Scuole di danza

Scuole di danza: scegliere sicurezza e affidabilità diffidando i discount.

Alcune scuole di danza hanno riaperto, altre lo faranno nelle prossime settimane e già si registrano offerte da discount. Per i genitori tante possibilità e tanti dubbi: scegliere la scuola sotto casa, quella con i corsi a miglior prezzo o indagare e selezionare con grande attenzione? Cominciamo a parlarne.

Siamo ormai quasi a settembre e i genitori cominciano a pianificare e organizzare tutte le attività invernali dei propri figli: il rientro a scuola certamente, ma molti prendono in considerazione l’idea di poter affiancare alla scuola anche attività extra come la pallavolo, pallacanestro, calcio o il nuoto, perché si sa che il nuoto è fondamentale. Qualcuno valuta anche l’idea di un corso di danza.

I centri sportivi e le scuole di danza dal canto loro, riorganizzano gli ambienti e cercano di elaborare la migliore offerta da offrire sul mercato. Ed ecco così che ci troviamo catapultati nella realtà della danza da supermercato. Mentre in diversi posti d’Italia sono già partite da mesi le pre-iscrizioni (ah…), c’è chi si prepara e inizia in questi giorni a lanciare le proprie offerte. Osservando il trend, a breve le cassette della posta saranno piene di volantini pubblicitari insieme a quelli dei market della zona. Già si registrano anche quest’anno offerte di corsi di danza con personale altamente qualificato a 15 euro al mese o poco più. Ma mentre l’offerta del supermercato dura al massimo 10 giorni, un corso di danza a questo prezzo può essere per sempre!

L’utenza che decide di accettare offerte danza formato discount è varia. Troviamo genitori superficiali, che attratti dall’apparente convenienza non si chiedono il perché di un prezzo così concorrenziale e quindi  si sentono a posto con la coscienza pensando: “spendo poco, il bimbo si diverte ed è contento”. Facile imbattersi anche nel genitore pigro, che preferisce questa soluzione perché magari la scuola di danza ce l’ha sotto casa o è facilmente raggiungibile a piedi dai propri figli. Qui la filosofia del pensiero diventa: “spendo poco, il bimbo si diverte ed è contento, se piove in due minuti lo accompagno e lo vado a riprendere e quando è bel tempo va da solo”. Consideriamo inoltre che ci sono anche genitori senza pretese, che oltre a sostenere la tesi dei precedenti, sostengono, con una ostentata convinzione, l’idea del  “TANTO MICA DEVE FARE IL BALLERINO, L’IMPORTANTE E’ CHE SI MUOVA!”

Ho sempre provato a cercare di dare un senso logico a questa affermazione ma mi viene difficile. Sono anche io un genitore e l’unica cosa di cui riesco a rendermi conto è che se non si conosce a fondo una certa disciplina, qualsiasi essa sia, il rischio di essere disorientati è alto. Ma resto con i miei dubbi, che sicuramente sono anche i vostri, e li affronteremo fra poco.

Torniamo alle offerte discount. Le scuole (almeno una in ogni angolo di paese o città) propongono infatti una vastità di offerte. Open day di un giorno o di una settimana (e ci siamo). Un mese di prova gratuito (…e va beh… passi). Ma con i 2×1 e i 3×2 cominciamo ad esagerare.

La corretta gestione di una scuola di danza richiede tanti adempimenti economici e fiscali che nel complesso annualmente arrivano anche a toccare cifre importanti. Oltre ai costi fissi (affitti, luce, gas, Siae…), anche i docenti  che vi lavorano, com’è giusto che sia, hanno diritto al loro compenso e quindi vanno annoverati nel piano spese. Allora mi chiedo come è possibile praticare certi prezzi se per mandare avanti un’attività del genere ci sono dei costi da cui non può prescindere!? Su qualche cosa si sta lesinando.

Non tutti hanno la fortuna di possedere un immobile di proprietà in cui esercitare, né tantomento credo si possa sfuggire al pagamento delle utenze. Non credo lavoriamo tutti per la gloria (anche se ho conosciuto gente che lavora per la chiesa) e quindi in molti casi cosa succede? Credo ci sia molto spesso una scarsa qualità dei docenti. Sono tutt’altro che rari infatti i casi in cui c’è un “maestro” che riesce ad insegnare tutte le discipline possibili: COMPLIMENTI! La settimana lavorativa è fatta di 7 giorni di cui al massimo 6 lavorativi; se si considera che la fascia oraria in questione è pomeridiana, mi dovete spiegare come fate… chi siete Mandrake?

Per carità poi ci sono quelli che hanno una conoscenza di vari stili ma per poterli insegnare a dovere dovrebbero averli studiati anche a dovere per una vita intera. Pertanto vedo dura trovare un insegnante valido capace di trasformarsi ogni pomeriggio, sei giorni su sette, ora in un docente di danza classica, ora in breaker, ora in esperto di floor work, ora in un insegnante di contemporaneo, dopo aver tenuto una classe di predanza e, perché no, essere stato al mattino anche istruttore di pilates e ginnastica dolce per una classe di anziani.  Non sarebbe invece meglio specializzarsi bene solo in una materia ed affidare le altre a chi ne sa più di voi senza pressapochismo ed approssimazione? Se la domanda è rivolta agli insegnanti, la questione riguarda soprattutto i direttori delle scuole che hanno il compito di selezionare i docenti e affidare loro classi che dovrebbero tenere conto della preparazione e dell’età dei frequentatori.

Ecco che mi ricollego al ruolo di genitore. Sia noi genitori che i maestri, dovremmo sapere che si sta parlando del fatto che scarse conoscenze nei docenti vanno a “lavorare” sul corpo per lo più di bambini in fase di crescita e dovremmo sapere tutti che manovre ed esecuzioni di esercizi scorretti possono segnare il corpo di un allievo per sempre, anche in coloro che non faranno mai i ballerini come professione. In virtù di questo mi chiedo: come è possibile che un genitore molto spesso affidi i suoi figli a mani inesperte? Quali strumenti utilizzano i docenti “esperti” per informare i genitori sullo studio della danza in modo da fare corretta informazione?

Genitori cari, se siete proprio a digiuno cercate di documentarvi in giro. E’ vero che magari i vostri figli non diventeranno mai ballerini in futuro ma è pur vero che di mezzo c’è la loro salute. L’attenzione individuale è importante anche in un gruppo. Non tutti gli allievi hanno la stessa velocità di apprendimento e di elaborazione. Non tutti sono nati per la danza. Anche l’aspetto emotivo è fondamentale. Un insegnante che urla di continuo non è per forza sinonimo di uno “bravo”, anzi non lo è affatto. Non ne parliamo poi di quelli che riversano tutte loro repressioni e frustrazioni sui ragazzi. Accertatevi che la struttura che scegliete abbia una pavimentazione idonea, che sia in regola con le norme di sicurezza e che i docenti abbiano davvero le competenze che decantano. Se professano poi di essere stati dei grandi divi della danza, basta una ricerca rapida sul web per capire se è vero o meno. E se sostengono di aver formato centinaia di professionisti, fatevi dare dei nomi e verificate le informazioni.

E voi “direttori” di  scuole danza, comprendo il periodo duro, ma passatevi una mano sulla coscienza. Non siete un ente lirico, né potete pretendere di potervi vendere come tali, perciò abbiate  l’umiltà di riconoscere i vostri limiti e adeguate le vostre quote senza giocare sporco. Smettetela di fregiarvi di titoli che non avete e di far credere ai malcapitati genitori di turno che siete delle star che hanno girato e ballato il mondo in lungo e largo (soprattutto se avete 20 anni… a meno che non vi riferiate ad una vita precedente).

Sia ben chiaro che questo mio pensiero è rivolto solo ed esclusivamente ai tanti (ahimè) venditori di sogni e millantatori in giro, perché per quello che posso documentare con dati di fatto, se ci sono scuole improvvisate, ci sono anche molte, moltissime scuole di danza private in Italia che fanno un lavoro assolutamente eccellente. E spesso, molto spesso, senza strombazzare i loro successi in giro. Bene, che questi ultimi vi siano da esempio da seguire (non ho detto copiare).

Devo riconoscere che per fortuna, anche tra i genitori, ce ne sono molti, moltissimi che sono molti attenti alle scelte dei luoghi, delle attività e dei docenti a cui mettere in mano i loro figli: si informano, approfondiscono e soprattutto seguono il percorso di formazione con entusiasmo accompagnando i propri bambini e ragazzi anche in capo al mondo per farli studiare. Comprendo gli impegni che abbiamo tutti i giorni noi adulti, ma anche questo è un atteggiamento da seguire per il bene dei nostri figli.

Ricordiamo. La competenza  va onorata e pagata per tale, senza per questo dover poi approfittare chiedendo cifre irragionevoli. Se s-vendete un corso a 15 e 20 euro al mese state svendendo anche voi stessi e, a meno che non abbiate 300 allievi fidelizzati di anno in anno, non state neanche cambiando il vostro tenore di vita.

Ci sarà un motivo per cui una Ferrari costa molto più di un’utilitaria: fate si che la vostra scuola sia almeno un’utilitaria senza pretese, ma sicura ed affidabile.

Teresita del Vecchio

29/08/2016

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