La recensione

Grande successo per Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine al Teatro alla Scala

Torna con grande successo al Teatro alla Scala di Milano Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine. In questo balletto diviso in due atti Balanchine dispensa ancora una volta la sua grande arte: un primo atto di stampo narrativo, pur sempre permeato da una danza pura e impalpabile, mentre il secondo è giocato in massima parte sulla danza astratta. Eccellente il cast delle prime due recite. Felicissimi i debutti di Nicola Del Freo nei panni di Oberon e di Nicoletta Manni in quelli di Titania. Molto elegante il Cavaliere di Titania di Marco Agostino mentre Antonino Sutera ha tratteggiato un Puck brioso e frizzante. Ottima la prova del Corpo di ballo del Teatro alla Scala guidato da Frédéric Olivieri così come quella degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. Ancora repliche il 17 e 22 luglio 2017.

Il fresco verdeggiare di una foresta incantata, elfi e farfalle che impazzano per la scena, amori che vengono scombussolati per errore… di cosa stiamo parlando? Di Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine su musica di Felix Mendelssohn-Bartholdy in scena in questi giorni al Teatro alla Scala di Milano. Un titolo entrato recentemente nel repertorio scaligero (nel 2003) ma ormai diventato uno dei balletti più rappresentativi della Compagnia.

Con questo titolo del 1962 Balanchine crea un balletto narrativo a serata intera: un humus non particolarmente frequentato dal grande coreografo che preferì incanalare il proprio percorso creativo verso la danza astratta. Una tipologia di balletto, quello narrativo, che però Balanchine conosceva bene, anzi benissimo, essendo stato allievo della Scuola del Teatro Imperiale di San Pietroburgo.

Sogno di una notte di mezza estate viene solitamente considerato come involucro di due balletti che potrebbero tranquillamente vivere di vita propria: un primo atto, di tipo narrativo, che racconta della lite tra Oberon e Titania e dei maldestri errori causati da Puck mentre il secondo è una celebrazione dell’ordine ritrovato, giocato in massima parte sulla danza astratta. È però impossibile non notare come anche nel primo atto regni un amore quasi viscerale per le raffinate geometrie e la danza pura: basti solo osservare come le coppie di innamorati si incontrino e si scontrino o lo sfarzo della corte di Titania e del suo seguito, tutto volto a magnificare con una danza rarefatta e impalpabile la grandezza della propria regina.

Balanchine per il primo atto pensa ad un mimo lontano dalla pantomima di tipo romantico: l’azione mimata è stringata, asciutta, ridotta ai minimi termini, chiara e leggibilissima. La gestualità è sempre ben incastonata sui personaggi in modo da risultare immediatamente comprensibile allo spettatore: pensiamo solo ai secchi dinieghi di Titania e di Oberon o al gesto icastico di Puck (il portare le mani spalancate a fianco della bocca) nel chiamare a raccolta il popolo incantato della foresta.

La produzione del Teatro alla Scala gode oltretutto di un décor incantevole ad opera di Luisa Spinatelli che non solo asseconda perfettamente il semplice intreccio ma al contempo esalta la magnificenza della danza.

Eccellente il cast radunato per le prime due recite. Su tutti ha colpito l’ottimo Oberon di Nicola Del Freo al debutto nel ruolo. Nicola Del Freo ha dalla sua un’indubbia presenza scenica che gli consente di raffigurare uno splendido re delle fate. La tecnica poi è vivida e nobile: il salto è alto e arioso, la batteria morbida e veloce, il giro rapido e sicuro. Ma non è stata da meno la Titania di Nicoletta Manni, altro felice debutto, una regina connotata da grande eleganza e bella tecnica. Nei panni un po’ ingrati del Cavaliere di Titania (il ruolo è particolarmente subdolo giacché confinato al difficile passo a due con Titania) si è distinto l’elegante Marco Agostino. Nicoletta Manni e Marco Agostino hanno avuto modo di mettersi ulteriormente in luce nel passo a due del divertissement del secondo atto eseguito con classe e smalto. Antonino Sutera ha realizzato un Puck brioso e frizzante. Molto bene anche le coppie degli innamorati: la delicata Elena di Emanuela Montanari, la temperamentosa Ermia di Mariafrancesca Garritano e i bravi Maurizio Licitra e Alessandro Grillo rispettivamente Demetrio e Lisandro. Bella e regale l’Ippolita di Virna Toppi. Ottima la prova del Corpo di ballo del Teatro alla Scala guidato da Frédéric Olivieri così come quella degli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala.

David Coleman, alla guida dell’Orchestra del Teatro alla Scala, ha diretto con gesto elegante la raffinata partitura di Mendelssohn-Bartholdy.

Successo caloroso per tutti gli interpreti. Ancora repliche il 17 e 22 luglio 2017.

Matteo Iemmi

13/07/2017

 

Foto: 1. Nicoletta Manni e Nicola Del Freo, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro Scala; 2. Nicoletta Manni, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 3. Nicola Del Freo, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 4.-5. Nicoletta Manni e Nicola Del Freo, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro Scala; 6.-7. Antonino Sutera, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 8. Maurizio Licitra e Antonino Sutera, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 9. Alessandro Grillo, Emanuela Montanari e Mariafrancesca Garritano, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 10. Emanuela Montanari e Antonino Sutera, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine,  Teatro Scala; 11. Nicoletta Manni, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 12.-15. Nicoletta Manni e Matthew Endicott, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 16. Virna Toppi, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 17. Nicoletta Manni e Marco Agostino, Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala; 18.-21. Sogno di una notte di mezza estate di George Balanchine, Teatro alla Scala.

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