La recensione

Al Teatro Olimpico di Roma Break the tango di German Cornejo infervora il pubblico con il mix vincente di tango acrobatico e break dance

A Roma, tappa di un lungo tour europeo, l’acclamato Break the tango fa divertire il pubblico del Teatro Olimpico rompendo i tradizionali schemi del tango. Coinvolgente lo show di German Cornejo, arricchito di musica dal vivo che spazia fra sonorità tradizionali, electro tango e pop. Nessun risparmio di prodezze e ardimenti.

“No hay tango viejo ni tango nuevo. El tango es uno sólo”. Le parole di Aníbal Troilo, bandoneonista compositore bonaerense tra le figure più rappresentative nello scenario musicale argentino, sono chiare: il tango si propone con una identità sempre integra e compatta. E cioè, nei suoi due canali elettivi musica e danza, il tango può anche esprimersi con stili diversi, contaminarsi con sonorità elettroniche, essere sezionato per rimescolarsi a stili contigui, “rompersi” e ricostruirsi sperimentando nuove forme di espressione e fruizione.  Per rimanere però sempre fedele a sé stesso, coerente nella sua intima visceralità, nell’espressione oppositiva della rabbia o nella ricerca soave dell’abbraccio.  Ce lo fa intendere esplicitamente anche German Cornejo, direttore artistico, coreografo e primo ballerino della compagnia Tango Fire Flames of desire di Buenos Aires e riconosciuto internazionalmente come uno dei principali esponenti della scena contemporanea di tango. Il suo spettacolo Break the tango si presenta come una milonga itinerante particolarissima che mira a rompere gli schemi più tradizionalistici relativi, appunto, alle rappresentazioni basate sul tango.

Approdato a Roma al Teatro Olimpico, nel corso di un lungo tour europeo, che ha toccato a febbraio 2018 le città di Milano, Trieste, Padova, Torino, Genova e Bologna, Break the tango ha riempito il teatro romano allegramente con 6 date, dal 20 al 25 marzo 2018  tutte dedicate al pubblico della capitale.

Lo spettacolo nasce dall’unione di due danze, il tango e la break dance, che per propria natura condividono come luogo di nascita i sobborghi metropolitani – seppur di Americhe differenti – e il vero senso di quella che si definisce “street dance”: far ballare tutti, indipendentemente dalle origini o dall’estrazione sociale.

Sul palco sei coppie di tangueri di indubbia destrezza e riconosciute a livello mondiale, accanto quattro breakdancer internazionali. Sullo sfondo una cornice musicale che gode dell’apporto unico di una band dal vivo composta di quattro elementi, bandoneon, chitarra, pianoforte e batteria, in cui la chicca è rappresentata dalla potente voce di Gisela Lepio. Ed è proprio la musica la seconda protagonista di questo show che compie un lungo viaggio attraversando le due Americhe e l’Europa, con la rivisitazione di grandi classici della tradizione argentina, incursioni dettate dai ritmi più contemporanei dell’electro tango dei Bajofondo e Otros Aires, per giungere alle esplosioni pop di Adele, Beyoncé, Shakira, Cranberries, solo per citarne alcuni. Lasciatevi attraversare dall’adrenalina musicale di questo spettacolo facendovi un giro sulla sua colonna sonora (ecco il link su spotify cliccando qui)!

La storia di Break the tango nasce dall’incontro tra German Cornejo e la stella svizzera di break dance Björn Meier “Buz”, che ne cura le coreografie dedicate affidandosi a un piccolo gruppo internazionale di quattro artisti, tra cui l’italiano Jonathan Anzalone. Due ore di ballo e musica condite da passionalità, ironia, entusiasmo.

In una moderna west side story, i ballerini si sfidano a colpi di acrobazie, barattando la sinuosità delle coppie del tango con le ruvide evoluzioni dei bboy della break, in una supremazia il più delle volte condivisa. Seppur a volte i ballerini risultino un tantino sacrificati nello spazio scenico che si rivela ristretto (succede quando si ritrovano contemporaneamente in scena, a causa anche della compresenza fissa dei musicisti/cantanti accompagnati dai propri strumenti) la ricchezza di elementi è tale, l’atmosfera così coinvolgente e il susseguirsi delle sequenze fila liscia in maniera spedita, da portare il pubblico a desiderare avidamente di essere lì sul palco e partecipare, assieme a quella comunità vivace, a quei ritmi così travolgenti.

Ed è lo stesso Cornejo, a fianco alla sua partner storica Gisela Galeassi con cui si accompagna dal 2011, a dettare le leggi di quel dialogo danzante, senza nessun risparmio di prodezze e ardimenti. In confini che diventano sempre più fluidi tra spettatori e artisti, si realizza quella fruizione di agevole accesso per tutto il suo pubblico vastissimo e che premia l’accezione di spettacolo popolare.

Giannarita Martino

Twitter @giannarita

03/04/2018

 

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