Danza e pubblicità

Chanel e OPI ricorrono alla danza per promuovere i loro smalti con due film molto diversi fra loro

Chanel si ispira al musical e all'avanspettacolo per un clip raffinato e ricco di humr. OPI propone un battle per lanciare i suoi colori.

Come promuovere una linea di smalti? Attraverso la danza è stata la risposta di Chanel nel 2011 e quella di Opi, marchio americano di cosmetica, nel 2012. Le clip proposte sono però molto diverse fra loro.

Chanel, con il suo Shade Parade, strizza l’occhio all’avanspettacolo, ai musical e al cabaret. E’ un film di un paio di minuti elegante, femminile, sensuale e ricco di humor. Le dita delle mani si trasformano nelle gambe di ballerine che vengono presentate con i loro “nomi d’arte”.  Apre la diva, la classica rossa Dragon: entra su un palco di un teatro vuoto (quello di un vecchio teatro d’avanspettacolo?); la prospettiva si ribalta e la troviamo di nuovo su un palco (quello di oggi?), ancora diva  e circondata da un corpo di ballo composto da rosse in tutte le possibili sfumature. Seguono poi l’elegante BlacK Pearl che ondeggia su altalene di fili perle, l’infantile e naturale Inatentu che entra in scena giocando a campana e l’ipnotica Particuliere che scivola su una scala a chiocciola. Chiude la vamp Orange Fizz che sembra far rivivere i fasti del Lido. Meraviglioso.

OPI, con il film Instinct of Color, mette invece in scena un battle in vero stile hip hop per far ballare i suoi smalti colorati. I contendenti sono da un lato ballerine dall’altro un cavallo. Le ballerine sono associate ai colori. Ovviamente rosa quella classica, rossa quella di tap dance, azzurra quella modern in stile Flash Dance, gialla quella di hip hop. Ad ogni sfida lanciata da una ballerina il cavallo, ossia la “Lady in black”, risponde. E’ lei la vera donna, quella che riesce a trasformarsi e a tenere testa a tutte mantenendo la sua eleganza. Inedita, per un marchio di cosmesi, è l’ambientazione. Nessun lusso o glamour. Opi, supportata dall’agenzia TBWA\DAN, ha scelto un grigio magazzino.

Francesca Bernabini

30/11/2013

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