La recensione

Giuseppe Picone e le Stelle del San Carlo accolti con applausi e un sold out al Teatro Verdi di Padova.

Il Festival Lasciateci sognare si è aperto il Gala di danza delle Stelle del San Carlo. Lo spettacolo, curato dal direttore Giuseppe Picone ha proposto con equilibrio passi a due del repertorio classico e brani dal taglio più contemporaneo creati ad hoc per la serata. Una platea di giovanissimi ha affollato il Teatro Verdi di Padova e regalato ovazioni a Giuseppe Picone insignito a fine serata del premio Personalità eccellenti 2017 dalle autorità cittadine.

Dicono che la danza classica stia per morire, ma quando un teatro grande come il Verdi Padova registra un sold out e si riempie di appassionati di ogni età per applaudire ballerini che si cimentano in pezzi storici del repertorio classico, la speranza che una disciplina così piena di tradizione e di bellezza sopravviva, si alimenta. In un momento in cui anche nell’arte si cerca sempre la stranezza, l’inconsueto e l’innovazione, un recupero di pièces che hanno segnato la storia del balletto è un bel legame tra il patrimonio di un’arte storica e le nuove generazioni.

Per la prima volta a Padova, ospiti della 14° edizione del Festival Internazionale di Danza Lasciateci sognare organizzato da La Sfera Danza e diretto da Gabriella Furlan Malvezzi, i solisti e ballerini del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, accompagnati anche sulla scena dal neo direttore, l’étoile Giuseppe Picone, hanno presentato una serata in cui sono stati proposti alcuni dei capolavori del repertorio classico ed altri creati appositamente per l’occasione. Il Galà di Danza Le Stelle del San Carlo ha consentito ai  tantissimi giovani giovani, che hanno popolato palchi e platea del Teatro Verdi, di vivere tutta l’emozione che la danza trasmette attraverso quel canale speciale e diretto che si instaura tra palcoscenico e platea.

Dopo ore e ore di lezione alla sbarra è giusto consentire ai giovanissimi di assistere dal vivo a spettacoli di danza classica, sempre più rari nei teatri italiani, in modo da avere degli stimoli, degli obiettivi e degli esempi ai quali riferirsi. Anche questa è la strada da percorrere per portare in auge un’arte nobile; nobile non nell’accezione aristocratica del termine, ma in quella di elevazione culturale, mentale e spirituale.

Giuseppe Picone, oltre a raccogliere ovazioni durante le sue performance e ricevere dalle autorità il premio Personalità eccellenti 2017, ha ideato la serata con sapienza, miscelando classico e contemporaneo, consentendo ai ballerini del Teatro San Carlo di esibirsi in assoli e passi a due che ne hanno messo in risalto le specifiche peculiarità, grazie anche a versioni coreografiche da lui firmate.

La serata infatti è stata aperta dalla sua coreografia del passo a due di Romeo e Giulietta, su musica di Sergei Prokofiev. Difficile per un interprete raggiungere la completa liricità che pervade durante l’evoluzione dell’intero dramma shakespeariano in un passo a due. I ballerini, pur non calandosi pienamente nel pathos interpretativo dei ruoli, hanno saputo comunque far rievocare l’eleganza e la sensibilità dei due personaggi emblematici del balletto classico: le lunghe e raffinate braccia di Giulietta, interpretata da Claudia D’Antonio, cercavano i teneri abbracci di Stanislao Capissi che ha impersonato un Romeo dolce ed energico al tempo stesso. Stanislao Capissi ha aperto anche il secondo tempo, nella rivisitazione del passo a due del secondo atto del Lago dei Cigni, in coppia con Martina Affaticato. Non facile il compito di mettere in scena uno spettacolo così variegato e appositamente studiato per la serata, con variazioni non facenti parte delle produzioni del Teatro San Carlo. Anche se non perfettamente immedesimati nella storia e nei ruoli dei personaggi interpretati, i danzatori hanno dato prova di versatilità e preparazione tali da consentire allo spettatore di condividere l’emozione poetica che la danza classica emana.

La giovanissima Martina Affaticato è stata scelta dal coreografo anche per un Omaggio a Mozart in cui ha danzato con Sara Sancamillo, Carlo De Martino e Danilo Notaro. La musica dell’ouverture delle Nozze di Figaro ha animato una coreografia armoniosa e spumeggiante che ha sottolineato la complicità e l’affiatamento dei danzatori, non ancora del tutto precisi.

Sempre firmata da Giuseppe Picone la coreografia, sulle note della Traviata, in cui ha danzato Salvatore Manzo. Il ballerino, dal collo del piede invidiabile, oltre ai virtuosismi richiesti da questo balletto dedicato a Giuseppe Verdi, ha dato prova di un lodevole aplomb nel passo a due, tratto dal Don Chisciotte, finendo un vortice di pirouette in una perfetta attitude dall’equilibrio impeccabile.

Altro dramma amoroso da cui hanno attinto le stelle del San Carlo è stato quello de Il Corsaro, in cui si sono cimentati con buona sicurezza Candida Sorrentino e Ertu Gjoni.

Non è mancato un colore più contemporaneo con la prima assoluta di Senza di te, magistralmente interpretata da Giuseppe Picone, su coreografia di Edmondo Tucci, musica di Nello Mallardo e arrangiamenti di Ivano Leva. Il teatro intero ha seguito con il fiato sospeso l’intensa esecuzione del danzatore, dalle lunghe gambe possenti e dalla forte capacità interpretativa. Il palcoscenico del Teatro Verdi, affatto piccolo, sembrava un discreto spazio sotto i développé e le contrazioni dell’esperto ballerino che ha dominato la scena.  L’étoile ha inoltre danzato con la sinuosa Luisa Ieluzzi il brano Narciso, elegante creazione di Maria Grazia Garofoli, disegnato sulla magnifica musica di Debussy.

Un plauso particolare meritano Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano, coppia molto apprezzata dal pubblico in Black Stone, coreografia di Gianluca Schiavoni che ha messo in risalto le raffinate linee dei loro corpi.

L’obiettivo dell’evento è stato quello di promuovere l’universalità del linguaggio della danza, come arte che deve trovare riscontro non solo in un pubblico di professionisti ma anche in un pubblico meno preparato. La compagnia ha presentato così un programma vasto e svariato, di grande apertura di spirito e di qualità artistica. Ciò ha fatto scaturire l’idea di balletto classico che il direttore ha, come base di un linguaggio che si sviluppa non solo verso un repertorio di stile e di tradizione ma anche verso un obiettivo di creazione e di lungimiranza, ottenendo un buon equilibrio tra passato e presente in questa serata celebrativa della danza.

Annalisa Fortin

04/10/2017

Foto: 1. Giuseppe Picone; 2. Claudia D’Antonio e Stanislao Capissi Romeo e Giulietta di Giuseppe Picone; 3. Luisa Ieluzzi e Ertu Gjoni, Expression di Edmondo Tucci; 4. Salvatore Manzo, Omaggio a Verdi di Giuseppe Picone; 5. Sara Sancamillo e Carlo De Martino, La Silfide; 6. Giuseppe Picone, Senza Di Te di Edmondo Tucci; 7.-8.  Chiara Amirante e Alessandro Staiano, Diana e Atteone; 9. Martina Affaticato e Stanislao Capissi, Lago dei Cigni; 10. Candida Sorrentino e Ertu Gjoni, Corsaro di Giuseppe Picone; 11. Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano, Black stone di Gianluca Schiavoni; 12.-14. Luisa Ieluzzi e Giuseppe Picone, Narciso di M.G. Garofoli; 15.-16. Sara Sancamillo, Martina Affaticato, Carlo De Martino, Danilo Notaro, Mozart in love di Giuseppe Picone; 17. Claudia D’Antonio e Salvatore Manzo Don Chisciotte, Le Stelle del San Carlo, ph. Mario Sguotti; 17.-20. saluti finali e consegna del Premio a Giuseppe Picone. Servizio fotografico di mario Sguotti.

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