A Roma

Il corpo nel suono all’Accademia Nazionale di Danza: anatomia di un legame inscindibile.

Dall’1 al 4 novembre 2018 torna la rassegna dedicata alla relazione tra musica e danza. Pratica, approfondimenti, sperimentazioni, riflessioni, tecnologia: un laboratorio permanente e creativo all’Accademia Nazionale di Danza, Roma.

Torna all’Accademia Nazionale di Danza di Roma Il corpo nel suono, quattro giorni dedicati ideati da Cristiano Grifone alla relazione tra musica e danza. Dall’1 al 4 novembre 2018 musicisti e danzatori si confronteranno in un’atmosfera laboratoriale alternando seminari, proiezioni, dimostrazioni di metodi, applicazioni tecnologiche. Ma soprattutto ci sarà occasione di praticare tanta musica e tanta danza in un brodo di creatività.

In questo video dell’ edizione 2016, potete intuire la varietà delle proposte e la vocazione sperimentale di questa articolata iniziativa.

 

Tra le varie sezioni, Piano Circus mostra la pratica musicale durante le lezioni di danza classica e contemporanea​: la musica offre diverse interpretazioni per gli esercizi di danza e tutti gli elementi sonori vengono affrontati analiticamente. Si alternano Philip Feeney, Juan Antonio Mata, John Sweeney, Flavio Pescosolido, John Toenjes, Quentin Tolimieri; le lezioni di danza sono tenute da Cristina Caponera e Giordano Novielli.

C’è la body music di Keith Terry, con stili ritmici dal mondo. Ampie parti didattiche offrono l’analisi di tecniche come la Graham, con Terese Capucilli e Suzanne Knosp, o l’eredità di

Sigurd Leeder e il suo vocabolario di movimento.

Composizione e coreografia si incontrano per raccontare come la musica viene creata in ambito coreografico. Previsti Philip Feeney, Mikael Karlsson, Vincenzo Lamagna, Valentina Casesa, Alberto Maniaci.

Blind date sono invece  incontri tra un musicista e un danzatore che reciprocamente ignorano la loro identità per stimolare l’improvvisazione. Quante esplosioni di creatività!

C’è la didattica, naturalmente. La presentazione del corso online di John Toenjes, offre un approccio di visualizzazione  musicale attraverso il lavoro coreografico. Kim Helweg presenta aspetti di una pedagogia multitasking e Luca Tieppo racconta la prassi nella comunicazione docente-pianista.

Ci sono spunti per riflessioni su varie questioni: sulla musicalità a cura di Karen McIver e Alan Costello, sulla percezione ritmica studiata dalle neuroscience con Massimo Carrano, sull’approccio che il musicista deve avere quando si relaziona con diverse scuole secondo Juan Antonio Mata.

Altre suggestioni. Il Free Flow Motion che racconta una filosofia con spettatore e artista in stretta,  a cura di Federico Di Maio, Laura Martorana e Monia Antonucci. Il Vertebrate Pattern-Movement Music di Andrew Warshaw che approfondisce schemi di movimento nelle strutture musicali, con esempi di musica classica, jazz, world.

Presente anche la tecnologia e l’uso di applicazioni, come Mosho presentata da John Toenjes, che consente di ripensare la composizione di musica e danza.

Infine, si festeggia! 7 x 70 AND  sono sette composizionimprovvisazioni di musica-danza per il Settantesimo dell’Accademia Nazionale di Danza. In questo contesto viene anche ricordata la geniale Jia Ruskaja con la proiezione di Giuditta e Oloferne, pellicola del 1929.

Programma ricchissimo e stimolante. Informazioni e iscrizioni su www.ilcorponelsuono.com.

Ippolita Papale

@salottopapale

02/11/2018

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