Music, Video & Dance

The Mill, Dom & Nic e Wayne McGregor, per Wide Open, lo spettacolare video del singolo dei Chemical Brothers.

Una ballerina, una performance, tessuti umani che si trasformano in strani reticoli sintetici. E’ Wide Open, il video suggestivo e ipnotico dell’ultimo singolo dei Chemical Brothers. Realizzato da The Mill, regia di Dom & Nic, coreografia di Wayne McGregor, ha quale protagonista la ballerina Sonoya Mizuno.

È uno tra i video che più ha spopolato in rete di recente, ricevendo milioni di visualizzazioni e condivisioni. Wide Open, dal nuovo singolo dei Chemical Brothers e Beck, descrive una perfomance particolare: quella della ballerina Sonoya Mizuno all’interno di un spazio metropolitano, come un garage abbandonato. Guidata dalla musica, la performer perde man mano le sue sembianze umane per trasformarsi in una sorta di esoscheletro. Una metamorfosi progressiva che riguarda poco alla volta tutte le parti del suo corpo, sostituite da protesi polimeriche “CGI” (computer generated imagery).

Il lavoro é stato realizzato da The Mill, studio londinese di artisti, tecnici e makers specializzati in visual design, con la regia di Dom & Nic, collaboratori storici dei Chemical Brothers. Gli autori sono partiti dall’idea di dar vita a una danza a cui assistere solo attraverso un film; una danza perciò non visibile dal vivo, nella vita reale. La sequenza ha voluto evidenziare il “punto di vista” della steadicam (la telecamera sostenuta dall’operatore) considerata dai registi al pari di un attore della performance. La coreografia, affidata a Wayne McGregor, ha rafforzato l’idea di una perdita progressiva, evidenziando una realtà che scivolava via lentamente, sull’onda del mutamento. Gli straordinari effetti visivi in post produzione hanno poi fatto il resto, consentendo di ottenere un video spettacolare.

Per poter restituire un’immagine verosimile della danzatrice sono stati necessari addirittura 107 modelli anatomici delle varie parti del corpo. Un effetto che, certamente, non poteva passare inosservato e che ha richiesto una serie di lavorazioni tecniche. Quest’altro video, uscito successivamente, illustra proprio le fasi di realizzazione del progetto.

Al fine di assicurare immagini più accurate e pulite, l’intera location che ha ospitato la performance è stata prima di tutto sottoposta a rilevo con scanner Lidar (una tecnica di telerilevamento che utilizza il laser per verificare le distanze di oggetti e superfici).

È stato quindi necessario scansionare l’intero corpo della ballerina, per tracciare esattamente le parti che si sarebbero trasformate in quelle che nel video appaiono come reticoli cellulari.

Ulteriore complessità è stata data dall’elevato numero di macchine da ripresa utilizzate, che hanno tracciato accuratamente tutti i movimenti eseguiti dalla danzatrice, consentendo l’abbinamento successivo delle parti grafiche. In proposito sono state montate 11 GoPro “witness” tutt’intorno al set per registrare la performance da ogni angolo, nel tentativo di dare il maggior numero possibile di riferimenti al team che si sarebbe occupato dell’animazione.

Inoltre, per diverse volte durante l’esecuzione della coreografia, la Mizuno ha indossato una tuta corredata di sensori che catturano alcuni parametri del movimento. In questo modo sono state trasmesse, in tempo reale, informazioni utili ai software che hanno composto le immagini grafiche.

Il team creativo ha utilizzato un approccio unico anche nel modificare il corpo della performer, distaccandosi dai soliti modelli androidi o robot ibridi.  Prendendo spunto dalla trama di alcuni prodotti realizzati con stampa 3D (come particolari oggetti di arredamento, gioielli, protesi biomedicali, ecc.) é stata utilizzata una grafica che richiama strutture cellulari reticolari. Una scelta sicuramente inusuale, poco adottata fino a questo momento per rappresentare parti somatiche. Il risultato finale porta a caratterizzare la danzatrice di un’anatomia formata da maglie tissutali simili a lattice stampato 3D, con una “texture” dall’aspetto davvero interessante e gradevole.

Insomma, un insieme di effetti tecnici visivi di forte impatto, che si integrano perfettamente con i movimenti fluidi e organici della ballerina. Lo spettatore riesce a perdersi nella danza così come nella trasformazione che avviene progressivamente, con naturalezza. Per un video che è insieme semplice e complesso, e assolutamente ipnotico.

Giannarita Martino

@giannarita

Foto: 1.-5. Sonoya Mizuno in Wide Open, video dei Chemical Brothers, realizzato da The Mill, Dom & Nic e Wayne McGregor; 6.-7. Sonoya Mizuno durante la realizzazione del video; 8. Dom & Nic; 9.The Mill; 10. Wayne McGregor. Foto @ The Mill.

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