La recensione

Excelsior, il kolossal made in Italy alla Scala con Federico Bonelli e Alina Somova

Accolto nuovamente con successo, il ballo grande di Manzotti-Marenco nella storica rivisitazione di Crivelli, Dell’Ara, Carpi e Coltellacci. La coppia protagonista, formata da Federico Bonelli e Alina Somova, ha danzato con slancio e leggerezza suscitando applausi convinti. Ottima la prova di Mick Zeni, Marta Romagn, Virna Toppi, Alessandro Grillo, Maurizio Licitra e Antonina Chapkina. Un elogio va all’intero Corpo di Ballo scaligero. In perfetta sintonia anche l’Orchestra diretta da David Coleman.

Excelsior è un balletto ricco di simbolismi, una storica allegoria, in parte fantastica, che ha quale tema il trionfo della Luce e della Civiltà sull’Oscurantismo. Concepita nel 1881 da Luigi Manzotti su musica di Romualdo Marenco, debuttò alla Scala alla vigilia dell’Esposizione Nazionale che proiettò Milano oltre i confini padani di un’Italia da poco unificata. Il balletto venne ripreso nel 1967 in una nuova edizione firmata da Crivelli, Dell’Ara, Carpi, Coltellacci e fu riproposta, sempre alla Scala, dal 1974 in questo allestimento corale. Questa versione, in due tempi e undici quadri, con centocinquanta artisti in scena, un notevole impiego di mezzi e persone in una monumentale messa in scena, è nuovamente in scena fino al 25 luglio al Teatro alla Scala. La penna coreografica di Ugo Dell’Ara è ancora evidente nella naturalezza d’espressione in ogni episodio narrativo, e sorregge in maniera ineccepibile le doti dei danzatori esaltando la scura e a volte ombrosa severità del tema portante.

L’onore di far rivivere in scena i ruoli principali di questo kolossal tutto made in Italy è toccato alla coppia formata da Federico Bonelli e Alina Somova. Assieme al Corpo di ballo scaligero hanno riportato in luce la sempre attuale coreografia, scattante e trionfale, di Dall’Ara che alterna assoli e momenti collettivi eseguiti sulla partitura musicale di Romualdo Marenco in una cornice scenica e costumistica riccamente luminosa firmata da Giulio Coltellacci.

Indubbiamente il risultato, alla prima milanese di sabato 11 luglio 2015, è stato un successo scontato anche se voglio soffermarmi e porre in evidenza il rigore tecnico, la pulizia esecutiva e le doti artistiche, interpretative e teatrali della coppia Bonelli-Somova, una coppia affiatata e ineguagliabile, due danzatori di classe che vorremmo vedere maggiormente impegnati alla Scala e sui palcoscenici italiani.

Nel dettaglio Federico Bonelli ha dimostrato totale padronanza della tecnica e lucida intelligenza interpretativa, capacità che gli hanno consentito, nella sua raffinata carriera, di affrontare ruoli diversi in cui appare ogni volta perfettamente a proprio agio. Pienamente convincente in questo Excelsior, Bonelli è un danseur noble di altissimo livello come pochi altri nel panorama internazionale e un vanto tutto italiano.

Contraltare femminile Alina Somova, una presenza di assoluto rilievo, ha giganteggiato come ci si aspettava con grazia e adattabilità appropriate al ruolo e con un’innegabile capacità di colorare i vari atteggiamenti e passaggi espressivi. Insieme la coppia protagonista ha danzato con slancio e leggerezza suscitando applausi convinti.

Il meccanismo perfetto – realizzato da questa produzione scaligera con le bandiere da tutto il mondo a sottolineare anche la presenza di Expo in città – così ben costruito, così ben equilibrato, ha trovato interpreti, ad affiancare la coppia star dell’evento, all’altezza del loro compito. Infatti un elogio è indirizzato all’intero Corpo di Ballo scaligero che, ancora una volta, ha dimostrato perfezione e una particolare e singolare predisposizione alla duttilità.

L’esuberante creatività di Mick Zeni (l’Oscurantismo) che dà vita al suo personaggio con una variegata adattabilità stilistica. L’inventiva di Marta Romagna (la Luce) che conferisce sempre vita alle figure e alle storie con carattere e personalità. Una Virna Toppi (la Fama e la Folgore) dai tratti limpidi con maestrìa della forma. Alessandro Grillo (Alessandro Volta) e Maurizio Licitra (Valentino, battelliere) hanno mostrato plasticità nei ruoli e virtuosismi finalizzati allo spessore drammatico. Cosicché emozionante e vera è risultata l’interpretazione danzata di Antonina Chapkina (Mora Indiana) con una capacità distesa e naturale di buon livello. Molto credibili tutti i danzatori, dal più giovane al più maturo che giustamente desidero citare per l’alto valore artistico: Chiara Fiandra, Vittoria Valerio, Antonella Albano, Gianluca Schiavoni, Deborah Gismondi, Giulia Schembri, Paola Giovenzana, Riccardo Massimi, Fabio Saglibene, Federico Fresi, Massimo Garon, Christian Fagetti, Matthew Endicott, Adeline Souletie, e un applauso particolare anche ai giovanissimi allievi della Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretti da Fréderic Olivieri, ben impostati nei loro piccoli ruoli.

Excelsior nella sua totalità ha infuso momenti di una forza impressionante. Da antologia i celebri Galop tradotti in una danza assai viva, dal movimento impetuoso.

Excelsior ancora una volta ha stupito per la sua partitura sia musicale che coreografica, e per i contenuti drammaturgici squisitamente aderenti allo spirito dell’epoca, con il senso della scoperta, i conflitti e la fratellanza dei popoli e gli insondabili misteri dell’animo umano nella celebrazione vittoriosa del progresso scientifico e dell’avanzamento tecnologico. Excelsior ha un sapore molto retrò e al tempo stesso ha una sua di attualità e modernità in quanto è una finestra aperta sull’evoluzione della civiltà.

In totale sintonia con gli interpreti in scena, l’attenta direzione musicale di sir David Coleman a proprio agio nel rendere effervescente lo spartito musicale: il Direttore ha impresso un ritmo appropriato all’eccellente Orchestra del Teatro alla Scala. Giocata su calibrate simmetrie la regia di Filippo Crivelli.

Michele Olivieri

14/07/2015

Foto: 1.- 4. Alina Somova e Federico Bonelli; 5.-6. Federico Bonelli; 7. Antonina Chapkina; 8. Marta Romagna e Mick Zeni; 9. Virna Toppi; 10. Alina Somova, Marta Romagna e il Corpo di ballo; 11. il Corpo di ballo del Teatro e gli allievi della Scuola scaligera; 12.-13. saluti finali. Il servizio fotografico è di Brescia-Amisano Teatro alla Scala.

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