulgaro Ivo Dimchev, Meytal Blanaru, la compagnia ceca Dot 504, la compagnia Sirna/Pol e gli italiani Daniele Albanese, Anna Maria Ajmone, Giuseppe Muscarello ,Giovanna Velardi, Simone Zambelli, Silvia Rampelli, Alessandra Cristiani e Daniele Ninarello a cui è dedicata una particolare attenzione. Per il Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018 saranno ospiti Sina Saberi, Nora Alami, Jadd Tank e Radouan Mriziga.

Dal 19 . 06 . 2018 al 08 . 07 . 2018

Castiglioncello (LI) - Castello Pasquini

La fragilità è il tema della XXI edizione di Inequilibrio, così come rappresentata nell’immagine disegnata da Guido Bartoli per il Festival. Uova calpestate da una ragazza con le ali, forse nell’illusione di essere un angelo prima di spiccare il volo, con la consapevolezza, espressa dalla vignetta che rappresenta l’icona “fragile” posta sulle scatole dei bicchieri.

Inequilibrio XXI, festival della nuova scena, torna a Castello Pasquini, Castiglioncello (LI) dal 19 giugno all’8 luglio per raccontare le molteplici fragilità dei nostri tempi attraverso 52 spettacoli tra teatro, danza e musica, di cui 15 prime nazionali per un totale di 82 repliche, presentando una selezione tra quanto di più interessante la scena contemporanea, italiana e internazionale, propone.

Il Focus di danza che nella passata edizione era stato dedicato ai giovani coreografi arabi, quest’anno si amplierà con un occhio più vasto sull’area Mediterranea e del Medioriente grazie al Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018 progetto sostenuto da La Francia in Scena, stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in ItaliaTra gli artisti ospiti di Inequilibrio figura Sina Saberi, danzatore iraniano che ha sviluppato una ricerca personale che eludendo i divieti del suo paese (in Iran la danza è vietata) apre orizzonti sul corpo, scandagliando tradizioni e riti del passato in Iran. La danzatrice marocchina Nora Alami presenterà un duo con il performer libanese Jadd Tank che è l’autore della coreografia e del concept. Radouan Mriziga coreografo marocchino “esplorerà” il mondo contemporaneo in bilico tra religione e rinnovamento. L’artista sente la necessità di resistere attraverso l’arte agli impatti sociali, culturali e religiosi, questo ha rafforzato la sua vitalità aprendogli un confronto sulle impellenze sociali.

Tra gli ospiti internazionali si segnala Ivo Dimchev, carismatico artista bulgaro di culto, noto in tutto il mondo per le sue performance estremamente innovative e provocatorie, e per la sua singolare vocalità che sarà a Inequilibrio con due appuntamenti: un vero e proprio concerto e una performance.

Meytal Blanaru danzatrice e coreografa israeliana con base a Bruxelles, presenterà Aurora un singolare solo, ispirato alla storia di Genie, una bambina che aveva passato i primi tredici anni di vita legata a un vasino, chiusa sola in una stanza, da genitori degeneri. Dopo il suo ritrovamento nel 1970 ha passato la vita tra autorità, scienziati e servizi sociali. “Seppure la storia di Genie sia uno straziante racconto di abusi- racconta la Blanaru-  sono stata profondamente ispirata da come avesse sviluppato una fisicità umana alterata.”

La compagnia ceca Dot 504 debutterà in Prima italiana il loro nuovo spettacolo Family Journey.

Due saranno le personali dedicate ad un coreografo e ad una drammaturga: Daniele Ninarello (danzatore e coreografo) e Rita Frongia (drammaturga, regista e attrice) che presenteranno tre loro spettacoli ciascuno.

La compagnia Sirna/Pol con I Giardini di kensington presenta uno spettacolo sulle relazioni, tra maschile e femminile.

Prodotto dall’azione Collaboration di Anticorpi XL, Daniele Albanese presenta Von: una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze che agiscono sui corpi e sullo spazio in una coreografia di movimento, luce e suono.

Nella voliera nel parco di Castello Pasquini, la danzatrice Anna Maria Ajmone in dialogo con Jules Goldsmith, costumista e scenografa, presenterà NORAMA VALLEY condividendo suggestioni, immagini possibili, forme e materiali con cui saranno costruite le stratificazioni del paesaggio all’interno di un percorso di ricerca che si concentra sul soggiornare in spazi diversi, creando delle azioni di passaggio, che in modi completamente differenti si relazionano al contesto. Anna Maria Ajmone danzerà anche nello spettacolo V N Serenade- Verklärte Nacht (Notte trasfigurata) di Arnold Schönberg, Serenata in do maggiore per archi op. 48 di Pëtr Il’ič Čajkovskij di Cristina Kristal Rizzo in cui la creazione ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto.

JUST TWO due assoli è il titolo di una serata condivisa, in cui due coreografi palermitani over 40, Giuseppe Muscarello e Giovanna Velardi, propongono due soli sul tema dell’espressività e dell’identità.  Due coreografi dal respiro internazionale, la cui cifra linguistica e stilistica è fortemente radicata nella sicilianità.

NON RICORDO è il titolo dello spettacolo di e con Simone Zambelli, artista selezionato nella Vetrina Anticorpi Xl edizione 2017, laureato all’ Accademia Nazionale di Danza di Roma.

Euforia di Silvia Rampelli, spettacolo prodotto da Habilé d’eau, compagnia fondata da Silvia Rampelli, che focalizza la riflessione sulla natura dell’atto, sulla scena come dispositivo percettivo, arriva ad Inequilibrio in forma definita dopo che lo scorso anno era stato presentato in forma di studio.

L’inedita coppia Alessandra Cristiani e Marcello Sambati presenta Clorofilla, dai libri Esitazioni e Tenebre del poeta e attore Marcello Sambati, uno spettacolo in cui la poesia del corpo si mescola con quella dei versi.

www.armunia.eu

 

PROGRAMMA DANZA

Martedi 19 giugno 2018

10.00 La Limonaia – Corso su Tradizioni e Cultura del Medioriente. Raccontare un mondo tra informazioni e pregiudizi. Sina Saberi e Tiziana Ciavardini (due crediti formativi per i giornalisti. Iscrizione sulla piattaforma SiGef corsi enti terzi)

22.30 Ivo Dimchev (Bulgaria) Live Solo Concert (V.M.18) – Anfiteatro – Ivo Dimchev è un coreografo e a performer bulgaro, internazionalmente noto per i suoi provocatori e spesso controversi lavori. La sua ricerca è estrema e mista di sfumature che vanno dalla performance art alla danza, al  teatro, musica, disegni e fotografie. Nel  2017 ha realizzato due album con la sua musica.A Castiglioncello presenta P-Project una delle sue performance e Live, un concerto.

 

Mercoledì 20 giugno 2018

Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018

18.00 Sina Saberi (Iran) – Damnoosh (danza) – Sala del Ricamo Sina Saberi ci invita ad una cerimonia del tè, ci fa sedere e ci offre un infuso di sette erbe, provenienti da altrettante parti dell’Iran, una per ogni storia che narra. Damnoosh è un viaggio nella memoria e nasce da un bisogno di unità e di condivisione vitale. Contiene racconti, poesie, musica e persone per narrare la cultura iraniana attraverso il semplice atto quotidiano della preparazione del tè. In questo lavoro la danza è un concetto, un oggetto, immaginato  insieme al pubblico, che è parte integrante e imprescindibile di questo rituale. Dopo che tutti avranno bevuto il tè magico, alla fine dello spettacolo, una danza perduta riaffiorerà  lentamente alla memoria. (replica 21 giugno).

20.30 Sina Saberi (Iran) – Prelude to Persian Mysteries (danza) – Sala del Camino – La performance è una riflessione su quarant’anni di oblio della danza in Iran. Ispirandosi all’antica cultura e ai dei rituali Zoroastriani, ormai dimenticati, Saberi rievoca una possibile relazione tra un passato invisibile e un presente sgretolato. Basandosi su suoni e sulla sua immaginazione, Sina Saberi trasforma la distanza temporale di quattro decenni in un’esperienza fisica e si interroga su come potrebbe apparire quella danza e come potrebbe muoversi oggi un danzatore dell’epoca. (replica 21 giugno).

 

Giovedì 21 giugno 2018

22.30 Ivo Dimchev (Bulgaria) P Project (performance) Prima nazionale V.M.18 – Anfiteatro – P Project è una performance interattiva che si costruisce in scena con il pubblico. Il punto di partenza sono le parole “P” come popolo, polizia, pittori, prostitute, piano, pussy, poesia e popper. Con questo lavoro, Dimchev affronta i tabù che circondano il sesso e il denaro, il valore, l’autorità del lavoro creativo e dei contenuti, invitando la partecipazione attiva del pubblico e testandone la creatività e il desiderio di prendersi dei rischi. Quello che a lui interessa è costruire una cornice all’interno della quale qualunque cosa può accadere.

Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018

18.00 Sina SaberiDamnoosh

20.00 Sina Saberi (Iran) – Prelude to Persian Mysteries

21.00 Radouan Mriziga (Marocco) – 55 (danza) – Tensostruttura – 55 è la prima creazione del coreografo e ballerino marocchino Radouan Mriziga; rappresenta la prima parte di una trilogia prodotta dal Moussem Nomadic Arts Center, in cui viene esaminato il rapporto tra danza e architettura. La performance vede l’uomo interprete di un atto di equilibrio tra mente, corpo e spirito. Nel solo l’autore gioca con la prospettiva, si pone alcuni obiettivi spazio-temporali, crea delle “forme”, si espone alla complessità. 55 sono i minuti di questo spettacolo ”architettonico” durante i quali la narrazione si insinua tra le forme e i volumi che si aprono, nell’articolarsi dinamico del dialogo tra corpo e spazio.

 

Venerdi 22 giugno 2013

Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018

21.00 Radouan Mriziga (Marocco) – 55 (danza) – Tensostruttura

 

Domenica 24 giugno 2018

Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018

20.00 Coreografia e concept di Jadd Tank con Nora Alami e Jadd Tank (Libano/Marocco) – Bourgeois-Z (danza) – Auditorium – Bourgeois-Z è un viaggio nell’assurdità, sia come elemento dirompente che come conseguenza di una cultura che innalza ancora confini sociali. Jadd Tank e Nora Alami nella performance esprimono in parte con la danza e in parte con il teatro la relazione con alcuni aspetti della nostra epoca, esaminando in modo comico l’architettura e la funzione del corpo in stato di (in)coscienza. Un dentro e un fuori da scatole simboliche che solo il corpo può superare.(replica 26 giugno)

 

Martedì 26 giugno 2018

21.15 Daniele Albanese – Von (danza) – Tensostruttura – «Von è una riflessione sulla danza intesa come continua mutazione e trasformazione in rapporto con le forze  che agiscono sui corpi e sullo spazio. Una coreografia di movimento, luce e suono – scrive Daniele Albanese – Forze naturali, forze fisiche e forze politiche che mutano, distorcono, muovono i corpi e il loro incedere nel tempo». In questa creazione Daniele Albanese delinea una zona immaginaria di  confine e di passaggio tra ciò che è chiaro e leggibile e ciò che è oscuro e misterioso in una danza di grande energia e suggestioni. All’origine del progetto c’è la fascinazione per l’Orizzonte degli eventi – il termine usato in astrofisica per delimitare la superficie limite oltre la quale nessun evento può influenzare un osservatore esterno. Interpreti dello spettacolo, oltre allo stesso Daniele Albanese, sono Marta Ciappina e Giulio Petrucci. Luci a cura di Alessio Guerra, partitura musicale a cura dei musicisti Lorenzo Donadei e Luca Nasciuti.

22.30 Sirna/Pol – I Giardini di Kensington di e con Elisa Pol e Valerio Sirna- Sala del Ricamo – Elisa Pol e Valerio Sirna  si sono costituiti come coppia artistica per il progetto I Giardini di Kensington. Il progetto vuole approfondire il rapporto tra scrittura scenica e gesto coreografico, indagando le dinamiche di una relazione amorosa all’interno di uno spazio domestico. Il lavoro si divide in tre capitoli: il primo, il litigio, è stato finalista al Premio Scenario 2017, il secondo, il rifugio, viene presentato in prima nazionale nel festival Inequilibrio.

Un soggiorno. Pochi elementi delineano un interno. Un oggetto non identificato aleggia sulla stanza.  Due figure gettate nello spazio, con le loro presenze annoiate, sottili, tese, eleganti, dolci e litigiose, vicine e distanti, nell’intimità di non aver nulla da dirsi, tra i cali e i picchi fisiologici della relazione, fanno i conti con le consuetudini dello starsi accanto.  Lo scorrere di un tempo imprecisato – un giorno, un anno, una vita – apre delle smagliature nella quotidianità; le pose più ovvie del vivere domestico – mangiare, sedere su una poltrona, leggere un giornale – si caricano di elementi inspiegabili e inaspettati.  Il salotto si trasforma allora in un insieme di angoli, di miniature intime e riparate; talvolta in una distesa desertica, in cui svaniscono misure e coordinate. La percezione di uno spazio alterato consente l’emergere di un altrove, in una ricerca coreografica sospesa tra gesto cristallino e sprofondamenti. (Replica 27 e 28 giugno)

Focus Young Mediterranean And Middle East Choreographers 2018

20.30 Coreografia e concept di Jadd Tank con Nora Alami e Jadd Tank (Libano/Marocco) – Bourgeois-Z (danza)

 

Mercoledì 27 giugno 2018

ore 9 -13 / 15-17. La Limonaia. Corso su La critica di danza uno sguardo in trasformazione. Teoria e pratica, con Rossella Battisti, Marilù Buzzi, Silvia Poletti (sei crediti formativi per i giornalisti. Iscrizione sulla piattaforma SiGef corsi enti terzi)

18.00 Sirna/Pol – I Giardini di Kensington di e con Elisa Pol e Valerio Sirna- Sala del Ricamo

21.45 Dot 504 (Rep. Ceca) – Family Journey di Anton Lachky, Eleonore Valère Lachky (danza) Prima nazionale – Tensostruttura – Una famiglia che non ha mai conosciuto il padre e la madre. Per una fortunata combinazione o una coincidenza, incontra un uomo meraviglioso che gli dice: «Siete una famiglia. Restate uniti e diventerete la famiglia più felice. La più felice del mondo». Parte così una parodia del contemporaneo ironica e intelligente, i danzatori trasformano la scena e tra danza e teatro raccontano la quotidianità di una famiglia felice. Dialoghi e dinamiche corporee si susseguono in atmosfere comiche e grottesche.

Giovedì 28 giugno 2018

19.00 Personale dedicata a Daniele Ninarello – Non(leg)azioni (danza) – Tensostruttura – Indagare lo spazio con il corpo attraverso la sua creatività. Attraverso l’improvvisazione si va sempre a sondare luoghi del corpo e della mente che a volte accantoniamo, ma in quel momento riaffiorano immagini e situazioni cariche di un potenziale poetico che permette generosità e catarsi. La Figura si isola nello spazio e si ritrova in una altra disponibilità ad essere. L’improvvisazione tira fuori quello che a livello di emozioni e sensazioni è reale, e dunque, necessario all’atto scenico e alla creazione. Dare vita al momento, all’istante, percepirlo, afferrarlo e seguirlo, scegliere di farlo attraverso l’ irrazionalità di un corpo che racconta un passaggio. È dunque necessario riconoscere l’urgenza dell’attimo che sta per nascere e al tempo stesso per finire. È molto importante una totale apertura, una totale consapevolezza e una disponibilità alla ricezione verso ciò che accade dentro e fuori. Lo spazio ha un ruolo importante in entrambi i casi. Riconoscere la vera natura, il primo gesto che diventa movimento, la radice di ogni azione che si sta per svolgere, senza perdere la libertà e la creatività.

20.00 Sirna/Pol – I Giardini di Kensington di e con Elisa Pol e Valerio Sirna- Sala del Ricamo

 

Venerdi 29 giugno 2018

19 30 Meytal Blanaru (Israele) – Aurora (danza) –Auditorium – «Questo lavoro nasce da una domanda che continuava a tornarmi in mente. Quanto di ciò che sono veramente viene da dentro di me e quanto è stato forgiato e plasmato dalle norme della società. Credo che mi stessi domandando chi sono. Più andavo a fondo in questa domanda, più la risposta sembrava allontanarsi. Non sapevo come connettermi a questo territorio inesplorato. Dubitavo di tutto. Mi sono dunque avvicinata al tema dei bambini selvaggi: bambini che hanno passato i primi anni della vita senza contatti con gli esseri umani, cresciuti da animali o tenuti segregati da genitori snaturati. Ho pensato che questi bambini dovevano essersi formati a partire da se stessi. Mi sono chiesta come si sarebbero comportati, come si sarebbero mossi.  Attraverso questo “filtro” ero in grado di connettermi a un luogo interiore che sentivo inviolato. Durante la mia ricerca mi sono imbattuta nella storia di Genie, una bambina che aveva passato i primi tredici anni di vita legata a un vasino, chiusa sola in una stanza da genitori degeneri. Dopo il suo ritrovamento nel 1970 ha passato la vita tra autorità, scienziati e servizi sociali. Seppure la storia di Genie sia uno straziante racconto di abusi, sono stata profondamente ispirata da come avesse sviluppato una fisicità umana alterata. Le persone ne erano colpite. E io con loro. Questo lavoro è dedicato a lei. In un’altra vita avrebbe potuto essere qualsiasi cosa avesse voluto». (Replica 30 giugno).

21.00 Personale dedicata a Daniele NinarelloStill (danza) – Tensostruttura – Still è il gesto di un costante ritorno al corpo.  È un diagramma al cui centro si dispone il tema di un’identità articolata nelle sue molteplici facce e mutazioni, disposta nello spazio come una figura del tempo. La linea di forza di questo lavoro indaga a fondo i modi in cui la temporalità si dispiega con l’evolversi di una singolarità, fotografandone le trasformazioni, i dissolvimenti e le ricostruzioni fino a divenire figura astratta nell’atto del risalire|resistere alla gravità. In scena Marta Ciappina, Pablo Andres Tapia Leyton e Alessio Scandale.

Sabato 30 giugno 2018

19.30 Daniele Ninarellokudoku (danza) – Tensostruttura – Il compositore Dan Kinzelman e il coreografo Daniele Ninarello per la prima volta si incontrano in un territorio di esplorazione comune: lo spazio come luogo in cui esercitare e trasfigurare il corpo, sonoro e fisico, la sua precarietà, la sua impermanenza, la fatica della resistenza.   Dan Kinzelman lavora improvvisando dal vivo con l’elettronica, mescolando sintesi, rumori interni delle macchine e feedback, assieme a suoni generati dagli strumenti che da anni utilizza maggiormente: sax, clarinetto, flauti, stratificando i vari elementi con l’ausilio di  una loop station.  Nel comporre la parte coreografica Daniele Ninarello, oltre a ricercare nel campo a lui abituale della composizione istantanea, opera in un territorio che si crea dal dialogo continuo con il paesaggio sonoro e le informazioni che da questo riceve per contattare quei fili invisibili che uniscono corpo e spazio. La sperimentazione sonora e quella corporea tendono dunque a tradurre gli elementi percettivi attraverso cui l’evolversi della figura umana si rende visibile.

21.00 Meytal Blanaru (Israele) – Aurora (danza)

 

Domenica 1 luglio 2018

21.00 Habillè D’eau/ Silvia RampelliEuforia (danza) – Tensostruttura «Da alcuni anni cerco un passaggio logico ed esistenziale che l’esperienza sollecita e che nella riflessione filosofica incontra una possibilità. Il tema della situatività, dell’essere gettati, della caduta nel tempo trova un rudimentale parallelo nel dispositivo teatrale, artificio volto a ricreare – attraverso l’ordigno dell’esposizione al Mondo – la condizione di apertura, fondamento di ogni sentire». In scena Alessandra Cristiani, Eleonora Chiocchini, Valerio Sirna.

 

Martedì 3 luglio 2018

19.15 Alessandra Cristiani e Marcello SambatiClorofilla (danza e poesia) Prima nazionale. «Il corpo come una reliquia è abbandonato nella nudità di uno spazio. Gli unici atti possibili sono verso se stessi, nell’attesa e nel bisogno di ritrovare la sacralità di una profonda natura. E’ una prima esposizione percettiva. Ne deriva una seconda dove si è mossi da furori interni, animalità sonore, voci esterne. Si è spinti quasi al limite, per ricontattare l’epicità delle proprie forze e la gravità spirituale di un senso ulteriore. L’inquietudine del lavoro si misura nel desiderio e mistero di poter avvertire un indicibile corporeo, un invisibile poetico, qualcosa come un’ombra che sembra costantemente scivolarci accanto densa e silenziosa. L’atto del guardare è l’atto del guardarsi, di portarsi al confine dei sensi e delle visioni e registrarne gli odori».

20.00 Simone ZambelliNon ricordo (danza) – Auditorium – «Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Non nella sua forma originale. E che però, per il solo tornare in cuore, rivive – non sogno fatuo o fantasticheria, ma sentimento concreto, esperienza diretta. Non è molto chiaro se si tratti di qualcosa che ci appartiene o di qualcosa che è svanito. Quanto ha di reale? Quanto di immaginazione? Bisogna considerarlo positivo per essere accaduto o negativo per esser finito? Si tratta del miglior regalo che un momento indimenticabile può lasciare? È triste ricordarsi che qualcosa non accadrà di nuovo? Ricordo inteso come simbolo di un’intera umanità, legame coeso che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani». (Replica 4 luglio)

21.00 Cristina Kristal RizzoVN Serenade (danza) Prima nazionale – Tensostruttura – La creazione ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, la reversibilità che intercorre nello spazio tra impulso e decisione in cui l’umano è puro potenziale. La dimensione coreografica si avvale di due metodologie speculari per la generazione di un’esperienza estetica in cui lo spazio tra la realtà e l’apparenza costituisce un luogo di libertà e una diversa postura politica dei corpi. Verklärte Nacht di Schönberg conduce all’interiorità, al far vibrare l’impersonale della danza come materia di un senso a venire. Serenade op.48, è il primo balletto originale che Balanchine creò nel 1934 per gli studenti dell’ American Ballet Theatre: pietra miliare nella storia della danza. È dunque il rapporto più diretto con la forma coreografica che viene proposto come disciplina e dedizione rigorosa alla domanda che ogni profonda trasformazione del corpo e del linguaggio produce coinvolgendo in un unico istante pensiero e movimento.

 

Mercoledì 4 luglio 2018

20.30 Simone ZambelliNon ricordo (danza)

22.30 Alessandra Cristiani e Marcello SambatiClorofilla (danza e poesia)

 

Sabato 7 luglio 2018

10.30 e 11.00 Giovanna VelardiLook me inside (danza) – Sala del Camino

19.00 Annamaria AjmoneNORAMA VALLEY (danza) studio. NORAMA è un luogo abitato. Diverse specie possono vivere, crescere riprodursi. Qui i corpi si disintegrano in corpi celesti, si trasformano in piante, animali, minerali. NORAMA è un luogo geograficamente vicino al nostro, non lontano e non impossibile, ma con continue incursioni dell’altrove-futuro, presente e sotterraneo. Norama prevede tre momenti di apertura e condivisone del processo di ricerca: NORAMA WHILEAWAY (Tropici, Roma), NORAMA VALLEY (Inequilibrio Festival, Castiglioncello) NORAMA RAMA (La democrazia del corpo/Cango, Firenze). NORAMA VALLEY si concentra sulla dimensione spaziale ed abitativa: in dialogo, con Jules Glodsmith, costumista e scenografa, presso la voliera all’interno della pineta del Castello Pasquini, condivideremo suggestioni, immagini, possibili forme e materiali con cui saranno costruite le stratificazioni del paesaggio di NORAMA.

22.30 Compagnia Giovanna Velardi Just two : GengèSull’identità di Giuseppe Muscarello e Look me inside di Giovanna Velardi (danza) – Due assoli firmati da due coreografi palermitani sul tema dell’espressività e dell’identità.

Look  me inside di e con Giovanna Velardi, è invece il ritratto di Lu, una donna che si mette simbolicamente a nudo e indaga il corpo esposto allo sguardo degli altri. Lu si accende e si spegne come il suo costume di luce e quando è accesa è pura luce, si esprime libera, senza timore di alcun giudizio, incitando il pubblico a trovare lo stesso slancio.

Gengé di Giuseppe Muscarello è liberamente Tratto da Uno Nessuno e Centomila di Luigi Pirandello. Gengè é il  personaggio di un romanzo nato nel 1926 ma che corrisponde più che mai agli uomini d’oggi.

«Non mi conoscevo affatto, non avevo per me alcuna realtà mia propria, ero in uno stato come di illusione continua, quasi fluido, malleabile; mi conoscevano gli altri, ciascuno a suo modo, secondo la realtà che m’avevano data; cioé vedevano in me ciascuno un Moscarda che non ero io non essendo io propriamente nessuno per me: tanti Moscarda quanti essi erano.»

Un uomo stereotipato vittima di tutti gli schemi che la società gli impone. Un uomo alla ricerca spasmodica dell’autenticità perché si rende conto che la sua vita è assorbita dalla casualità. La consapevolezza che il suo corpo è animato dalle forme che la società esige, un corpo mortificato che assume aspetti diversi perchè diversi sono i punti di vista che lo animano, decide allora di sperimentare il vuoto, cerca di convivere con il suo nessuno e vive non vivendo. Decide quindi di non essere.

 

Domenica 8 luglio 2018

7.00 e 19.30 Annamaria AjmoneNORAMA VALLEY (danza) studio

11.00 e 11.30 Giovanna VelardiLook me inside (danza)

19.00 Compagnia Giovanna Velardi Just two : GengéSull’identità di Giuseppe Muscarello e Look me inside di Giovanna Velardi (danza).

www.armunia.eu

Foto: 2. Ivo Dimchev; 3. Ivo Dimchev, P-Project; 4. Sina Saberi, Damnoosh, ph. Ezzat Ismail Ezzat; 5. Sina Saberi, Prelude to Persian Mysteries; 6.  Sina Saberi, ph. Kimia Rahgozar; 7. Radouan Mriziga, 55; 8. Bourgeois – Z di Jadd Tank; 9.-12. Von di Daniele Albanese, Compagnia STALKER, ph. Andrea Macchia; 13. I Giardini di Kensington di e con Elisa Pol e Valerio Sirna, ph. Diane, Ilaria Scarpa e Luca Telleschi; 14. DOT504, Family Journey di Anton Lachky, Eleonore Valère Lachky; 15. Aurora di Meytal Blanaru; 16. Non(leg)azioni di Daniele Ninarello; 17. Non(leg)azioni di Daniele Ninarello, ph. Elena Di Marco; 18. Non(leg)azioni di Daniele Ninarello, ph. Serena Pantaleo; 19.-20. Still di Daniele Ninarello, ph. Andrea Macchia; 21.-25. Kudoku di Daniele Ninarello, ph. Andrea Macchia; 26. Euforia di Silvia Rampelli, Habillè D’eau; 27. Simone Zambelli, Non Ricordo, ph. Paolo Porto; 28.-29. Simone Zambelli, Non Ricordo; 30. VN Serenade di Cristina Kristal Rizzo ph. Luca del Pia; 31. Giovanna Velardi, ph. Farina; 32. Gengé di Giuseppe Muscarello, ph. Anna Fici.

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