Mostra Fotografica

De Pies y Manos. Mostra fotografica di Jesús Castañar

Dal 18 . 12 . 2017 al 16 . 01 . 2018

Roma - Auditorium Parco della Musica - Foyer Sala Petrassi

Nell’ambito del Festival di danza spagnola e flamenca in programma all’Auditorium Parco della Musica di Roma dall’8 fino al 16 gennaio 2018, dal 18 dicembre 2017 e per tutto il periodo del Festival nel Foyer Petrassi è allestita la mostra De pies y manos del fotografo Jesús Castañar.

Scrive Jesús Castañar:

“De pies y manos non è l’esposizione di una serie d’immagini frammentate, ma una mostra, scaturita dalla meditazione e da un intenso lavoro costruttivo, su un insieme di scatti concepito come unitario. Mi piace definirla una foto-installazione, perché i vari elementi sono connessi dal ritmo espressivo delle sagome che ciascuna foto raffigura. I volumi mobili dei corpi, le mani e i piedi degli artisti rimandano al canone coreutico, ma costituiscono anche una sintesi dinamica dello stile di danza caratteristico dei vari ballerini. Queste foto assumono un’identità estetica concreta, quella dell’autentica danza spagnola. Tra gli altri elementi formali spicca la decisione di utilizzare sempre la stessa illuminazione e lo stesso sfondo per ritrarre artisti vestiti di nero e con abiti standard.

Era un’idea che mi ronzava in testa da anni e che avevo già sperimentato con altri stili di danza, come il balletto accademico e quello moderno. Il primo passo è stato quello di usare costantemente, nel corso degli anni, le medesime inquadrature e formati, senza far ricorso a troppe manipolazioni e tagli di laboratorio. Le istantanee risultanti, in cui giocano un ruolo anche l’imprevisto e l’intuizione, sono insomma quelle decise dall’occhio del fotografo nel momento in cui ha schiacciato l’otturatore. Per questo lavoro ho potuto contare sulla collaborazione di un vasto numero di esponenti di spicco della danza spagnola e del ballo flamenco che si sono pazientemente prestati a posare e a muoversi sul palco o su un set appositamente allestito. In queste foto non c’è nulla di casuale e le pose rimandano al rigore di una tradizione estetica peculiare. I ballerini che ho ritratto sono i migliori del loro tempo, ma conservare l’anonimato di coloro che hanno posato per me è stata fin dall’inizio un’esplicita scelta: l’intento era quello di andare oltre l’identità per dar risalto al contenuto plastico delle foto, far emergere la forza e la bellezza del ballo flamenco, tradurre in immagini ciò che i maestri trasmettono ai propri discepoli e i vecchi ballerini ai giovani talenti che ne continueranno il prezioso lavoro. In queste immagini si respira l’essenza filosofica del ballo flamenco, l’anima di un’arte che si conserverà per sempre nonostante i profondi cambiamenti che si succedono nel teatro contemporaneo”.

L’ingresso è gratuito.

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