Al Teatro dell'Opera di Roma

Al Teatro dell’Opera di Roma Così fan tutte di Mozart. Nell’opera settecentesca il diritto all’amore delle donne.

Dal 18 al 27 gennaio 2017, al Teatro dell’Opera di Roma va in scena Così fan tutte - La scuola degli amanti di Mozart - Da Ponte. La messa in scena di Graham Vick risalta la modernità del testo: la storia, apparentemente misogina, per Vick è una proclamazione dei diritti delle donne a vivere l’amore. La direzione di Speranza Scappucci valorizza le sfumature a partire dall’esecuzione al fortepiano. Stile musicale raffinatissimo per un doppio cast di cantanti/attori.

Al Teatro dell’Opera di Roma è il turno di Così fan tutte – La scuola degli amanti (K588, 1790) dramma giocoso di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte. L’opera è la terza della trilogia con la collaborazione di musicista e librettista: viene dopo le Nozze di Figaro (1786) e Don Giovanni (1787). Il nuovo allestimento romano, in scena dal 18 al 27 gennaio 2017, prelude alla realizzazione completa della trilogia nei prossimi due anni, con la regia di Graham Vick: una bella continuità progettuale.

Alla conferenza stampa di presentazione di lunedì 16 gennaio c’erano tutti al Teatro Costanzi: il sovrintendente Carlo Fuortes, il direttore artistico Alessio Vlad e gli artisti. La direttrice d’orchestra Speranza Scappucci ha annunciato che suonerà anche il fortepiano per accompagnare i recitativi, paragonati alle interpretazioni/improvvisazioni jazz mai uguali in ciascuna replica. Dare valore a questi elementi quasi parlati significa sottolineare con l’interpretazione musicale tutti i sottotesti della drammaturgia, dove sono rappresentati i sentimenti e la crescita dei protagonisti.

Il regista Graham Vick, che nella sua quarantennale carriera è tornato più volte su Mozart per quanto c’è sempre da scoprire, vuole alludere all’ironia napoletana, rinunciando a elementi che connotano esplicitamente la città in cui è ambientata l’opera e modernizzando la performance. Vick è stato anche protagonista lo scorso 15 gennaio 2017, di una serata del ciclo Registi all’opera, iniziativa di divulgazione che il Teatro dell’Opera di Roma propone assieme alla “Lezione di Opera” di Giovanni Bietti e all’Anteprima Giovani, riservata ai minori di 26 anni, andata in scena sempre lo scorso 15 gennaio. Di quest’ultima, Vick si è dichiarato entusiasta: quello è il pubblico che gli piace, anche quando interviene “a sproposito” o non tiene conto del sistema tonale e ride, o reagisce quando la musica è sospesa. Come dargli torto?

Vediamo la storia che, apparentemente misogina, per Vick è una proclamazione dei diritti delle donne a vivere l’amore. Evviva. Ferrando e Guglielmo sono due ufficiali dell’esercito che scommettono con l’amico filosofo Don Alfonso sulla fedeltà delle loro fidanzate, Dorabella e Fiordiligi. Il filosofo architetterà una trappola per le due giovani con la complicità della cameriera Despina. Gli ufficiali fingeranno di andare in guerra e le fidanzate si troveranno a resistere alle avances di due albanesi, che sono in realtà Ferrando e Guglielmo travestiti. Da qui è tutta una finzione: finti suicidi dei nuovi potenziali amanti respinti, finti matrimoni con uno scambio di coppia molto ardito, ritorno dei “veri” fidanzati con inevitabile trambusto. Tutto porterà alla tesi di Don Alfonso, che con queste avventure non vuole creare scompiglio ma fortificare gli amanti.

Lo stile musicale è raffinatissimo. Mozart non schematizza i registri di soprano/tenore/basso, all’epoca senza ulteriori classificazioni (mezzosoprano e baritono, ad esempio) e mescola i caratteri Serio, Mezzo carattere, Buffo. Non troviamo quindi una sola cifra espressiva in un singolo ruolo vocale, ma ascoltiamo condotte dettate dall’azione drammatica e dallo sviluppo psicologico dei personaggi.

Nella performance romana è previsto un doppio cast, composto da cantanti/attori alle prese con le finezze di musica e testo.  Francesca Dotto e Federica Lombardi sono Fiordiligi, mentre il loro fidanzato Gugliemo è Vito Priante o Mattia Olivieri. Chiara Amarù e Paola Gardina sono Dorabella, mentre Juan Francisco Gatell e Antonio Poli il fidanzato Ferrando. Nei panni di Don Alfonso vedremo Pietro Spagnoli e Paolo Bordogna. Monica Bacelli con Daniela Pini si alterneranno nel ruolo di Despina. Scene e costumi di Samal Blak, luci di Giuseppe Di Iorio. Maestro del Coro del Teatro dell’Opera, il sempre presente Roberto Gabbiani.

Passo alla musica, come sempre. Propongo l’overture nell’esecuzione della Staatsoper Berlin diretta da Daniel Barenboim. Concentratevi nell’introduzione lenta e brevissima e sarete catapultati nel veloce tempo di sonata, per apprezzare i dialoghi tra archi e fiati. Ecco subito Mozart, leggero, raffinato, essenziale: una delizia!

 

Dicevo prima della commistione di caratteri nei ruoli vocali. Questa cosa avviene anche nella mescolanza di stili. Vorrei dir e cor non ho è un’Aria parlante di Don Alfonso, con riferimento a quelle dell’opera seria ma con tutta l’ironia del caso perché qui il filosofo finge di essere rattristato dalla partenza – non vera – degli amanti. Ascoltate Roman Trekel diretto da Daniel Barenboim. Potrete anche notare un esempio di recitativo secco che sarà accompagnato al fortepiano da Speranza Scappucci.

Ancora un’Aria di paragone presa dall’opera seria Come scoglio immoto resta di Fiordiligi. Prima dell’aria c’è un recitativo, stavolta accompagnato dall’orchestra ed eseguito da Edita Gruberova.

Per avere contezza degli insiemi, ecco il Finale del I atto Dammi un bacio, o mio tesoro dove sono evidenti i raggruppamenti di carattere tra le voci, ripartite tra figure di forte personalità e personaggi buffi.

Quando penso a Mozart e a Da Ponte, penso al Made in Italy. Fatemi chiamare così anche l’opera lirica: un prodotto della tradizione italiana, esportato e imitato, colonna portante del linguaggio della cosiddetta musica colta. Questa produzione del Teatro dell’Opera di Roma è testimonianza del Made in Italy: Speranza Scappucci è romanissima, Graham Vick si esprime in italiano cogliendo tutta l’ironia dei testi di Da Ponte che deve mettere in scena, il cast è prevalentemente italiano. Sto facendo la figura della provinciale? Corro il rischio di sembrarlo, ma sono rispettosa delle tradizioni straniere in altri campi e delle indispensabili sinergie tra culture: qui mi piace accendere una luce italica.

Ippolita Papale

@salottopapale

 

Così fan tutte . Opera buffa in due atti. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Libretto di Lorenzo Da Ponte. Nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma.

  • DIRETTORE Speranza Scappucci
  • REGIA Graham Vick
  • MAESTRO DEL CORO Roberto Gabbiani
  • SCENE E COSTUMI Samal Blak
  • LUCI Giuseppe Di Iorio

INTERPRETI PRINCIPALI

  • FIORDILIGI Francesca Dotto / Federica Lombardi 19, 21, 25, 27
  • DORABELLA Chiara Amarù / Paola Gardina 19, 21, 25, 27
  • GUGLIELMO Vito Priante / Mattia Olivieri 19, 21, 25, 27
  • FERRANDO Juan Francisco Gatell / Antonio Poli 19, 21, 25, 27
  • DESPINA Monica Bacelli / Daniela Pini 19, 21, 25, 27
  • DON ALFONSO Pietro Spagnoli / Paolo Bordogna 19, 21, 25, 27
  • Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

www.operaroma.it

 

Foto: 1.-4. Così fan tutte di Mozart, Teatro dell’Opera di Roma, ph. Yasuko Kageyama; 5.-6. Graham Vick prova Così fan tutte di Mozart, Teatro dell’Opera di Roma, ph.Yasuko Kageyama; 7. Speranza Scappucci sul podio del Teatro dell’Opera di Roma dirige Così fan tutte, ph.Yasuko Kageyama.

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