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Arena di Verona: licenziato il Corpo di ballo. Una vergogna italiana.

Giuliano Polo, nuovo Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, ha inviato 19 lettere di licenziamento ai ballerini. Chiude dunque definitivamente il Corpo di ballo stabile nell’indifferenza delle istituzioni. Dopo la chiusura di MaggioDanza erano rimasti solo 5 Corpi di Ballo nelle 14 Fondazioni. Oggi resistono solo a Milano, Roma, Napoli e Palermo. La chiusura dei Corpi di ballo è una vergogna tutta italiana e tradisce le aspirazioni di migliaia di danzatori italiani costretti sempre di più a volare all’estero per regalare la loro arte e il loro talento al pubblico. Di seguito pubblichiamo integralmente il comunicato stampa della Segreteria Generale FIALS/CISAL. Esprimiamo solidarietà ai danzatori licenziati.

La Segreteria Generale FIALS/CISAL, unitamente alla Segreteria FIALS di Verona, con estremo sdegno e contrarietà denuncia l’attuazione del disegno del Governo di smantellamento delle eccellenze artistiche delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche italiane.

All’Arena di Verona sono state inviate dal nuovo Sovrintendente Giuliano Polo 19 lettere di licenziamento ai Ballerini, per la chiusura – premeditata – dell’intero Corpo di Ballo stabile. Erano rimasti solo 5 Corpi di Ballo nelle 14 Fondazioni e oggi resistono solo a Milano, Roma (sebbene tutti precari), Napoli e Palermo.

Il Corpo di Ballo dell’Arena di Verona è stato licenziato con presunte motivazioni economiche in contraddizione con gli enormi incassi del botteghino cui contribuisce ovviamente lo stesso Corpo di Ballo, fino a ieri riconosciuto imprescindibile e glorioso settore artistico.

Un’amministrazione cieca e sorda ha voluto identificare e sacrificare gli artisti, simbolo dell’identità musicale italiana che produce spettacoli dal vivo, sull’altare del mero profitto economico fingendo di ignorare la sorte di quei teatri d’Opera italiani che, pur avendo già tagliato i propri Corpi di Ballo in nome del risanamento, si ritrovano oggi in perdita più di ieri.

A fronte di proposte avanzate in trattativa dal sindacato, alternative e compatibili con le motivazioni di risparmio economico, denunciamo il disinteresse delle Istituzioni pubbliche, con in testa il Ministero dei Beni Culturali deputato a vigilare e tutelare le arti di cui la danza è essenziale bene comune.

Quali risposte culturali la politica sta fornendo alle giovani generazioni che, entusiaste, riempiono i Teatri soprattutto negli spettacoli di Balletto? Solo tagli e nessun investimento o progetto.

Se è vero che da un Euro ben speso in Cultura ne ritornano tre, come mai per la cattiva gestione dell’Arena di Verona gli unici a pagare sono i ballerini?
Questo conferma una volontà precisa che non si vergogna dell’incompetenza gestionale ed artistica reiterando la nomine di chi ha portato i conti dell’Arena allo stato attuale, e avallato scelte assurde come il Museo AMO e Arena Extra Srl, che andrebbero, quelli si, chiusi immediatamente.

Il Governo e il Mibact in accordo con molti Sindaci, sanno solo individuare negli stipendi dei lavoratori il bancomat per rientrare dai dissesti gestionali e il mantenimento dei loro stipendi ingiustificabili, che il Ministero e il Governo si guardano bene dal mettere in discussione e che sono più che raddoppiati negli ultimi 10 anni!

La FIALS/CISAL esprime grande solidarietà, vicinanza e rispetto per i Tersicorei oggetto del vile atto del licenziamento che si è subdolamente fatto apparire come ineludibile.

Altrettanta solidarietà rivolgiamo a tutti i lavoratori della Fondazione Arena di Verona che, con i sacrifici salariali e lavorativi, attraverso il fermo dell’attività per due mesi annui, contribuiscono sulla loro pelle a salvare la Fondazione, nonostante le vessazioni subite, le deliranti minacce di liquidazione coatta amministrativa, le avidità dei privatizzatori del Festival, sulle quali i vertici della Fondazione e il Ministro risultano colpevolmente silenti, e infine un commissariamento che sta dando frutti avvelenati.

Il Segretario Generale Aggiunto La Segreteria Prov.le di Verona
Lorella Pieralli

06/02/2017

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