A Roma

Teatro di Roma, il Teatro che Danza. A Roma torna la vetrina sulla coreografia contemporanea

Si svolge a Roma dal 13 giugno al 15 luglio 2017, con ripresa dal 19 al 27 settembre 2017, sui palcoscenici dei teatri Argentina e India la terza edizione de Il Teatro che Danza, vetrina corografica del Teatro di Roma. Venti spettacoli firmati da 12 coreografi, tra autori affermati come Giorgio Rossi, Cristina Kristal Rizzo, Roberto Castello, Ariella Vidach, Silva Rampelli, Enzo Cosimi e figure emergenti come Salvo Lombardo, Joao Garcia Miguel con Lara Guidetti, Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán.

Dal 13 . 06 . 2017 al 15 . 07 . 2017

Roma - Teatro Argentina e Teatro India

La danza torna con un cartellone ancora più ricco e articolato al Teatro di Roma con Il Teatro che Danza, vetrina sulla coreografia contemporanea giunta alla terza edizione che, dal 13 giugno al 15 luglio 2017, con ripresa dal 19 al 27 settembre 2017, accoglierà nomi d’eccellenza e giovani autori/coreografi sui palcoscenici di Argentina e India.

Una finestra da sempre aperta alla creatività, alle plurali forme della performance di oggi, alle nuove tendenze del teatrodanza, che quest’anno conta 11 creazioni per un totale di 20 rappresentazioni e 12 coreografi a firmare il cartellone, tra autori affermati come Giorgio Rossi, Cristina Kristal Rizzo, Roberto Castello, Ariella Vidach, Silva Rampelli, Enzo Cosimi e figure emergenti come Salvo Lombardo, Joao Garcia Miguel con Lara Guidetti, Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán.

Apre Giorgio Rossi, fondatore e direttore artistico di Sosta Palmizi, che il 13 e il 14 giugno al Teatro Argentina presenta Sulla felicità interpretata da 11 danzatori, attori e autori che si interrogano su cosa sia oggi la felicità, intesa come scoperta fisica, personale, emotiva.
Con poesia e ironia, lo spettacolo restituisce il senso di una felicità minacciata dalle logiche del consumo e del possesso. In una girandola di quadri poetici gli artisti si rendono protagonisti coinvolgendo lo spettatore con suggestioni evocate da racconti, musica, canti e soprattutto danza.
Scrive Giorgio Rossi: “La nostra condizione di esseri umani ci porta alla spasmodica ricerca della felicità. Siamo colti  continuamente dal desiderio di esserci, da una volontà di partecipare ad un ordine più ampio. L’aspirazione,  la contraddittorietà dell’uomo  e la sua volubilità lo distinguono dal regno animale, lo spingono a  confrontarsi costantemente con i propri limiti.
Lo spettacolo è frutto di uno studio in più tappe in cui sono emerse due istanze essenziali: condividere e  accettare i nostri limiti con ironia. Semplicemente danzare, creando la possibilità di dare a sé stessi e agli  altri qualcosa che si avvicini alla felicità, pur non avendo la pretesa di darne una rappresentazione  esaustiva”.
In scena Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Francesco Manenti, Daria Manichetti, Fabio Pagano, Valerio Sima, Cinzia Sità e Cecilia Ventriglia.

 

Il 17 e il 18 giugno è la volta di Jayachandran Palazhy, direttore dell’Attakkalari Centre for Movement Arts di Bangalore, sul palcoscenico del Teatro Argentina con Bhinna Vinyasa. Arte e letteratura si fondono con ricordi di esperienze vissute, frammenti di sogni, mutazioni ambientali, migrazioni, su una partitura sonora realizzata dal compositore tedesco Martin Lutz mixando paesaggi elettronici alla musica carnatica dell’India Meridionale.

Il 22 e il 23 giugno la rassegna si sposta al Teatro India, con Twister di Salvo Lombardo, una creazione internazionale che coinvolge 6 danzatori, in arrivo da Italia, Lituania, Cina, Russia, Spagna. Twister attinge al vissuto e alle memorie dei 6 interpreti, coinvolti nella costruzione di una comunità temporanea dove scambiare le proprie esperienze in uno spazio che da privato si fa pubblico.
Twister nasce nell’ambito di un progetto produttivo condiviso tra Fabbrica Europa Festival e la compagnia Aura Dance Theatre, che ha favorito l’incontro tra Chiasma, il gruppo di lavoro di Salvo Lombardo e la compagnia lituana.
Il lavoro trae spunto dall’omonimo gioco di società. Salvo Lombardo, partendo da una serie di partite a Twister , indaga la fisicità come territorio di relazione, utilizzando il linguaggio coreografico come collante di un’esperienza di socialità che crea una comunità dove i corpi sono un prolungamento di relazioni umane, dinamiche sociali, prodotti culturali e vissuti individuali. Un affresco di micro-narrazioni nato dallo scambio di memorie personali, motorie, biografiche.

Il 4 e il 5 luglio, sempre al Teatro India, è in programma Prélude, nuova creazione di Cristina Kristal Rizzo. La coreografia creata in collaborazione con 7 performer di diversi paesi europei (Annamaria Ajmone Linda Blomqvist, Vera Borghini, Tiana Hemlock-Yensen Leonardo Maietto, Alice Raffaelli Charlie Laban Trier) si configura come una composizione astratta in continuo farsi e disfarsi, con l’ensemble che diviene corpo unico in movimento.

Il 6 e il 7 luglio al Teatro India il portoghese Joao Garcia Miguel firma Skies, un assolo costruito per la danzatrice e coreografa Lara Guidetti, coprodotto dalla compagnia italiana Sanpapié e dalla compagnia portoghese dello stesso Garcia Miguel. Un solo ispirato alle Baccanti di Euripide nel quale si indaga la vita e la morte, la distruzione e la rinascita del divino che è in ogni essere umano. A partire dalla unione di Eros e Thanatos prende corpo una fisicità intensa, spasmodica, lirica ed energica allo stesso tempo.

Il 7 e 8 luglio al Teatro India, le danzatrici e coreografe Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán sono autrici e interpreti di Mash, una riflessione sui processi di contaminazione culturali e individuali, volontarie e inconsapevoli.

L’11 e 12 luglio sulla scena del Teatro India arriva l’irriverenza e l’originalità di Roberto Castello con la sua ultima coreografia, ALFA-appunti sulla questione maschile, con 5 danzatori impegnati in una partitura che mescola parole, movimento e musica live. Lo spettacolo indaga l’identità maschile e la sua costruzione, il meccanismo di formazione del ruolo dominante, e dunque del potere e la sua trasmissione intergenerazionale, in cui il ruolo femminile ha una funzione tutt’altro che marginale. Una sorta di saggio in forma di spettacolo in cui, all’interno di un dispositivo scenico volutamente tradizionale, parola, danza, e musica live si integrano in una forma drammaturgica tanto indefinibile quanto semplicemente teatrale.
In scena Roberto Castello, Alessandra Moretti, Mariano Nieddu, Ilenia Romano e Francesca Zaccaria.

Il 12 luglio al Teatro Argentina la rassegna propone Che ne resta di noi?, una partitura fisica, senza parole, diretta dalla coreografa Claudia Casolaro, che interrogherà gli spettatori attraverso 6 figure umane in movimento su una scalinata che non porta ad alcun cielo. Una drammaturgia che non segue un filo narrativo, ma procede per associazioni poetico-musicali maturato durante un processo di improvvisazioni del gruppo di lavoro Estia Teatro (Carcere di Bollate), guidato dalla regista Michelina Capato, da Claudia Casolaro e dall’allenatrice del senso teatrale Matilde Facheris.

Il 14 e il 15 luglio al Teatro India appuntamento con Ariella Vidach, coreografa attiva a Milano che da circa vent’anni realizza insieme al videoartista Claudio Prati progetti sperimentali che indagano il rapporto tra danza, nuove tecnologie e arti visive multimediali. In Temporaneo Tempobeat presenta una performance per cinque danzatori che focalizza la ricerca sul rapporto tra movimento e suono attraverso la vocalità come estensione dell’azione, esplorando il gesto nella sua sintesi. La performance coniuga così danza contemporanea, tecnologia wireless portatile e il beat boxing, una tecnica particolarmente usata nella street dance che consiste nel riprodurre i suoni di una batteria e di altri strumenti attraverso l’utilizzo della bocca e della voce. Un’esperienza condivisa, una pratica in cui i danzatori sono anche autori.
In scena Chiara Ameglio, Giovanfrancesco Giannini, Manolo Perazzi, Stefano Roveda e Alessio Scandale.

Appuntamento a settembre con Euforia di Silvia Rampelli, coreografa di Habillé d’eau, in prima nazionale con Alessandra Cristiani e Eleonora Chiocchini, il 19 settembre al Teatro India. A danzare è lo spazio che si trasforma nella fusione tra movimento, suono, immagine, mentre la voce che irrompe è una ferita che non spiega, non commenta, ma suggella uno spettacolo che può essere letto solo come viene vissuto.

Chiude la rassegna, il 26 e 27 settembre al Teatro Argentina, Enzo Cosimi, coreografo regista tra i più autorevoli della scena, con l’ultimo atto della trilogia Sulle passioni dell’anima: Thanks for Hurting Me indaga l’esperienza emozionale e sensoriale del dolore che può trasformarsi in occasione di transito da stati d’animo diversi e farsi momento di purificazione.

www.teatrodiroma.net

Foto: 2. Sosta Palmizi, Sulla felicità di Giorgio Rossi, ph. Sara Venuti; 3.-4. Sosta Palmizi, Sulla felicità di Giorgio Rossi; 5.-6. Attakkalari Repertory Company, Bhinna Vinyasa di Jayachandran Palazhy; 7.-8. Twister di Salvo Lombardo, ph. Marco Caselli Nirmal; 9.-10. Prélude di Cristina Kristal Rizzo, ph. Diane Ilaria Scarpa Lucatelleschi;  11. Lara Guidetti  in Skies  di Joao Garcia Miguel; 12. Mash di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalàn; 13. ALFA-appunti sulla questione maschile di Roberto Castello; 14. Che ne resta di noi? di Claudia Casolaro; 15.-17. compagnia Aiep in Temporaneo TempoBeat di Claudio Prati e Ariella Vidach;

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