A Milano

MilanOltre: focus su Compagnia Zappalà Danza

Dal 10 . 10 . 2016 al 12 . 10 . 2016

Milano - Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33

La 30° edizione del festival MilanOltre dedica un focus speciale alla Compagnia Zappalà Danza, compagnia di punta del panorama italiano, da più di venticinque anni portatrice del pensiero artistico di Roberto Zappalà, coreografo catanese che è riuscito, come nessun altro, a narrare nei corpi la ‘sua’ Sicilia e a fondare a Catania un centro di eccellenza per la danza contemporanea, Scenario Pubblico, recentemente riconosciuto dal Ministero come Centro di produzione nazionale.

MilanOltre sintetizza in tre serate, dal 10 al 12 ottobre 2016, questa sapiente esperienza coreografica e di produzione, proponendo tre spettacoli di Roberto Zappalà. Ciascun titolo rappresenta una tappa di un percorso complesso e articolato che Zappalà ha avviato su fronti diversi: il viaggio, la migrazione, l’appartenenza. Naufragio con spettatore, in scena il 10 ottobre 2016, è una riflessione in più fasi sul viaggio dei popoli migranti. Instrument 1, in scena l’11 ottobre 2016 un’indagine tutta al maschile nella cultura siciliana attraverso l’uso di strumenti musicali tradizionali. In Anticorpi, in programma il 12 ottobre 2016, i danzatori vivono il palcoscenico come un vetrino da laboratorio.Inoltre inoltre dal 10 al 12 ottobre, MindBox, installazione interattiva di Christian Graupner/Humatic e Roberto Zappalà.

Naufragio con spettatore è la prima tappa di Odisseo, un progetto sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto “che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante”.

Scrive Zappalà: “Sia il viaggio di Ulisse che molte delle tragiche odissee del tempo presente si dislocano entrambi nella stessa mappa: il Mediterraneo. Mediterraneo che vede la Sicilia al suo centro, come sempre la Sicilia è stata tra la massime produttrici di “materiale umano da esportazione” tra ‘800 e ‘900. Partendo dall’idea del naufragio si è approdati a concetti quali viaggio, fame/sete, morte/salvezza, assenza di spazio, oltre a riferimenti a Ulisse in quanto naufrago e unico sopravvissuto nell’isola di Alcinoo e non si è potuto non trattare la cronaca con i continui attraversamenti dei migranti e i conseguenti e tragici naufragi.
Spunti emotivi e riflessioni sono stati tratti anche dall’opera pittorica di Théodore Gericault La zattera della medusa e dal saggio naufragio con spettatore di Hans Blumenberg”.

Instrument 1 <scoprire l’invisibile>, costituisce la prima tappa di re-mapping Sicily, un progetto firmato da Roberto Zappalà che si propone di rileggere la Sicilia attraverso il suo linguaggio scenico e la pregnanza del movimento nelle sue relazioni con il suono e la musica.

Questa prima tappa dal progetto è dedicata al marranzano, strumento popolarmente noto come “scacciapensieri”, strumento della tradizione siciliana spesso associato alla mafia, che il fedele collaboratore Puccio Castrogiovanni – leader del gruppo musicale I Lautari – suona in scena esaltandone le possibili declinazioni ritmiche e acustiche. Il marrazzano diventa qui strumento d’interpretazione per aprire strade e percorsi che la danza ci propone in maniera dolce e oscura attraverso l’interpretazione del musicista Puccio Castrogiovanni  e di sette danzatori, solo uomini, rendendo comprensibile quello che normalmente sfugge alla vista: il senso che sta dietro il visibile. Con questo riuscito spettacolo Zappalà libera il movimento da una drammaturgia complessa per soffermarsi sul corpo nella sua relazione con il suono, il rumore, la musica.

I sette danzatori in scena interpretano con vigore una Sicilia senza confini, in cui la tradizione e il moderno non vedono una netta distinzione, ma si incrociano, si ritrovano, si fondono.

Anticorpi è la declinazione “scientifica” del progetto Sudvirus o dell’appartenenza; come in un negativo fotografico (rispetto ai virus benefici di Sudvirus il piacere di sentirsi terroni) il linguaggio coreografico, che ha come punto d’inizio l’osservazione al microscopio del virus “analizzato”, si sviluppa in una coreografia convulsa e minuziosa che i danzatori della compagnia rendono linguaggio dal contagio sottile, coinvolgente e progressivo.

Sul palcoscenico/vetrino i movimenti in apparenza caotici di organismi macroscopici (i danzatori), “replicano e ritrasmettono” l’apparente caoticità di organismi microscopici; ma, come nella vita, il  caos è organizzato.

E, se in laboratorio spesso si utilizzano liquidi di contrasto  per meglio scoprire e seguire nuovi percorsi della materia che si intende analizzare, allo stesso modo, in Anticorpi, un preludio di Bach e uno scioglilingua siciliano ripetuto come un mantra si insinuano nel tessuto percussivo/ossessivo della musica elettronica  per indicare nuovi percorsi estetici e narrativi.

In Anticorpi incomincia a delinearsi l’altro aspetto del progetto, quello relativo all’appartenenza. Nello spettacolo il virus viene declinato dall’ambito biologico a quello culturale trasmettendo il suo contagio da un corpo biologico ad un corpo sociale. Trasportato dal corpo/voce dei danzatori il virus si insinua così in quelle manifestazioni assolute di appartenenza che sono gli inni, (nazionali e non), per creare così spazi e mondi possibili ma inesplorati, che dal caos conducono alla pacificazione finale.

 

www.milanoltre.org

Foto: 1.-2. Compagnia Zappalà Danza, Naufragio con spettatore di Roberto Zappalà, ph. Renato Mangolin; 3.-5. Instrument 1 Scoprire l’invisibile di Roberto Zappalà, ph Domenick Giliberto; 6. Compagnia Zappalà Danza, Anticorpi di Roberto Zappalà, ph. Nadir Bonazzi; 7.- 9. Compagnia Zappalà Danza, Anticorpi di Roberto Zappalà, ph. Alfredo Anceschi; 10. Roberto Zappalà.

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