Dintorni di danza

Fabrizio Ferri e Roberto Bolle: tra cortometraggi e pubblicità

Quando la regia e la fotografia si trasformano in coreografia

Non credo di essere la sola ad apprezzare i cortometraggi di Fabrizio Ferri, uno dei più acclamati fotografi della scena mondiale. Eleganti e raffinati, hanno una musicalità che solo un regista che è anche un compositore può donare loro. Le riprese sono a loro una volta una vera coreografia e riempiono di senso e di emozioni i movimenti danzati.

Mi sono innamorata dei cortometraggi di Ferri la prima volta che mi sono imbattuta in Prélude, presentato al Festival di Venezia del 1997. Protagonista sua moglie, l’étoile Alessandra Ferri, accompagnata Sting, la star della musica inglese. La coreografia era di Heinz Spoerli. Lo ricordate?

Ferri regista non mi ha deluso neppure quando ha firmato lo spot pubblicitario per l’acqua di Fiuggi. Era il 2008 e protagonista era Roberto Bolle. Ambientato nella Reggia di Caserta questo spot propone un inedito pas de deux fra una bottiglia d’acqua e il danzatore, un passo a due che ben si sposa con il messaggio pubblicitario: “la cultura del benessere”. L’acqua che sgorga dalla bottiglia asseconda i movimenti dell’étoile, sembra quasi un nastro della ginnastica ritmica, ma il tutto si trasforma in arte, o meglio, in movimento puro.

 

Il binomio Roberto Bolle e Fabrizio Ferri lo ritroviamo quest’anno in due situazioni diverse, entrambe legate al marchio Vanity Fair. Il primo è lo spot della Nuova Citroën C3 Vanity Fair 10 di cui ho già parlato. Il secondo è Passage, un cortometraggio con regia, fotografia e musica di Fabrizio Ferri presentato all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. La coreografia è di Marco Pelle. Accanto a Bolle un’altra diva della danza mondiale, l’étoile Polina Semionova.

E’ questo un cortometraggio curioso se si pensa al committente, Vanity Fair, che si muove tra passerelle, gossip, beauty e vite da star. Ambientato in un capannone industriale è una ministoria in due parti di un uomo alla ricerca di se stesso.

“Nella prima parte – ha spiegato lo stesso Bolle – si vede un uomo che corre freneticamente, disperatamente, in modo quasi teatrale. Non si sa se sta scappando da qualcosa o è  in cerca di qualcosa. Nella seconda parte, dopo aver passato una porta oscura, l’uomo trova se stesso in un nuovo e diverso spazio: piove e l’uomo inizia un pas de deux con una ballerina”.

Quale il messaggio di questo corto? “Diciamo che vedo questo breve film come una metafora della vita, dove si cerca di senso, per ciò che si è perso, e alla fine questo significato si trova nell’amore” suggerisce lo stesso Bolle.

Segnalo che la prima retrospettiva della carriera di Fabrizio Ferri  si terrà nel 2014 al Museo dell’Ara Pacis a Roma. Le date ancora non sono state anunciate. Ci auguriamo di trovare, accanto alle foto che ritraggono Isabella Rossellini, Sophia Loren, Luciano Pavarotti, Sting, Madonna, Monica Bellucci, Naomi Campbell, Julia Roberts, Charlize Theron, Beyoncé, Susan Sarandon e Jessica Lange, anche gli scatti fatti a Roland Petit, Alessandra Ferri e a Roberto Bolle.

Francesca Bernabini

15/01/2014

 

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