Al Teatro San Carlo

Norma di Vincenzo Bellini: al San Carlo di Napoli è quasi sold-out.

Pochi biglietti ancora disponibili al Teatro San Carlo per Norma, opera lirica composta a soli 30 anni, nel 1831, dal catanese Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani. Nuovo l’allestimento con la regia di Lorenzo Amato, scene di Ezio Frigerio e costumi di Franca Squarciapino con atmosfere da Signore degli anelli o Il trono di spade. Accolto con lunghi applausi il cast diretto da Nello Santi. Repliche fino al 1 marzo 2016. Nell’articolo una guida all’ascolto di questa opera di stampo romantico con i racconti sotto forma di recitativo drammatico, il coro che diventa un personaggio, l’orchestra che non accompagna soltanto ma è vera e propria colonna sonora.

Non si possono fare paragoni da un secolo all’altro, ma all’età in cui i nostri trentenni italici fanno gli stagisti dopo anni e anni di laurea/master, guardano il futuro con angoscia e rimandano forzatamente le scelte adulte (avere casa, figli, lavoro, responsabilità), insomma alla stessa età Vincenzo Bellini era un compositore famoso e acclarato. Purtroppo morì a 34 anni, nel 1835, e la sua carriera è zippata/condensata in un periodo ristretto.  Aveva 30 anni il catanese Bellini quando scrisse Norma, opera lirica in due atti ancora in scena con grande successo al Teatro San Carlo di Napoli fino al 1 marzo 2016. Bellini era nel pieno della sua creatività e della notorietà in Europa per la creazione di melodie sublimi. Era così famoso che poteva contare su ingaggi notevoli e tempi comodi per comporre le opere, cosa non concessa ai suoi colleghi. Dopo un Rossini concentrato sul meccanismo musicale che può scaturire dalle parole, compariva un compositore dedito alla melodia con i meccanismi tipici dell’opera romantica.

Per raccontare la storia di Norma basta mescolare un lui/lei/l’altra (Pollione, Norma, Adalgisa), aggiungere una prole nata in modo peccaminoso e vietato da sacri vincoli, collocare la vicenda nel bel mezzo del dissidio tra popoli che mal si sopportano, in questo caso Druidi (con Oroveso a capo) e Romani (rappresentati da Pollione), concludere in sciagura. Fatto. Questa tragedia lirica in due atti, su libretto di Felice Romani, attinge innanzitutto a Louis-Alexandre Soumet (Norma ou L’Infanticide) ma riprende anche temi da eroine disperate, come Medea, Armida, Didone. Sì, perché Felice Romani era un uomo di grande erudizione, una specie di Umberto Eco (grandissima buonanima) in quanto a capacità di legare i temi culturali graditi all’epoca.

Al Teatro San Carlo di Napoli, Norma è in scena in un nuovo allestimento per la regia di Lorenzo Amato con scene di Ezio Frigerio e costumi di Franca Squarciapino (Premio Oscar per i migliori costumi in Cyrano de Bergerac del 1991). Il regista promette atmosfere da Signore degli anelli o Il trono di spade, anche se guardando i video sul web o i servizi tv sembrerebbe una produzione riccamente classica, con una cipria di contemporaneità data dai riferimenti filmici. Comunque, i biglietti scarseggiano: affrettatevi!

Protagonista di Norma, la principessa dei Druidi, è Mariella Devia che si alterna nel ruolo con Daniela Schillaci. Nel ruolo di Adalgisa ci sono a turno Laura Polverelli e Anna Goryachova, mentre Luciano Ganci e Stefan Pop impersonano Pollione, sempre in repliche diverse. E se leggiamo la locandina come un annuncio di Carlo Conti al festival di Sanremo (“Casta Diva, di Bellini/Romani. Dirige l’orchestra il maestro Nello Santi. Canta Mariella Devia!”) abbiamo la stessa rassicurante sensazione: si tratta di due professionisti affidabili e di grande esperienza. Per chi frequenta il continente Facebook, suggerisco di seguire Carlo Colombara che qui impersona Oroveso: regala sempre qualche chicca dalle sue esperienze liriche, facendoci viaggiare con lui. A fine articolo il cast al completo.

Bellini/Romani seguono un tipico schema romantico. Dopo la tipica suddivisione delle opere in recitativi e arie, musicista e librettista collaborano più a stretto contatto, rispetto al ‘700, e collegano i “numeri” della composizione tra loro. Ecco quindi i racconti sotto forma di recitativo drammatico, il coro che diventa un  personaggio, l’orchestra che non accompagna soltanto ma è vera e propria colonna sonora. Ecco anche la tipica sequenza dell’aria romantica (scena, aria, tempo di mezzo, cabaletta) arricchita dalla peculiarità della melodia belliniana: piccole sfasature della simmetria, sensazione di continuità, momenti di tensione che non si risolvono dove l’orecchio direbbe ma sono spostate più in là.

Ascoltate alcuni brani con queste chiavi di interpretazione, li ho inseriti in una playlist su YouTube disponibile cliccando QUI .

Iniziate con l’ouverture che cita temi sparsi nell’opera. Quindi la cavatina (aria di ingresso) di Norma Casta Diva , dove il flauto anticipa e sottolinea la linea melodica, mentre il coro si inserisce con effetto potente. Potrete notare un effetto da cinema in Sola furtiva al tempio , dove la novizia Adalgisa racconta alla sacerdotessa Norma che ha rotto i voti perché innamorata di Pollione. Al racconto della giovane, Norma si identifica nel medesimo colpo di fulmine e lo fa tra sé e sé. Un momento di solidarietà femminile, prima di capire però che si tratta dello stesso uomo.  Proseguite la carrellata con il coro Guerra, guerra! le galliche selve e terminate con la Scena ultima Deh! non volerli vittime soffermandovi sul colpo di scena: Norma annuncia di voler punire chi ha tradito la fiducia dei Druidi e a sorpresa si professa colpevole proprio lei, che ha avuto figli da un romano infrangendo i voti. In quel momento tutto si ferma per l’incredulità generale a sottolineare la drammaticità dell’istante. Son io, dice Norma nell’intenso vuoto orchestrale.

Bellini è noto per la bellezza delle sue melodie. Ma consideriamo che al tempo i musicisti erano condizionati nelle scelte compositive dagli interpreti che avrebbero cantato la prima recita. Bellini aveva a disposizione la Norma di Giuditta Pasta (scritta così sembra la citazione di una ricetta!), ovvero di una grande attrice capace di enorme estensione vocale, con enorme esperienza, con varietà di registri. Insomma, mi piace pensare che l’ispirazione sia più forte se si ha a disposizione una specie di Lady Gaga.

Ippolita Papale

@salottopapale

27/02/2016

NormaMusica di Vincenzo Bellini. Libretto di Felice Romani. Al Teatro San Carlo di Napoli

  • Direttore: Nello Santi
  • Regia: Lorenzo Amato
  • Aiuto regia e coreografo: Giancarlo Stiscia
  • Scene: Ezio Frigerio
  • Assistente alle scene: Riccardo Massironi
  • Costumi: Franca Squarciapino
  • Assistente ai costumi: Chiara Donato
  • Luci: Vincenzo Raponi

Interpreti

  • Norma: Mariella Devia (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Daniela Schillaci
  • Adalgisa: Laura Polverelli (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Anna Goryachova
  • Pollione: Luciano Ganci (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Stefan Pop
  • Oroveso: Carlo Colombara (21, 24, 27 febbraio e 1 marzo) / Giacomo Prestia
  • Clotilde: Clarissa Costanzo
  • Flavio: Francesco Pittari
  • Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo

Recite

  • domenica 21 febbraio 2016 ore 17.00
  • martedì 23 febbraio 2016 ore 20.00
  • mercoledì 24 febbraio 2016 ore 18.00
  • venerdì 26 febbraio 2016 ore 20.30
  • sabato 27 febbraio 2016 ore 19.00
  • domenica 28 febbraio 2016 ore 17.00
  • martedì 1 marzo 2016 ore 20.00

Foto: 1.-2. Norma di Vincenzo Bellini, regia Lorenzo Amato, Teatro San Carlo, ph. Luciano Romano; 3.-6. Norma di Vincenzo Bellini, regia Lorenzo Amato, Teatro San Carlo, ph. Francesco Squeglia; 6.-7. .

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy