Nelle Marche

DaCru Dance Company ad HANGARTFEST con zerocentimetri e theKICTHENtheory di Marisa Ragazzo e Omid Ighani

Dal 06 . 09 . 2019 al 08 . 09 . 2019

21.00

Pesaro - Chiesa della Maddalena, Piazza Del Monte 9

La sedicesima edizione di HANGARTFEST, festival di danza contemporanea diretto da Antonio Cioffi, propone alla Chiesa della Maddalena di Pesaro due lavori di DaCru Dance Company entrambi firmati dai coreografi della compagnia, Marisa Ragazzo e Omid Ighani: venerdì 6 e sabato 7 settembre 2019 debutta in prima italiana [zerocentimetri]; domenica 8 settembre 2019 è in scena theKITCHENtheory.

Scrive la compagnia:
«[zerocentimetri] nasce in uno spazio emotivo che misura da 0 a 45 cm.
La zona intima, quel pezzetto di mondo che appartiene alla zona intima, lì dove si sconfina nel contatto fisico, dove si sente l’odore, dove si avvertono le emozioni degli altri, dove il tono della voce si fa basso così come il volume.
Il fulcro del lavoro è la prossemica. Si riferisce alla dimensione nascosta di Edward Hall, illuminato antropologo che definisce la disciplina come “lo studio di come l’uomo struttura inconsciamente i microspazi, le distanze tra sé e gli altri esseri viventi e le strutture”. Di fatto la prossemica è la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale sia non verbale».

Ancora una volta, la compagnia affronta il tema della comunicazione, la amplifica, la scardina, la spezza in più parti, fino ad arrivare al punto più profondo, il primo da dove tutto parte: il disagio dell’incomprensione.

«zerocentimetri si estende in più direzioni oltre lo stato puramente danzato: il 90% della nostra comunicazione giornaliera è non verbale. Uno spazio potentissimo, a metà tra ciò che si è e ciò che si sa: il contatto visivo, la cinesica, le microespressioni facciali che non possiamo gestire, quelle volontarie, la postura, la gestualità.
In scena 6 danzatori, stereotipi descrittivi, contenuti in uno spazio liquido ed evocativo. Al loro linguaggio tecnico, pulito ed estremamente virtuoso, si affianca una forza interpretativa e scenica, umana, comunicativa ed emozionante».

Sul palco i danzatori Samar Khorwash, Alessandro Marconcini, Alessandra Ruggeri, Serena Stefani, Claudia Taloni, Tiziano Vecchi.

A seguire, dopo lo spettacolo di venerdì 6 settembre si terrà un Incontro con l’Artista a cura del giornalista Carmelo Zapparrata,

theKICTHENtheory è un racconto teatrale dinamico e fortemente evocativo, una produzione, abile nel tracciare i confini di una nuova avanguardia artistica e densa di quella gestualità quotidiana che crea il reale mood della nuova danza urbana: una commistione di generi e di stili, sperimentazione e contaminazione.

Al linguaggio tecnico dei danzatori, pulito ed estremamente virtuoso, frutto di un lungo ed emotivo legame con i coreografi stessi, si affianca una forza interpretativa, scenica e umana, comunicativa ed emozionante. In questo spettacolo, così come in tutte le produzioni della compagnia, gestualità urban dei DaCru lega il mood metropolitano a quello del teatro creando una fusione estremamente contemporanea che facilmente raggiunge e conquista qualsiasi pubblico. Gli autori dimostrano quanto, oggi, il linguaggio della danza urbana è in costante evoluzione e sperimentazione fino al punto da diventare comprensibile, fruibile, drammaturgico, emozionante e onirico, e di fatto fortemente legato al teatro.

Tema di questo nuovo lavoro è l’incomunicabilità. Il luogo dell’azione è una cucina, la stanza, spazio metaforico per riferire la vita attraverso parole, pensieri, sentimenti, emotività.

Scrive Marisa Ragazzo:

«La cucina è primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi. Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole. La stanza delle parole, escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame. Restano lì sospese per anni, quasi diventano un’ eredità, aleggiano in ogni pertugio e sovente sono le memorie delle famiglie. La cucina è l’area prescelta per affondare i denti e i sensi in preziosi nutrimenti ma soprattutto è lo spazio dove si parla. Parole. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’incomprensione o la denuncia della solitudine… o parlare dell’amore. Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci».

In scena Omid Ighanì, Samar Khorwash, Alessandro Marconcini, Serena Stefani, Claudia Taloni e Tiziano Vecchi.

Segnaliamo che sabato 7 settembre, alle ore 17:00, si terrà presso l’Atelier Danza Hangart, una masterclass di hip hop condotta da Omid Ighani.

www.hangartfest.it

Foto: 1. DaCru Dance Company, zerocentimetri di Marisa Ragazzo e Omid Ighani;  2.-5. DaCru Dance Company, theKITCHENtheory, ph. Alessandro Botticelli.

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