La recensione

Dorothée Gilbert e Mathieu Ganio al Ravello Festival 2015: l’incanto di Tristano e Isotta di Giorgio Mancini con le Stelle dell’Opéra di Parigi.

Il Ravello Festival 2015 si è aperto all'insegna della grande danza internazionale con Tristano e Isotta di Richard Wagner su coreografie di Giorgio Mancini. Nella splendida cornice del Belvedere di Villa Rufolo, luogo di ispirazione caro al compositore tedesco, la magia e l'incanto del mito dell'amore impossibile prende vita attraverso la danza dalla favolosa coppia Gilbert-Ganio, étoiles dell'Opéra di Parigi.

Proseguono fino a settembre gli appuntamenti con i concerti del Ravello Festival 2015, il festival culturale estivo dedicato al compositore tedesco Richard Wagner che si tiene annualmente in Costiera Amalfitana nella splendida location del Belvedere di Villa Rufolo.

Promosso dalla Fondazione Ravello, il Festival, che da tempo dedica spazio anche alla danza d’autore, ha aperto la sua 63° edizione lo scorso 20 giugno con una serata di balletto in perfetto accordo con InCanto, il leitmotiv scelto per quest’anno che rimanda al miracolo della voce umana e al clima di bellezza, magia e mistero che caratterizza gli storici giardini terrazzati del palazzo di Piazza Duomo.

Lo spettacolo inaugurale, Tristano e Isotta, è una coreografia di ispirazione wagneriana firmata da Giorgio Mancini (ex direttore del Corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino e già danzatore del Béjart Ballet Lausanne) e creata in occasione del 150° anniversario dalla prima esecuzione dell’omonimo dramma musicale.

Presentato in prima assoluta il 28 dicembre 2014 all’Opera di Firenze, il lavoro prima di tramutarsi in balletto della durata di un’ora circa, nasce da un progetto più piccolo, un duetto incentrato sulla morte di Isotta rappresentato a Palazzo Strozzi nel 2011.

Non potevano esserci protagonisti migliori delle étoiles Dorothée Gilbert e Mathieu Ganio ad interpretare l’epica vicenda di sortilegi, amore e morte dei due eroi medievali.

Ospiti acclamatissimi, nonostante le condizioni atmosferiche avverse abbiano creato ovvi disagi tecnici rischiando di rimandare la pièce, i due astri dell’Opéra di Parigi si sono esibiti in eleganti assoli e pas de deux con la leggerezza eterea e la morbidezza proprie allo stile francese, sicuri tecnicamente su di un palcoscenico all’aperto decisamente difficile da calcare e coinvolgendo totalmente gli spettatori nell’intrigante gioco di seduzione.

Una vela bianca installata sullo sfondo già scenografico del belvedere, elemento estetico e drammaturgico insieme, si gonfiava di brezza marina creando un’atmosfera solenne ed emozionale, tramutandosi dapprima in imbarcazione, poi in nuvola e poi in alcova, simbolo di sensualità ed intimità. La stessa intimità che si intravedeva dalle sottili vesti e dai costumi di organza disegnati da Yiqing Yin, la stilista cinese, parigina di adozione, nominata proprio nel 2011 membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture.

Questo telo, al pari del velo trasparente che avvolgeva la Gilbert nell’ultimo quadro dell’opera, materializzava l’atto sessuale consumato tra i due amanti, l’amplesso proibito raggiunto prima del triste addio, trasfigurazione del lutto e dell’abbandono della materia, ed infatti su di esso veniva proiettato il filmato realizzato da James Bort, inquietante intermezzo videomusicale all’interno del tessuto coreografico, che mostrava immagini e momenti di una carnalità sublime ed impalpabile; del resto, come lo stesso coreografo sostiene, la musica del drammaturgo tedesco è un “orgasmo musicale in ascesa”.

Proponiamo di seguito un bellissimo trailer dell’evento realizzato dalla Fondazione Ravello Festival:

Mancini instaura con i due solisti una sintonia così forte da donare sensorialità alla narrazione ed i corpi dei due danseurs dialogano ai limiti della poesia, si uniscono in sculture elevate, formano spirali di sentimenti folli e distruttivi, il tutto incastonato nell’universo della notte con lo scorcio del golfo luminoso in lontananza. Uno scenario  suggestivo ed incantevole!

Tristan und Isolde è una sinossi danzata di quella che è l’opera wagneriana più moderna dal punto di vista tonale, un capolavoro del Romanticismo tedesco che ad ogni rappresentazione riporta in vita  la storia di una passione impossibile, che sfocia in un finale tragico infrangendo il sogno d’amore eterno. Ma la danza affronta la trama con delicatezza, l’approccio del coreografo al libretto è sofisticato, le emozioni vengono tradotte in gestualità aeree ed essenziali, evanescenti ed astratte, come se il tutto si svolgesse sulla scia di un ricordo  indefinito nel tempo.

Nessuna orchestra quindi ma un trio di grandi nomi della danza internazionale ha aperto, per la prima volta con un opera coreografica, l’edizione 2015 del festival registrando il sold out, incantando un pubblico tenace che nonostante gli scrosci d’acqua non si è arreso attendendo l’inizio della performance.

Il prossimo appuntamento con Tersicore previsto all’interno della fitta programmazione del festival è previsto per il 19 luglio, con un Gala Internazionale di Danza che vedrà, sul palcoscenico sospeso del Belvedere di Ravello, Silvia Azzoni e i primi ballerini dell’Hamburg Ballet di John Neumeier.

Andrea Arionte

14/07/2015 

Nelle foto: Dorothée Gilbert e Mathieu Ganio, in Tristano e Isotta di Giorgio Mancini al Ravello Festival 2015, ph. James Bort.

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