La recensione

RomaEuropa Festival 2017: termina un’edizione ad alta concentrazione di spettacolo.

Sangue, il racconto da Edipo di Pippo Delbono, è un gironzolare tra ricordi e suggestioni accompagnato dalla strepitosa Petra Magoni. L’uomo contemporaneo di fronte alla tecnologia è la proposta di #Antropocene con Marco Paolini, Mario Brunello e Frankie hi-nrg mc. Spazio dedicato ai bambini con Ref Kids e i laboratori espressivi. Grande apprezzamento per l’esibizione dei ragazzi di Rustica x Band diretti da Pasquale Innarella. La faticosa proposta dell’ensemble Zeitktratzer con il collettivo di performer She She Pop, The ocean is closed.

Siamo alla fine di Romaeuropa Festival: si è chiusa il 2 dicembre con un lungo, affollato appuntamento multidisciplinare proprio all’insegna del quesito Where are we now? la kermesse iniziata il 20 settembre 2017. Quante proposte multiespressive, quanti stimoli e nutrimenti: impossibile seguire tutto anche per la concentrazione degli spettacoli. Qui leggete la prima parte delle mie frequentazioni agli eventi (Muta Imago, Espæce di Aurélien Bory e il concerto dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Gabriele Bonolis che ha proposto il coro di smartphone). Di seguito vi racconto gli ultimi che ho visto.

Intanto,  Il Sangue di Pippo Delbono, il 7 novembre, con Petra Magoni (voce) e Ilaria Fantin (liutista e chitarrista). L’attore/regista si è cimentato in tre momenti differenti con il violinista Alexander Balanescu (Amore e carne), con il sassofonista Enzo Avitabile (Bestemmia d’amore).

Di cosa si tratta? Di un racconto che prende spunto da Edipo di Sofocle per gironzolare tra ricordi personali, suggestioni musicali, emozioni suscitate da Bobò, il performer che non parla, non sente e accompagna l’attore nei suoi lavori. Delbono ha offerto una recitazione iperbolica, non so quanto efficace, con questo racconto frammentato e a tratti casuale, frutto di un’urgenza sua poco comprensibile dal pubblico. I contrappunti musicali di Petra Magoni sono stati invece strepitosi. L’artista ha mostrato le sue infinite doti musicali nel proporre brani di Cohen, Modugno, Sinead O’Connor, accompagnata dalla chitarrista/liutista Fantin. Non è solo una cantante intonatissima e dotata di una tecnica frutto di tanto studio, è un’interprete che spazia tra stili diversissimi, capace di emettere il suono come desidera, cambiando timbro, colore e intensità. Notevole. Per non parlare dell’intensa presenza scenica: le affidano, infatti, ruoli nel teatro musicale (l’esempio più vicino: Don Giovanni dell’Orchestra di Piazza Vittorio). Nemmeno le incursioni stonatelle e perdibili di DelBono – ma è teatro, mica si deve intonare – hanno distolto la Magoni.

In questa intervista per i Cantieri dell’Immaginario trovate una serie di suggestioni dello spettacolo.

Il 14 novembre 2017 ho visto #Antropocene con Marco Paolini, Mario Brunello (violoncello), Frankie hi-nrg mc (voce concertante) accompagnati dalla PMCE Parco della Musica Contemporanea Ensemble. Il lavoro di Paolini è una testimonianza di come l’uomo contemporaneo si trovi a interagire con la tecnologia, in questo caso un call center che in realtà è una macchina al suo ultimo contatto con l’umanità. Sempre accurato il violoncellista Mario Brunello che dirigeva l’orchestra PMCE: il suono del suo strumento rapisce e distoglie dalla creazione musicale, un po’ prevedibile tra Bach e minimalismo, ma accattivante nel rap di Frankie hi-nrg. Sentite qui:

Romaeuropa ha anche proposto una sezione dedicata ai bambini, Ref Kids, una sezione che tra La Pelanda – Macro Testaccio e La Factory ha totalizzato circa 10.000 presenze inaugurando un percorso che proseguirà nelle prossime edizioni del festival. Che bello passeggiare per la Pelanda e vedere orde di ragazzini impegnati in laboratori espressivi o in attesa di spettacoli a loro dedicati. Il 25 novembre 2017 ho sentito la Rustica x Band, una jazz band di 40 giovanissimi nata nell’omonimo centro e guidata da Pasquale Innarella. Nanerottoli impegnati a suonare, ad abbandonare le chiavi dello strumento a fiato per grattarsi o salutare mamma, a pendere dalle labbra del maestro per ritrovare la partitura che sembravano saper leggere. Ho grande stima per il lavoro che si fa in queste situazioni. Troppo poco si frequenta la musica nelle scuole e questa informalità – negativa per i classicissimi operatori – porta tanto valore: costruire il pubblico di domani, aggiungere interessi alla vita delle persone che si riuniscono per stare insieme, conoscenza del linguaggio musicale da abbinare alle altre forme espressive.

In questo video vedete una loro esibizione al Festival Internazionale di Roma.

Infine, sempre il 25 novembre 2017 prima nazionale a Romaeuropa Festival di The ocean is closed , a cura dell’ensemble Zeitktratzer con il collettivo di performer She She Pop. Cos’era? Un’antologia di possibilità su come può essere costruito uno spettacolo: scelte di suoni e rumori, assoli impeccabili di batteria o brani alla Phil Glass con un pianoforte delicatissimo, noiosissimi pezzi di attori con orridi costumi consapevoli di rappresentare il Brutto forse per far rifletter sul Bello. Insomma, quasi due ore di spettacolo in cui il pubblico si è stancato ed è andato via  pian piano, uno alla volta. I coraggiosi superstiti sono rimasti inchiodati per capire, forse, dove il collettivo volesse andare a parare. A questo dilemma non ho risposta.

Siamo al termine di RomaEuropa, dicevo. Gran finale di RomaEuropa Festival il 2 dicembre con musica e tecnologia mentre è visitabile ancora fino al 7 gennaio 2018, al Palazzo delle Esposizioni di RomaDigitalife,  cuore tecnologico del Romaeuropa Festival,  a stimolare  quella riflessione sulle sfaccettature e le illusioni del reale, facendo interagire lo spettatore con complesse architetture audiovisive, raggruppando opere selezionate da Richard Castelli e opere di video-arte scelte da Nomas Foundation e Fondazione Giuliani. Tra gli artisti ospitati: AES+F, DumbType, Granular Synthesis, Ivana Franke, Jean Michel Bruyère, Robert Henke, Danilo Rea con Alex Braga.

Ippolita Papale

@salottopapale

08/12/2017

Foto: 1.-3. Pippo Delbono, ph. Chiara Ferrin; 4.-5. Pippo Delbono e Enzo Avitabile, ph. Chiara Ferrin; 6. Petra Magoni e Pippo Delbono, ph. Luigi De Frenza; 7. Marco Paolini, Mauro Montalbetti, Mario Brunello e Frankie hi-nrg; 8.  Marco Paolini, Mario Brunello e Frankie hi-nrg, ph. Rosellina Garbo; 9.-13. Rustica x Band;  14. l’ensemble Zeitktratzer e il collettivo She She Pop.

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