La recensione

Grande successo per Giselle alla Scala con Nicoletta Manni e Claudio Coviello

La stagione di balletto 2015-2016 del Teatro alla Scala chiude con Giselle, il balletto romantico per antonomasia. Ancora una volta emerge la prova del Corpo di ballo femminile all’atto secondo che conferma l’indiscutibile familiarità del Balletto della Scala con questo titolo. La Prima ballerina Nicoletta Manni è stata una Giselle stilisticamente e tecnicamente inappuntabile; altrettanto valido l’Albrecht del Primo ballerino Claudio Coviello. Fra i numerosi ruoli del balletto è emerso l’Hilarion di Massimo Garon. Le repliche di Giselle proseguono fino al 28 ottobre 2016.

«Perché ogni anno la ‘solita’ Giselle? Perché Giselle è un capolavoro!» Quante volte abbiamo sentito dire queste parole da Vittoria Ottolenghi? E sullo status di capolavoro non si può che concordare, soprattutto quando ci troviamo di fronte ad esecuzioni di altissimo livello proprio come sta accadendo in questi giorni al Teatro alla Scala che ha scelto come titolo conclusivo per la stagione 2015-2016 il balletto romantico per eccellenza. La Scala ha ormai una lunghissima liaison con Giselle nella ripresa coreografica di Yvette Chauviré (scomparsa proprio lo scorso 19 ottobre) che la montò e interpretò sulle scene del Massimo milanese per la prima volta nel 1950: inutile quindi dilungarsi sulla coreografia.

Varrà invece la pena spendere subito due parole in merito al Corpo di ballo che abbiamo trovato in forma smagliante al ritorno della tournée asiatica. Quindi dissipiamo subito eventuali dubbi in merito allo stato di salute della compagine scaligera in questo momento di passaggio (come già annunciato da Danzaeffebi, ricordiamo che Mauro Bigonzetti ha da poco lasciato la Direzione del ballo; direttore ad interim è ora Fréderic Olivieri). Tanti e spontanei gli applausi al Grand pas delle Villi all’atto secondo dove le celebri arabesque glissée sono state eseguite perfettamente all’unisono. Ma più in generale occorre sottolineare come il corpo di ballo sia stato nel complesso ottimo: bello e omogeneo, con quel tocco di mediterraneità schietta che enfatizza l’ambientazione agreste nel primo atto mentre la sezione femminile al secondo atto, come già accennato, non ha mostrato il fianco ad alcuna incertezza.

Alla recita dello scorso 11 ottobre 2016, la Prima ballerina Nicoletta Manni nei panni della protagonista ha piacevolmente colpito. Possono quindi convivere nella stessa interprete una buona Giselle ed un’ottima Myrtha (ruolo che ha interpretato nelle recite di apertura, protagonisti le étoile Roberto Bolle e Svetlana Zakharova). Fragile e innamoratissima nel primo atto, dove oltretutto ha eseguito all’assolo una magnifica diagonale à la Fracci, è stata stilisticamente impeccabile nel secondo per l’ottimo uso delle braccia, liquide e fluttuanti, il gusto nel protendere il busto… insomma, tutti quegli accorgimenti stilistici che ci ricordano ancora una volta che Giselle va ballata modo antiquo e che basta davvero un nonnulla per corrodere questa trama coreografica aerea e filigranata. Molto bene anche nella grande scena della pazzia che chiude il primo atto, dove ci siamo trovati di fronte ad una Giselle vera e autenticamente annientata dal dolore.

Il Primo ballerino Claudio Coviello ha indubbiamente fatto del ruolo di Albrecht uno dei suoi ruoli più riusciti. Rispetto alla straordinaria tavolozza di colori portati in scena dalla partner, il suo è un Albrecht sopraffatto fin da subito: appare vulnerabile, incerto, vinto dalla forza degli eventi. Tecnicamente è perfetto ed è un vero e proprio piacere ammirare il suo salto alto e morbido. Come di prammatica, riesce a strappare un meritatissimo applauso a scena aperta durante la celebre serie di entrechat six. Un principe un po’ bambino, più sconfitto che tormentato, vittima degli obblighi derivati dalla sua posizione sociale.

Fra i numerosi ruoli più o meno minori del balletto, merita una menzione speciale l’Hilarion di Massimo Garon che ha saputo far emergere da un punto di vista teatrale e tecnico un personaggio che spesso e volentieri passa in secondo piano. Maria Celeste Losa è stata una Myrtha complessivamente corretta mentre ai contadini di Denise Gazzo e Walter Madau non avrebbe nuociuto qualche fuoco d’artificio in più.

Giselle rimarrà in scena alla Scala fino al 28 ottobre 2016 con la coppia Lusymay Di Stefano e Marco Agostino (27 ottobre) e Vittoria Valerio e Timofej Andrijashenko (28 ottobre) quali protagonisti. Il Corpo di ballo scaligero sarà poi in tournée a Parigi con Il lago dei cigni di Alexey Ratmansky dal 5 al 13 novembre 2016 mentre la prossima stagione anziché con Coppélia verrà inaugurata con Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan, protagonisti Roberto Bolle e Misty Copeland; la serata del 31 dicembre vedrà invece il ritorno alla Scala della Giulietta per antonomasia, Alessandra Ferri, al fianco di Herman Cornejo.

Matteo Iemmi

21/10/2016

 

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