La recensione

Mi è sembrato di vedere un elefante tra Figaro e Susanna! Le nozze di Figaro all’Opera di Roma

Fino all’11 novembre 2018, al Teatro dell’Opera di Roma è in scena Le nozze di Figaro di Mozart/Da Ponte. Un elefante rappresenta il potere secondo il regista Graham Vick che denuncia la violenza sulle donne e lancia un messaggio civile potente. Il direttore Stefano Montanari interpreta la musica con un misto di raffinatezze timbriche e beat contemporaneo. Eleganti le gradazioni cromatiche di scene e costumi curati da Samal Blak, con le luci di Giuseppe Di Iorio. Cast affiatato composto da Federica Lombardi, Elena Sancho Pereg, Andrey Zhilikhovsky, Vito Priante (Figaro), Miriam Albano, Andrea Giovannini, Daniela Cappiello, Patrizia Biccirè, Emanuele Cordaro, Graziano Dallavalle, Murat Can Güvem.

Fino all’11 novembre 2018, al Teatro dell’Opera di Roma è in scena Le nozze di Figaro (1786) di Mozart/Da Ponte, nella interpretazione del regista Graham Vick con il direttore Stefano Montanari. Vick ha già proposto Così fan tutte e nel 2019 concluderà la trilogia Mozart/Da Ponte con Don Giovanni.

Un’opera al passo con i tempi è la promessa che l’Opera di Roma fa al suo pubblico per la prossima stagione: offrire regie credibili per i contemporanei, così come del resto si faceva al momento in cui erano concepite. Già queste Nozze mantengono in pieno la promessa. Il potere del Conte d’Almaviva, qui presentato come un arricchito alla moda con pantaloni corti senza calzini, è simboleggiato da un elefante. Il pachiderma appare prima come enorme sfondo nella stanza della Contessa e poi invade il palcoscenico piazzato con le sole quattro zampe gigantesche, una delle quali si solleva quasi a schiacciare i protagonisti. “C’è un elefante nella stanza” è poi un detto britannico che si riferisce a qualcosa di scabroso di cui non si può parlare. Questa l’idea portante del regista Graham Vick che connota il potere nel risvolto drammatico della mercificazione del corpo delle donne. Le giovani cameriere apparse durante l’ouverture diventano nel finale corpi straziati e violati. Una forma di sensibilizzazione sulla violenza sulle donne per la quale bisogna essere grati.

Questa idea sovrasta i 4 atti dell’opera, durante i quali i personaggi interagiscono con elementi simbolo: un materasso, arredi maculati, un largo paravento dove si raccontano i preparativi delle nozze tra Susanna e Figaro, porte che nascondono/svelano. La vicenda tratta da Beaumarchais, vede Figaro e Susanna difendersi dalla libidine del Conte di Almaviva, interessato a concupire la giovane (non contento di tutte le altre). Tutti i personaggi si relazionano in questo contesto, dove elementi buffi e temi serissimi contrastano.

Molto azzeccate le gradazioni cromatiche di scene e costumi curati da Samal Blak e potenziate dalle luci di Giuseppe Di Iorio: un grigio chiaro appena rischiarato da dettagli arancio negli abiti moderni e oro nell’arredamento (il camino della Contessa, ad esempio). Contrasto del bianco da sposa nelle tre tipologie esistenziali Contessa/Susanna/Marcellina e nel blu acceso un po’ “cafonal” del Conte e di Cherubino, vestiti uguali quasi a far intuire che questa storia è destinata a ripetersi. Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Roberto Gabbiani si è calato nell’atmosfera, attorniato dai movimenti coreografici di Ron Howell.

Vi propongo il trailer del Teatro dell’Opera di Roma.

Seguendo i recitativi, non si può che constatare l’incredibile adesione musicale del testo alla interpretazione di Vick. Li accompagna al fortepiano il direttore Stefano Montanari, che interpreta la musica con un misto di raffinatezze timbriche e beat contemporaneo. Ha mosso i tempi, come lui fa molto bene in pantaloni attillati di pelle assecondato da un’aria rockeggiante, sottolineando le finezze della partitura. Ad esempio, certe strumentazioni con gli ottoni, che suonano morbidi come fossero flauti, oppure precise sfumature nelle voci a sottolineare alcuni significati. Un bell’affiatamento dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma con i cantanti. Cito tra tutti l’aria Dove sono i bei momenti cantata da Federica Lombardi (La Contessa) dove la ripresa della prima sezione viene segnata da una pausa che sembra lunghissima e che, in modo sublime, la fa desiderare.  Quando la melodia ricomincia sottovoce, il canto diventa un rimuginare malinconico e sensuale. Notevole.

Questo succedeva durante la recita del 3 novembre 2018. Brava, dunque, la Contessa curvy e malinconica, con un declamato molto pastoso. Con lei Elena Sancho Pereg (Susanna), soprano dall’emissione delicata, Andrey Zhilikhovsky  (Il Conte di Almaviva) sicuro nell’intonazione e credibile nei fraseggi. Bella interpretazione di Vito Priante (Figaro) con una verve che non sconfina nella caricatura e con fraseggio pieno di sfumature, ad esempio in Se vuol ballare, signor Contino. A Miriam Albano (Cherubino) il compito di tratteggiare l’adolescente focoso, interpretando con sicurezza Voi che sapete che cosa è amor e Non so più cosa son, cosa faccio. Da manuale, ma non scontato, il Don Basilio gay di Andrea Giovannini, con equilibrate e inequivocabili movenze ben adattate all’interpretazione. Con tutti i protagonisti, un cast affiatato composto da Daniela Cappiello (Barbarina), Patrizia Biccirè (Marcellina), Emanuele Cordaro (Don Bartolo), Graziano Dallavalle (Antonio) e Murat Can Güvem (Don Curzio).

L’impegno civile si può manifestare anche con recitativi, arie, concertati. Così il teatro musicale esprime un impellente messaggio moderno.

Ippolita Papale

@salottopapale

07/11/2018

Le nozze di Figaro. Musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Opera Buffa in quattro atti. Libretto di Lorenzo Da Ponte.

  • DIRETTORE Stefano Montanari
  • REGIA Graham Vick
  • Maestro del Coro Roberto Gabbiani
  • Scene e Costumi Samal Blak
  • Movimenti coreografici Ron Howell
  • Luci Giuseppe Di Iorio

Principali interpreti

  • Il Conte di Almaviva Andrey Zhilikhovsky / Alessandro Luongo 31, 2, 7, 9
  • La Contessa di Almaviva Federica Lombardi / Valentina Varriale 31, 2, 7, 9
  • Susanna Elena Sancho Pereg / Benedetta Torre 31, 2, 7, 9, 11
  • Figaro Vito Priante / Simone Del Savio 31, 2, 7, 9
  • Cherubino Miriam Albano / Reut Ventorero 31, 2, 7, 9
  • Marcellina Patrizia Biccirè
  • Don Bartolo Emanuele Cordaro
  • Don Basilio Andrea Giovannini
  • Don Curzio Murat Can Güvem*
  • Barbarina Daniela Cappiello / Rafaela Albuquerque* 31, 2, 7, 9
  • Antonio Graziano Dallavalle
  • Prima contadina Claudia Farneti/ Carolina Varela 31,2,7,9,11
  • Seconda contadina Angela Nicoli / Nicoletta Tasin 31,2,7,9,11
  • Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma

* dal progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

Foto: Le nozze di Figaro, Teatro dell’Opera di Roma, Graham Vick (regia) e Stefano Montanari (direttore), ph. Yasuko Kageyama

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