La recensione

Re Ruggero di Szymanowski inaugura la stagione dell’Accademia di Santa Cecilia. Repertorio raro, multimedialità e qualità di esecuzione.

La magnifica direzione di Antonio Pappano e le videoproiezioni usate come strumenti polifonici dai MASBEDO, nell’inaugurazione in co-produzione con Romaeuropa Festival. Pronta per una tournée negli USA e quindi in grande forma l’Orchestra, Coro e Voci Bianche dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a servizio della struggente musica di Szymanovski. Anche grazie alla drammaturgia visiva di Mariano Furlani, la disposizione delle voci offre una nuova spazialità sonora. Qualità anche tra i cantanti protagonisti: Lukasz Golinski, Lauren Fagan, Edgaras Montvidas, Kurt Azesberger, Marco Spotti ed Helena Rasker.

Inaugurata la stagione  dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con Re Ruggero  di Karol Szymanowski, prima esecuzione romana in co-produzione con Romaeuropa Festival e in collaborazione con Adam Mickiewicz Institute Polska Music.

Antonio Pappano ha diretto magnificamente Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. I MASBEDO – Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni – hanno potenziato il messaggio dell’opera con videoproiezioni e si sono esibiti in diretta, con la drammaturgia visiva di Mariano Furlani. Ottimi motivi, dunque, per assistere allo spettacolo di Santa Cecilia: repertorio raramente eseguito, combinazioni mutimediali, qualità di esecuzione.

La musica di Szymanovski è struggente, romantica e arcaica in quest’opera in 3 atti del 1924.  Siamo in Sicilia nel XII secolo, territorio che Szymanovski ebbe modo di visitare più volte e che sembra incluso nell’ambientazione:  Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni, la Chiesa della Martorana, i teatri greci e romani di Siracusa e Taormina.

La vicenda ricorda Le Baccanti di Euripide. Re Ruggero deve indagare su un pastore che predica il paganesimo e raccoglie proseliti, tra cui la stessa regina Roxana. Il re concede al pastore di presentarsi a corte, ma l’effetto sarà devastante: il pastore coinvolgerà tutti nel suo delirio orgiastico. Al re non resterà che presentarsi al tempio che saprà essere di Dioniso, resistendo però alla tentazione del paganesimo.

Antonio Pappano ha sfruttato i colori dell’orchestra, esaltato le dinamiche, esposto le polifonie e i ritmi forsennati, raccontando mondi arcaici che si intrecciano con dissonanze contemporanee. Ottima performance di tutti i musicisti e del coro diretto da Ciro Visco. In forma la compagine di Santa Cecilia e matura per la vicina tournée negli Stati Uniti dal 20 al 25 ottobre (New York, Boston, Rochester, Washington). Se volete un assaggio dell’atmosfera sonora, sentite l’incipit di Re Ruggero nella versione di Simon Rattle: vi assicuro che dal vivo si rabbrividisce.

A questa notevole esecuzione si è aggiunta la spazialità sonora, complici Pappano e Mariano Furlani che hanno disposto il Coro di voci bianche e alcuni cantanti in galleria, di lato appena sopra l’orchestra: l’effetto è quello di una musica che ci pervade, celestiale e inquietante. Davvero coinvolgente questa modalità di distribuzione dei musicisti. Andrebbero sempre più sperimentate alternative alla fruizione casalinga fatta di cuffie che sparano decibel stile concerto rock: non vi capita di ascoltare una grande orchestra in una sala enorme e avere voglia di alzare il volume?

Durante l’esibizione, la qualità è emersa anche tra i cantanti protagonisti:  Lukasz Golinski (Re Ruggero) è intenso e drammatico, Lauren Fagan (Roxana) si destreggia in melodie orientaleggianti con sicurezza, Edgaras Montvidas (il pastore) è corretto anche se non provoca quel trasporto che il personaggio richiederebbe,  Kurt Azesberger (Edrisi, Consigliere di Ruggero) è il giusto alter ego del Re anche vocalmente, Marco Spotti (Arcivescovo) ed Helena Rasker (Badessa) sono convincenti.

Per rappresentare il  crollo del mondo psicologico di re Ruggero sono stati chiamati i MASBEDO che hanno utilizzato videoproiezioni come ulteriori strumenti della polifonia musicale. Sovrapponendo immagini già registrate con azioni in diretta e riprese di alcuni personaggi, i videoartisti hanno rappresentato la mente di Re Ruggero e il suo desiderio che provoca turbamento e ansia.

Nel trailer vedrete alcune immagini che dal vivo non mi hanno particolarmente coinvolta. Comunque, il loro stile è riconoscibile e non griderò allo scandalo come qualche ingeneroso partecipante.

Nella cavea c’era anche A PIÙ VOCI, performance con gli olofoni di Michelangelo Lupone. Cosa sono gli olofoni? Sono sistemi di riproduzione del suono diversi dagli altoparlanti. Sono efficaci per la spazializzazione del suono, poiché consentono di disegnare lo spazio acustico con precisione anche in più aree d’ascolto. Guardate questo spettacolo per solisti e dispositivi elettronici dedicato a Karlheinz Stockhausen.

Bella inaugurazione questa dell’Accademia di Santa Cecilia. Prelude a repertori meno ovvi nella nuova stagione e, forse, recepisce l’esigenza di offrire seducenti motivazioni a un pubblico nuovo e rinvigorire quello tradizionale.

Ippolita Papale

@salottopapale

15/10/2017

Szymanowski Re Ruggero. Orchestra, Coro e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Masbedo regia in presa diretta e proiezioni video
Mariano Furlani drammaturgia visiva  

Lukasz Golinski baritono (Re Ruggero II di Sicilia)
Lauren Fagan soprano (Roxana, regina di Sicilia e moglie di Ruggero)
Edgaras Montvidas tenore (Il pastore)
Marco Spotti basso (Arcivescovo)
Helena Rasker mezzosoprano (Badessa)
Kurt Azesberger tenore (Edrisi, Consigliere di Ruggero)
Ciro Visco maestro del coro

Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia. 5, 7 e 9 ottobre 2017

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