A Roma

A Roma torna Short Theatre

Teatro, danza, musica, arti visive, installazioni, video, performance, workshop, incontri e clubbing. Dieci giorni di full immersion nel contemporaneo dal 7 al 17 settembre 2017 a Roma con il festival Short Theatre. Diversi gli appuntamenti danza con Alessandro Sciarroni, Gaëlle Bourges, Gwendoline Robin, Alma Söderberg, Nacera Belaza, Cristina Kristal Rizzo, Salvo Lombardo, Dana Michel (Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2017), Dewey Dell e Michele Di Stefano.

Dal 07 . 09 . 2017 al 17 . 09 . 2017

Roma - Macro, La Pelada

Dal 7 al 17 settembre 2017 torna a Roma Short Theatre, un festival multidisciplinare, una lente con cui osservare il paesaggio dello spettacolo dal vivo italiano e internazionale contemporaneo, ma anche un’occasione di dialogo intorno all’attuale condizione della performance, alle sue forme e ai suoi sensi, alle sue prospettive.

Ideato e organizzato da AREA06 con la direzione artistica di Fabrizio Arcuri, Short Theatre rinnova, in questa sua 12esima edizione, la scommessa sulla multidisciplinarietà e sull’erosione dei confini disciplinari, tanto nella costruzione di un programma in cui spettacoli, performance, concerti, live set, incontri si accompagnano vicendevolmente, che nel presentare al pubblico creazioni che eleggono come proprio campo d’indagine proprio l’incontro e la commistione tra linguaggi e generi artistici.

In programma 35 compagnie, di cui 20 straniere e 15 italiane, con 150 artisti presenti tra teatro, danza, musica, ma anche arti visive, installazioni, video, performance, workshop, incontri e clubbing.

Anche quest’anno il centro di Short Theatre risiederà al MACRO Testaccio, negli spazi de La Pelanda e della Factory, uno tra i poli del contemporaneo a Roma, coinvolgendo anche la Biblioteca Vallicelliana e, come di consueto, gli spazi del Teatro India, sede natale del festival. Uno spazio attraverso il quale si rinsalda la storica collaborazione con il Teatro di Roma e se ne stringono di nuove, come ad esempio quella con Romaeuropa Festival.

Numerosi gli appuntamenti tra danza e performance che si terranno tutti negli spazi de La Pelanda al MACRO Testaccio.

L’8 settembre (ore 18.45) e il 9 settembre (ore 23), Alessandro Sciarroni propone Don’t be frightened of turning the page, lavoro che si colloca sul confine tra coreografia e trance raggiunta attraverso il movimento. Partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, Sciarroni esplora il concetto di turning – ruotare, ma anche evolvere, cambiare – attraverso la sua specifica pratica di reiterazione di una singola azione nel tempo e nello spazio.  In Don’t be frightened of turning the page, che è una delle diverse versioni del progetto Turning, Alessandro Sciarroni esegue in prima persona l’azione, dopo un allenamento di mesi nella pratica che consente al corpo di girare intorno al proprio asse per un tempo indeterminato senza perdere l’equilibrio.

 

L’8 settembre (ore 19.15 e 23.00) la danzatrice e coreografa francese Gaëlle Bourges e l’artista visiva e performer belga Gwendoline Robin presentano Incidence 1327, lavoro del progetto europeo SOURCE che ha debuttato lo scorso luglio al Festival d’Avignon, inserendosi nella tradizione dei Sujet à vif, storica sezione del festival avignonese in cui artisti di ambiti differenti vengono invitati a sperimentare insieme la possibilità – e il rischio – di una creazione comune.

Sempre l’artista belga Gwendoline Robin darà vita il 9 settembre negli spazi della Pelanda a un’installazione performativa carica di un’aurea primordiale, tra il magico e lo scientifico: attraverso l’uso di materiali ed elementi diversi – fumo, terra, vetro, polveri colorate – Cratère n° 6899 simula le trasformazioni di un paesaggio in cui è precipitata una cometa, ricordandoci il mistero dell’origine della terra.

 

Ospite di Short Theatre anche la coreografa e musicista svedese Alma Söderberg che spazia tra i generi e gli elementi scenici, costruendo performance in cui musica, ritmo, voce e canto si relazionano alla danza e si mescolano a stralci di parole, immagini, spazi, colori, texture.
La coreografa presenta due lavori. Il 12 settembre (ore 21.30) è in scena con Travail, performance che mescola suono, corpo, voce e canto, gesto e movimento. Un’esperienza coreografica che sperimenta la pratica di raccogliere frammenti di qualunque cosa possa catturare l’attenzione durante la lettura di un giornale e della realtà, ricomponendo il tutto in un originale collage fatto di suoni e movimenti. Il 13 settembre (ore 21), Alma Söderberg propone in prima nazionale Cosas, un assolo che esamina gli aspetti fisici del linguaggio, liberando le parole dal loro significato. In un flusso continuo di canzoni, parole, piedi che battono sul pavimento, e gesti verbalmente segnati, il suono e il movimento diventano così un’unica cosa.  La coreografa svedese si esibirà inoltre in un live nel duo musicale WOWAWIWA la sera del 13 settembre.

 

Il 13 settembre (ore 20.00) e 14 settembre (ore 21.15) arriva a Short Theatre la compagnia di Nacera Belaza, coreografa franco-algerina tra le protagoniste della scena internazionale, che presenta in prima nazionale Sur le fil, dopo un’anteprima alla Biennale di Venezia. Sur le fil è un lavoro in cui Nacera Belaza chiede ai suoi danzatori di rintracciare un equilibrio sottilissimo tra forma rigorosa e abbandono, tra scrittura coreografica e trascendenza, di restare per l’appunto “sul filo” tra il corpo e la mente.

il 14 settembre (ore 19.15) la coreografa Cristina Kristal Rizzo e Sir Alice, musicista ed artista francese, ex voce del gruppo pop Nouvelle Vague, portano in scena (Untitled) Humpty Dumpty, lavoro coprodotto da Short Theatre, Cab008 e il Festival d’Avignon nell’ambito del progetto europeo SOURCE. La creazione è generata come un dispositivo in cui degli elementi improvvisativi di suono e movimento si articolano intorno a 6 megafoni, simbolo attuale di allerta e di rivolta che trasforma i loro corpi e le loro voci in un breve ma intenso rituale di condivisione. Le due interpreti si appropriano di questi oggetti, li rendono sonori, ne trasfigurano l’immagine per generare una vibrazione e un ritmo comune in cui seguire unicamente l’istinto del corpo, attirarsi ed influenzarsi a vicenda in un cristallo di tempo in cui lo sguardo reciproco si attiva come luogo del possibile e dell’affezione.

Il 15 settembre Salvo Lombardo e la sua compagnia Chiasma propone a La Pelanda, Present Continuous, una nuovissima produzione che debutta questa estate ad Oriente Occidente Festival. Questo lavoro prosegue l’indagine sul rapporto tra memoria, percezione e movimento nell’osservazione del reale, avviata nel progetto Twister, e prende a pretesto i gesti e le posture colte da situazioni quotidiane, per esplorare le tracce effimere che però inchiodano gli eventi ad un “eterno presente”.

Il 16 settembre (ore 20.15) la performer e coreografa canadese Dana Michel – vincitrice del Leone d’Argento alla Biennale di Venezia per l’innovazione nella Danza nel giugno 2017 – presenta in prima nazionale Mercurial George. In questo lavoro prosegue l’esplorazione dell’identità contemporanea e la messa in discussione degli stereotipi che pervadono la cultura occidentale, in particolar modo quella americana. Il  suo è un pot-pourri performativo, nel quale l’attitudine ludica e una cifra stilistica estremamente personale attraversano la danza, il canto, l’utilizzo degli oggetti e dei materiali, costruendo un discorso fatto di situazioni e immagini eterogenee.

 

Sempre il 16 settembre (ore 21.30) gli italiani Dewey Dell presentano la loro ultima produzione Sleep Technique, che rappresenta un tentativo di dialogo attraverso l’arte con le pitture rupestri primitive ritrovate nella caverna di Chauvet-Pont d’Arc. Come di consueto nei lavori di Dewey Dell, tutte le parti che le compongono sono concepite dagli stessi componenti della compagnia (Agata, Demetrio, Teodora Castellucci, Eugenio Resta, Ivan Björn Ekemark, Enrico Ticconi), dalla coreografia alle musiche originali, cui collabora anche Massimo Pupillo, bassista della rock band sperimentale Zu.

 

La programmazione artistica include anche alcuni momenti di stampo più teorico, offrendo al pubblico un ricco calendario di talk, incontri, conferenze. Tra i progetti più curiosi di Short Theatre 12 c’è Courtesy, ideato da Michele Di Stefano coreografo e fondatore della compagnia Mk –, nato nell’ambito di PERDUTAMENTE al Teatro di Roma e ora riproposto per Short Theatre 12. Courtesy è un ciclo di piccole lecture giornaliere della durata di trenta minuti, “cortesemente” offerte da specialisti su argomenti molto specifici (dalla magia rinascimentale, al tennis, al potere curativo delle piante, fino al tema dell’invidia in Ovidio), invitati dallo staff del festival o da altri artisti presenti in questa edizione. Trenta minuti quotidiani, dall’8 al 16 settembre (ore 20.30 escluso il lunedì 11), che apriranno dei piccoli spazi di meraviglia su materie particolari e precise, condividendo così uno sguardo curioso su mondi solitamente distanti tra loro.

Per la programmazione completa: www.shorttheatre.org.

Foto: 1. Nacera Belaza, Sur le fil; 2. Alessandro Sciarroni in Don’t be frightened of turning the page; 3. Gaëlle Bourges e Gwendoline Robin, Incidence 1327; 4. Alma Söderberg, Travail; 5. Alma Söderberg, Cosas; 6. (Untitled) Humpty Dumpty di Cristina Kristal Rizzo e Sir Alice; 7. Cristina Kristal Rizzo; 8. Sir Alice; 9. Dana Michel,  Mercurial George; 10.-13. Dewey Dell, Sleep Technique.

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