Teatro dell'Opera di Roma

Teatro dell’Opera di Roma: la stagione lirica 2016-2017. Innovazione e assortimento per “Roma Opera Aperta”.

La stagione lirica 2016-2017 del Teatro dell’Opera di Roma prosegue la strada dell’innovazione con registi di teatro musicale moderni, direttori capaci, cantanti credibili come attori, iniziative parallele e sinergiche. Vision comune tra il sovrintendente Carlo Fuortes, il direttore per l’opera lirica Alessio Vlad e quello per la musica sinfonica e contemporanea Giorgio Battistelli. Proseguono Fast Forward Festival, la rassegna Specchi del Tempo , il progetto Fabbrica Young Artist Program, le Lezioni di musica di Giovanni Bietti. Un’offerta articolata che include undici titoli d’opera: Wagner, la trilogia popolare verdiana, Rossini, Berg, Donizetti, Aubér, Giordano, Mozart, Puccini.

Roma Opera Aperta  è il claim scelto per la stagione 2016-2017 dal Teatro dell’Opera di Roma a sottolineare la vocazione di continua esplorazione e, appunto, apertura dell’istituzione romana ma volendo dare anche un valore alla soggettività dell’esperienza artistica: ciascuno ha il diritto di viverla come vuole e come sa.  Nella stagione lirica 2015-2016 il Teatro dell’Opera di Roma si è espresso bene con registi di opera innovativi, direttori capaci, cantanti credibili come attori, iniziative parallele e sinergiche. Merito del sovrintendente Carlo Fuortes, del direttore per l’opera lirica Alessio Vlad , di quello per la musica sinfonica e contemporanea Giorgio Battistelli. Problemi di palcoscenico, poco tecnologico a detta di Vlad, non hanno impedito di allestire spettacoli diversi e quasi concomitanti. Questo grazie anche allo sforzo di tutte le maestranze, competenti e volitive (avete presente i capricci – non le giuste rivendicazioni, i capricci – di alcuni lavoratori dello spettacolo che ostacolano, fanno muro di gomma, recriminano….). Un Teatro, insomma, che vuole lasciare il segno e che mostra una certa caratura anche dalla ricerca dei cantanti in ruoli “piccoli”: non bastano le star, ma tutto il cast deve funzionare, anche dal punto di vista attoriale ed estetico.

Nella sostanza la stagione lirica 2016-2017 prosegue per questa strada, con qualche upgrade. Co-produzioni hanno dato e daranno un respiro internazionale ottimizzando le risorse. Tutto questo è supportato dal sovrintendente Carlo Fuortes, un manager 3C (capace, cortese e colto).

Al Teatro dell’Opera di Roma, c’è stato e ci sarà Fast Forward Festival – maggio 2017 – che propone un insieme di ingredienti contemporanei per sfornare teatro musicale del tempo in cui viviamo. A Battistelli si deve FFF e la rassegna Specchi del Tempo , concerti sinfonici con un ragionamento profondo sulla programmazione che vede confronti tra opere antiche, novecentesche e contemporanee. Finalmente esplorazioni al di là del Repertorio – con la erre maiuscola – e abbinamenti insoliti. Anche l’idea di far cantare a cappella la musica tardo-cinquecentesca di Marenzio, con i coristi in platea in mezzo al pubblico, mi sembra di gran gusto. Avviso per il pubblico: godetevi le vibrazioni sonore a pochi centimetri dalla fonte che le emette, la voce umana. E di voce, in prima persona, si occuperanno i piccoli coristi di voci bianche reclutati in città da José Maria Sciutto. Dalla pratica dei piccoli non devono venire fuori necessariamente cantanti, ma persone che vivono meglio alcune ore della giornata grazie all’esercizio musicale consapevole e, soprattutto, da questa esperienza si deve formare potenziale pubblico. Se non avete mai provato a cantare con impostazione “educata” (può essere finalizzata per la lirica ma anche per il pop, naturalmente), non sapete cosa vi perdete: il vostro corpo diventa uno strumento che vibra, producendo un moto che vi attraversa e vi scuote.

C’è stato e ci sarà il progetto Fabbrica Young Artist Program per i giovani artisti che non trovano modo di fare esperienza e lavorare in teatro. Si tratta di una sorta di incubatore di creatività, occasione di studio per giovani maestranze teatrali che sono impegnate direttamente nella produzione di opere. Insomma un’ottima opportunità e se non siete convinti leggete Alec Ross, consulente di Obama per l’innovazione e autore di Il nostro futuro, per capire come l’Italia non è un paese per giovani.

Ci sono state e ci saranno forme espressive del tempo che viviamo, con tecnologie multimediali, contaminazione di generi, sperimentazioni. La scenografia dell’opera lirica Fra’ Diavolo di Daniel Auber, diretto da Rory Macdonald con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, sarà realizzata con le stampanti 3D (dall’8 ottobre 2017). Continuando, si ripeteranno le Lezioni di musica di Giovanni Bietti, anche se non sembrano ancora orientate a diffusione sul web e sui social network. Lo so, mi ripeto, ma non me ne faccio una ragione: che peccato perdere lo streaming di Bietti la domenica mattina; che peccato non essere presenti nei luoghi virtuali per attirare i giovani, non dico con La Traviata, ma con Michel van der Aa e la fruizione dei suoi spettacoli in 3D. In alcuni teatri ci sono i tweet seats, posti dove il pubblico può regalare ai propri follower le sensazioni in diretta senza disturbare gli altri con la luminosità degli schermi.

Dovrebbe proseguire anche il progetto Opera Camion per le periferie: già in questi giorni ci sarebbe in giro un truck che racconta Il barbiere di Siviglia di Rossini in occasione del bicentenario (per una volta non è un food truck, di quelli che vanno di moda per mangiare polpette e porchetta: nulla contro il cibo, ma come si vede il camioncino può servire anche ad altro). Aspetto ancora di vederlo, ma mi sembra un’idea deliziosa.

Ho iniziato dalle iniziative sinergiche al teatro musicale per dare l’idea dell’articolazione dell’offerta del Teatro dell’Opera di Roma. Adesso faccio una carrellata di titoli di opere liriche, che costituiscono una delle mission principali dell’istituzione romana.

Tra quelli più “difficili” Tristan und Isolde di Wagner che inaugura la nuova stagione il 27 novembre 2016 con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Pierre Audi. Quindi, direi Lulu di Alban Berg (dal 19 al 30 maggio 2017) diretta da Alejo Pérez per la regia di William Kentridge, l’artista dei murales sul lungotevere che rischiavano di essere coperti dalle bancarelle estive (i commercianti avevano le loro ragioni, ma che scriteriati gli amministratori a dare permessi in luoghi già attribuiti!).

La cosiddetta trilogia popolare di Giuseppe Verdi, La traviata – Rigoletto – Il trovatore, che manda assai in estasi gli appassionati, è presente nel seguente ordine:  dal 2 dicembre 2016 Rigoletto, dal 28 febbraio 2017 Il Trovatore , e dal 29 ottobre 2017 La Traviata .

La Traviata sarà quella recentemente realizzata da Sofia Coppola con la Maison Valentino, stavolta con la direzione di Stefano Ranzani. Di seguito un assaggio della passata edizione.

Rigoletto avrà la regia di Leo Muscato che vedete nel seguente video.

Rigoletto sarà diretta da quel  Michele Gamba che recentemente al Teatro alla Scala ha sostituito all’ultimo minuto Michele Mariotti , con successo notevole. Andiamo ad ascoltare Gamba, anche per constatare che la fortuna esiste o va almeno “gestita”, accompagnata: quanti bravi direttori ci sono in giro che non hanno l’occasione di esprimersi?

Il Trovatore sarà diretto da Jader Bignamini con la regia di Àlex Ollé, uno degli eccentrici componenti de La Fura dels Baus.

Nell’ambito di questa scelta verdiana, curioso che durante la presentazione della stagione qualcuno abbia chiesto come mai non si fa la trilogia delle Regine donizettiane (Maria Stuarda, Roberto Devereux, Anna Bolena). Mah! Diciamo la verità: ognuno di noi è contemporaneamente direttore artistico/sovrintendente/allenatore della nazionale di calcio/politico navigato/direttore dei lavori del cantiere all’angolo di casa. Il nostro musicofilo si accontenterà di Maria Stuarda di Donizetti diretta da Paolo Arrivabeni con la regia di Andrea De Rosa dal 22 marzo 2017.

Per una questione di genere, saluto con gioia l’arrivo della direttora Speranza Scappucci che dal 18 gennaio 2017 dirige Così Fan Tutte di Mozart con la regia di Graham Vick (la lingua si evolve insieme ai costumi: sembra cacofonico direttora, ma vista l’incremento di presenza femminile nelle stanze dei bottoni ci faremo l’abitudine, come per sindaca, avvocata, capa….).

Dal 21 aprile 2017 Andrea Chénier di Umberto Giordano vede impegnato il regista cinematografico Marco Bellocchio, per la direzione di Roberto Abbado.

Non poteva mancare il regista Damiano Michieletto, il grande “traduttore” moderno di opere ipertradizionali, con Viaggio a Reims di Rossini diretto da Stefano Montanari. Guardate cosa ci aspetta dal 14 giugno 2017:

Tornerà Tosca di Puccini con la direzione di Daniele Callegari e la regia di Alessandro Talevi: la vedremo dal 14 ottobre 2017. Eccola qui:

Non resta che andare sul sito del Teatro dell’Opera di Roma e programmare gli spettacoli da prenotare. Come si dice, ce n’è per tutti i gusti. Direi, di più, che c’è una bella sintesi di quanto si possa ammirare del passato e del presente con orecchie e occhi contemporanei.

Ippolita Papale

@salottopapale

05/07/2016

Foto:1 Stagione lirica Teatro Opera 2016-2017; 2. Tristan und Isolde di Wagner; 3.-4. Tristan und Isolde di Wagner, Théâtre des Champs Elysées, aprile 2016, ph. Vincent Pontet; 5. il direttore Daniele Gatti, ph. Pablo Faccinetto; 6. il regista Pierre Audi, ph Erwin Olaf;  7. Rigoletto di Giuseppe Verdi; 8.-10. Rigoletto di Giuseppe Verdi, regia Leo Muscato, Opera di Roma Stagione 2014-15, ph. Yasuko Kageyama; 11. il regista Leo Muscato;  12. il  direttore Michele Gamba; 13. Così Fan Tutte di Mozart; 14. direttora Speranza Scappucci, ph. Acosta; 15. regista Graham Vick; 16. Il trovatore di Giuseppe Verdi;  17. Il trovatore di Giuseppe Verdi, ph. Ruth Walz; 18. direttore Jader Bignamini, ph. Nora Roitberg;  19. regista di Àlex Ollé, ph. E. Bauer – OnP; 20. Maria Stuarda di Donizetti; 21.-22. Maria Stuarda di Donizetti, ph Francesco Squeglia; 23. direttore Paolo Arrivabeni; 24. regista Andrea De Rosa; 25. Andrea Chénier di Umberto Giordano; 26. direttore Roberto Abbado, ph. Miro Zagnolia; 27. Lulu di Alban Berg; 28.-29. Lulu di Alban Berg, ph Ken Howard, Metropolitan Opera; 30. direttore Alejo Perez, ph. Paula Perez De Eulate; 31. William Kentridge, ph Stella Olivier; 32. Il Viaggio a Reims di Rossini;  33. Il Viaggio a Reims di Rossini, ph. Clarchen & Matthias Baus; 34. regista Damiano Michieletto, ph. Fabio Lovino; 35. direttore Stefano Montanari; 36. Fra’ Diavolo di Daniel Auber; 37. Rory Macdonald, ph Benjamin Ealovega; 38. Tosca di Puccini; 39.-41. Tosca di Puccini, Atto III, Opera di Roma 2014-15, ph. Yasuko Kageyama; 42. Daniele Callegari, ph. A Bofill; 43. regista Alessandro Talevi; 44. La Traviata di Verdi; 45.-48. La Traviata di Giuseppe Verdi, regia Sofia Coppola, scene Nathan Crowley, costumi Valentino Garavani, Maria Grazia Chiuri, Pierpaolo Piccioli, ph. Yasuko Kageyama, Teatro Opera di Roma; 49. direttore Stefano Ranzani.

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