Danza news

Con Carmen scompare MaggioDanza e arriva Mag.Da.

MaggioDanza non esiste più. Ora c’è Mag.Da, “compagnia ospite” del Festival del Maggio Musicale Fiorentino. La nuova compagnia porta in scena per tre recite la versione di Carmen di Davide Bombana dal 20 al 23 giugno 2014 alla Pergola di Firenze. Il Mibact prevede altre trasformazioni di corpi di ballo a Napoli e Verona?

Lo spettacolo allo Stadio Artemio Franchi di Firenze dello scorso 7 giugno prodotto dalla squadra di calcio della Fiorentina è stato l’ultimo con cui  MaggioDanza si è presentata al suo pubblico con questo nome. Ora la compagnia si chiama Firenze Danza by Mag.Da. o più brevemente Mag.Da., come la società che ne ha rilevato la gestione. Con questa nuova sigla e come “compagnia ospite” del 77° Festival del Maggio Musicale Fiorentino si presenta infatti al suo prossimo appuntamento con il palcoscenico, al Teatro della Pergola di Firenze da venerdì 20 a domenica 22 giugno 2014. Mag.Da. propone la versione integrale di Carmen di Davide Bombana di cui è andato già in scena un breve estratto nell’ambito dello spettacolo allo Stadio. Protagonisti i 18 ballerini di MaggioDanza a cui si sommano diversi giovani danzatori provenienti dalle fila della Scuola del Balletto di Toscana di Cristina Bozzolini. Nei ruoli di Carmen e Don José si alterneranno due coppie: Letizia Giuliani e Zhani Lukaj (20 e 22 giugno), Federica Maine e Cristiano Colangelo (21 giugno). Gisela Carmona Gálvez interpreta invece il ruolo di Micaëla, ossia l’ex fidanzata di José.

Sinceramente mi è difficile accettare la scomparsa di fatto di un altro corpo di ballo all’interno di una fondazione lirica. Mi è difficile pensare che solo la danza (e non l’orchestra o il coro) ha avuto bisogno di essere “salvata” attraverso l’affidamento delle sue masse artistiche a privati. Rimango ancor più perplessa quando ascolto e riascolto le parole di Andrea Canavesio, amministratore delegato di Mag.Da. srl, che a fine maggio, nel corso della conferenza stampa dello spettacolo allo stadio della fiorentina, ha affermato che il Ministero dei beni e delle attività culturali sta monitorando l’esperienza di Mag.Da. di distaccamento dei ballerini e di gestione esterna delle masse artistiche per poterla ripetere, forse affidandola addirittura proprio con loro, “a Verona e a Napoli dove la situazione delle compagnie di danza e delle fondazioni sono in profonda crisi”.

Cosa significa questo? Significa forse la progressiva chiusura dei corpi di ballo all’interno di tutte (o quasi) le nostre fondazioni liriche? Significa forse che la danza sarà solo ospitata nei nostri teatri d’opera che diventeranno solo e soltanto case della lirica e della concertistica?

Certo se ci si guarda intorno il rischio di una progressiva chiusura dei Corpi di ballo c’è tutto. Senza un direttore ormai da lungo, lunghissimo tempo è il Corpo di ballo del Massimo di Palermo. Senza un direttore del ballo è anche da oltre un mese il Corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli e i danzatori aspettano con ansia la fine del regime di commissariamento a fine giugno per capire se e quando il nuovo consiglio di amministrazione nominerà un nuovo direttore del ballo così come promesso dal sovrintendente del Teatro. In bilico anche la situazione all’Opera di Roma: cosa succederà e chi arriverà a ottobre quando il contratto da direttore di Micha van Hoecke scadrà? Eleonora Abbagnato? O si stanno valutando anche altre possibilità?

Certo il distaccamento del ballo è un modus operandi che fa gola a molti sovrintendenti e a non pochi direttori musicali che da sempre mal digeriscono la presenza della danza in quelli che loro considerano Teatri d’Opera. E non è un caso che il nuovo grande Teatro fiorentino si chiama semplicemente Opera Firenze. Il richiamo ai teatri europei ci sta tutto. Peccato però che all’Opéra di Parigi nessun sovrintendente melomane e ballettofobo potrà mai cancellare il ballo. Lo Stato francese e il Ministero della Cultura non lo permetterebbe mai. Da noi sembra invece che della danza non interessi a nessuno e che sia cosa di poco conto che una compagnia di una fondazione lirica venga trasformata in una compagnia privata che si prefigge di dedicare tutta la sua attività  “a ballerini e coreografi giovani”.

Francesca Bernabini

17/06/2014

Nelle foto: Compagnia Mag.Da. in Carmen di Davide Bombana, ph Stagni/ Paolo e Stefano

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