La recensione

Con Tatha la danza diventa un delicato gioco di seduzione

Presentato al MilanOltre Festival 2014 nell’ambito del focus su Aakash Odedra, Tatha è uno spettacolo semplice nella trama ma assolutamente magico. In scena un corteggiamento che ha una leggerezza pari al tatto di un petalo di fiore.

Il Festival MilanOltre ci ha riservato una grande sorpresa invitando il talentuoso e magnetico Aakash Odedra e dedicando alla sua arte un focus.

Lo spettacolo titolato Tatha (tradotto “e anche”) con le coreografie del maestro Kumudini Lakhia, una delle figure maggiormente significative nella storia della danza Kathak, si è avvalso dell’interpretazione dello stesso Aakash Odedra e della danzatrice Sanjukta Sinha.

Tatha racconta la storia di un corteggiamento, un gioco di seduzione, attraverso un linguaggio non verbale, femminile e maschile, fatto di gesti affascinanti. I corpi, plasmati dalla mimica e dal movimento, trasmettono una leggerezza pari al tatto di un petalo di fiore.

E’ una danza delicata dove lo sfiorare, nel senso di toccare, è apparso come un verbo potente: ha raccontato la condiscendenza di un quasi raggiungere, che a tratti è ora un mancare, ora un contatto.

La coreografia basata interamente sulla danza Kathak, ritenuta la più importante forma di danza classica dell’India, ha permesso ai due danzatori, soprattutto ad Aakash Odedra, di dimostrare una potente tecnica virtuosistica del ritmo interpretato anche attraverso il battere dei piedi (questo movimento temporale è di rilevante importanza e ciò fa del danzatore un percussionista). I due, ornati da sonagli, hanno trasmesso allo spettatore un linguaggio emotivo assai articolato e fluido, al limite del poetico, in un’alchimia sublime, esoterica, filosofica e divina.

Lo spettacolo, diviso in quattro sezioni (la prima in coppia, poi due assoli e un ritrovarsi finale), ha permesso al pubblico di mantenere il ritmo attraverso anche codici espressivi, sia delle mani, che degli occhi, che del corpo.

Il loro modo di danzare, al tempo stesso delicato e dinamico, è risultato accattivante ed elegante, infuso da maestrìa e abilità tecnica, permeato da un prorompente lirismo. L’assolo di Aakash ha creato attorno a sé un alone di mistero irresistibile.

Uno spettacolo semplice nella trama ma assolutamente magico grazie anche ad un uso sapiente della luce e ai colori dei preziosi abiti.

Una serata in cui la danza è stata vissuta come un rito.

Michele Olivieri

1/10/2014

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