In Sicilia

Liederduett (due episodi su Caino e Abele) di Roberto Zappalà a Scenario Pubblico

Dal 27 . 09 . 2018 al 30 . 09 . 2018

Catania - Scenario Pubblico, Via Teatro Massimo 16

(((ECO))) – E(ti)co. Questo il titolo della nuova stagione del Centro di Produzione Nazionale della Danza Scenario Pubblico di Catania, un titolo che «vuol far riflettere sulla possibilità che un pensiero positivo possa diventare contagioso e propagarsi così come accade con le onde sonore – sostiene Roberto Zappalà, direttore artistico e coreografo di Scenario Pubblico e della Compagnia Zappalà Danza, che aggiunge – (((ECO))) in quanto onda comunicativa abitudinale; un effetto domino virtuoso e promotore di comportamenti da propagare e condividere: questo mi auguro possa trasmettere la nostra poetica».

Ad inaugurare questa nuova stagione è Liederduett (due episodi su Caino e Abele), la nuova produzione della Compagnia Zappalà Danza che ha debuttato lo scorso luglio con successo a Bolzano Danza, in scena a  Scenario Pubblico, dal 27 al 30 settembre 2018. Liederduett è una creazione per quattro danzatori, su musica originale di Pierpaolo Cimino e sui Lieder di Schubert suonati dal vivo, uno spettacolo diviso in due parti al contempo autonome e complementari (Corpo a corpo e Come le ali) che inizia con un “corpo a corpo” viscerale e istintivo mentre ricerca, nella seconda parte, l’utopia di un’armonia e la simbiosi in senso letterale e figurato.

In Corpo a corpo che trasfigura il “primo lutto” dell’umanità, con riferimento all’’omonimo quadro di William-Adolphe Bouguereau, i corpi di Zappalà “vivono” le tragedie dell’oggi nella contrapposizione tra Caino e Abele, tra stanzialità e nomadismo, che porta al fratricidio e che nella contemporaneità diventa fratricidio di popoli con le loro guerre civili e conseguenti esodi di massa e morte.

Come le ali “indaga” una possibilità utopica legata all’aspetto forse più appariscente della danza, la simbiosi di due corpi che danzano, simbiosi che diventa utopia possibile.

«E se Caino non avesse ucciso Abele?». Questa l’ucronia positiva che questa creazione di Roberto Zappalà affronta con il movimento di due corpi danzanti che vanno quasi un nuovo organismo biologico. Simbiosi come simbolo di legame e di fusione, non più attriti e violenze fratricide, ma parità e condivisione.

In questa creazione i due episodi non si sommano ma si contrappongono e si contraddicono. Gli echi di un episodio si riverberano sull’altro. Alla rottura così tragica e definitiva del patto con Dio della prima parte segue un ritorno indietro, quasi come un flashback dell’immaginazione poetica dove l’assenza del primo delitto potrebbe ricondurre a ristabilire questo patto.

Il tutto con una danza pura, capace di raggiungere con forza il cuore dello spettatore, con uno stile – che è proprio di Roberto Zappalà – di arrivare al cuore di chi guarda con immagini evocativa di grandissima potenza.

Questi due episodi che compongono Liederduett, nati da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà, si inseriscono nel più ampio albero/progetto Transiti Humanitatis. E’ una nuova ramificazione, una “fronda” che richiama e rafforza, per affinità di riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata dal coreografo in Oratorio per Eva, spettacolo che ha debuttato nel 2014. L’intenzione è quella di meditare sul tema della violenza, sul bene e il male, sulle lotte dell’umanità.

L’albero/progetto di Transiti Humanitatis si arricchisce di una nuova ramificazione, una “fronda” che richiama e rafforza, per affinità di riferimenti, una nuova possibile genesi già esplorata in Oratorio per Eva, spettacolo che ha debuttato nel 2014.

www.scenariopubblico.com

Foto: 1.-11. Corpo a corpo, Liederduett, di Roberto Zappalà, Compagnia Zappalà Danza, ph. Serena Nicoletti; 12. -19.  Come le ali, Liederduett di Roberto Zappalà, Compagnia Zappalà Danza, ph. Serena Nicoletti

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