In Lombardia

Chenapan della Cie MF, Yellow Place della compagnia Kor’sia e Dimmi ancora un’altra città di Arianna Rodeghiero. Serata eXpLo per Caffeine Merate Danza

07 . 10 . 2018

17.30

Merate (LC) - Auditorium Comunale, Piazza degli eroi

Serata eXpLo domenica 7 ottobre 2018 all’Auditorium Comunale di Merate per Caffeine Merate Danza, festival di danza contemporanea organizzato dal Circuito CLAPS, in collaborazione con il Comune di Merate.

In scena due titoli selezionati dal pubblico durante la preview dello scorso 28 aprile, Chenapan della compagnia MF Yellow Place della compagnia Kor’sia a cui si aggiunge Dimmi ancora un’altra città di Arianna Rodeghiero e Samuel Moncharmont.

Apre la serata, Chenapan della Cie MF | Maxime & Francesco, un lavoro firmato e interpretato da Francesco Colaleo e Maxime Feixas, prodotto da Artemis Danza, che indaga sul bisogno di tornare bambini e tornare a gioire delle semplici situazioni quotidiane della vita.

Chenapan è un termine francese di origine tedesca che vuol dire “monello”. Lo spettacolo desidera mettere in scena i giochi di una volta generando nel pubblico un forte processo di riconoscimento. Si tratta di un inventario sui possibili modi di esistere al mondo in relazione all’altro. Il pubblico assiste ad una gara all’ultimo salto tra due monelli che si sfidano a colpi d’ingegno. L’obiettivo primario è di sensibilizzare su una dimensione di contatto e di gioco che si sta perdendo a causa del continuo condividere virtualmente e non fisicamente. Il lavoro desidera porre l’attenzione sugli importanti cambiamenti sociali che vedono il progressivo smantellamento delle dinamiche di relazione. Gli atti creativi si esprimono semplici, così come sono, in quadri vivaci di intenzioni: nessun supporto tecnologico, ma soltanto i corpi e le loro curiosità irrefrenabili. Lo scopo primario di Chenapan è distrarre per divertirsi, senza superficialità, ma con attenta leggerezza.

«Riflettendo sull’attuale condizione delle nuove generazioni, Chenapan vuole essere il pretesto per sensibilizzare su argomenti spesso inghiottiti dal rapido corso dell’evoluzione tecnologica – scrive Francesco Colaleo – Ho creduto si dovesse fare qualche passo indietro rispetto a questo mondo, creandone uno dove gli abitanti e le loro invenzioni trovano ancora uno spazio ed un tempo idonei: immaginare che i vecchi giochi siano ancora praticabili persino dai nuovi bambini. Condividere tra esseri umani emozioni e sorrisi, invece di valori accumulabili in megabytes».

A seguire, Mattia Russo e Antonio De Rosa della compagnia italo-spagnola Kor’sia, sono autori e interpreti di Yellow Place, una coreografia che racconta la storia di un incontro fra due sconosciuti in un luogo tinto di giallo. Un meraviglioso duetto maschile sull’amore e la crescita della coppia, drammaturgicamente diviso in tre parti (l’innamoramento, la dipendenza nevrotica, la stabilità) che lascia spazio a diversi interrogativi tra cui se sia o meno un sogno credere nell’eterna armonia e stabilità della coppia.

Nel primo quadro troviamo l’incontro degli innamorati, l’emozione del viaggio a due. Successivamente il rapporto si evolve in una situazione nevrotica, di dipendenza, in cui uno ama per i due, e l’altro ama solo se stesso. Alla fine, il pas de deux prima di separarsi, in cui tutto ritorna ad una situazione di calma. Pronti ad abbandonarsi senza saperlo, idealizzano il loro amore.

Chiude la serata Dimmi ancora un’altra città di Arianna Rodeghiero e Samuel Moncharmont, un duo tra musica e danza, che intende riflettere sul tema del viaggio, come transizione da uno spazio a un altro e il continuo processo di scoperta e adattamento ad ognuno di essi.

I due performer, musicista e danzatrice, interagiscono tra loro e con le dimensioni “interno” ed “esterno” che entrambi attraversano, diventando uno lo specchio dell’altro.

Lo spazio scenico è diviso in due spazi quadrati delimitati dalla luce, come fossero due stanze confinanti, una dedicata al musicista e l’altra alla danzatrice. Entrambi i performers, chiusi nelle proprie “stanze” ne scoprono e delineano le caratteristiche. La danzatrice, attraverso un graduale processo di accumulazione del movimento/azione, definisce lo spazio in cui si trova. Uno spazio chiuso e ristretto, fatto di corridoi e angoli, quasi labirintico. Dal canto suo il musicista le fa da eco come seguendone i suoi passi. Quando il suono interviene, si sviluppa un dialogo e interazione tra suono, silenzio e movimento, un gioco di domande e risposte tra le due zone, dal momento in cui entrano in contatto.

www.claps.lombardia.it

Foto: 1.-3. Chenapan di Francesco Colaleo e Maxime Feixas , Cie MF, ph. di Federica Capo; 4. Yellow Place di Mattia Russo e Antonio De Rosa, Kor’sia; 5.-7. Yellow Place di Mattia Russo e Antonio De Rosa, Kor’sia, ph. G. C. Arévalo; 8.-10. Dimmi ancora un’altra città di Arianna Rodeghiero e Samuel Moncharmont.

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