A Roma

Festival Equilibrio 2016. A febbraio, il Festival della Nuova Danza all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Dal 9 al 28 febbraio, la Fondazione Musica per Roma realizza la dodicesima edizione di Equilibrio, Festival della Nuova Danza presso l’Auditorium Parco della Musica. Tema centrale del 2016, la relazione tra musica dal vivo e movimento nelle declinazioni dei maestri del contemporaneo internazionale Alain Platel e Frank Van Laecke, delle donne della scena coreografica spagnola Sol Picó, Àngels Margarit e María Muñoz, e dei centri di produzione della danza italiani Aterballetto, Compagnia Zappalà Danza e Compagnia Virgilio Sieni. Tra gli ospiti, i vincitori delle ultime edizioni del Premio Equilibrio Irene Russolillo, Elisabetta Lauro e Piergiorgio Milano. In programma anche workshop, incursioni in città e una mostra fotografica.

L’Auditorium Parco della Musica di Roma si prepara ad accogliere le suggestioni coreografiche e i racconti contemporanei della dodicesima edizione di Equilibrio, Festival della Nuova Danza. Appuntamento unico per densità di programmazione per la capitale, la rassegna sostenuta dalla Fondazione Musica per Roma si svolge quest’anno dal 9 al 28 febbraio 2016 e promette al pubblico romano immagini e visioni di modernità in movimento.

Equilibrio avvia un’edizione 2016 orfana del direttore artistico Sibi Larbi Cherkaoui (oggi alla guida del Royal Ballet Flanders) che negli ultimi anni ha garantito il successo del festival indirizzando gli spettatori con scelte e capacità ideative infallibili. Autore di architetture coreografiche straordinarie e amante dell’incontro tra culture distanti, Cherkaoui ha dipinto di sé le pareti virtuali di Equilibrio rendendolo nel tempo un evento di grande interesse per i tecnici e gli appassionati del settore. Altra mancanza, quest’anno, il Premio Equilibrio Roma per la danza contemporanea, riconoscimento che in otto edizioni ha lanciato sulla scena internazionale autori e interpreti innovativi seguendoli nel difficile percorso di crescita e promozione artistica (pensiamo ai premiati 2014 Manfredi Perego e Irene Russolillo). Assenze e mancanze che certamente rammaricano e che lasciano spazio a curiosità e attese nei confronti dell’edizione in partenza.

La Fondazione ha scelto come tema centrale di Equilibrio 2016 la relazione tra musica dal vivo e movimento nelle declinazioni dei maggiori coreografi contemporanei. L’indagine espone i risultati di tre gruppi di autori: i maestri del contemporaneo internazionale Alain Platel e Frank Van Laecke, le donne della scena coreografica spagnola Sol Picó, Àngels Margarit e María Muñoz, i centri di produzione della danza italiani Aterballetto, Compagnia Zappalà Danza e Compagnia Virgilio Sieni.

Apre il festival Aterballetto, il 9 febbraio, con tre creazioni recentemente inserite nel repertorio della compagnia: L’eco dell’acqua, riflessione del giovane Philippe Kratz (danzatore di talento e da qualche anno autore di pezzi brevi per l’ensemble reggiano) sulla fuggente esistenza dell’uomo tra suggestioni poetiche (J.W. Goethe) ed eventi di contemporaneo terrore; e-ink, duetto d’esordio della compagnia MK riallestito dal coreografo e performer Michele Di Stefano per i danzatori Aterballetto grazie al progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography a cura di Marinella Guatterini); Upper-East-Side, indagine dello stesso Di Stefano sulla collocazione della frase coreografica in un sistema e sulla sua riproducibilità nel tempo alla ricerca di uno scambio comunicativo e linguistico nello spazio.

Il 12 febbraio, Virgilio Sieni presenta Isolotto, assolo sulle musiche originali eseguite dal vivo da Eivind Aarset, chitarrista e compositore tra i più noti sulla scena contemporanea. Il direttore della Biennale Danza di Venezia esplora il cammino dell’uomo attraverso spazi ignoti da scoprire e forme nuove da costruire in un tempo che conduce all’incontro con la natura. Le fasi della danza riflettono gli stati della crescita umana dai primi essenziali gesti alle vitali articolazioni dell’agente adulto.

Finalmente a Roma, il 17 febbraio, la compagnia catanese di Roberto Zappalà in Instrument 1 – <scoprire l’invisibile>, creazione del 2007 che avvia lo studio del coreografo su strumenti inconsueti, nuovi protagonisti della relazione con il suono, la musica e il rumore. Questa volta regna il marranzano, lo scacciapensieri della tradizione siciliana, qui condotto a nuove sonorità da Puccio Castrogiovanni (del gruppo catanese di polistrumentisti Lautari) e trasformato in simbolo di una Sicilia inedita dai sette danzatori della Compagnia Zappalà.

Proprio alle tre compagnie italiane, oggi finanziate dal Fondo Unico per lo Spettacolo 2015/2017 come Centri di Produzione della Danza per la rilevanza nazionale nell’attività di promozione e formazione artistica e culturale, la Fondazione Musica per Roma (in collaborazione con il MiBACT) dedica il 26 febbraio una giornata di studio sui nuovi strumenti normativi  per gli operatori dello spettacolo dal vivo.

Appuntamento centrale del festival (21, 22 e 23 febbraio),  En Avant, Marche! frutto della collaborazione creativa tra il geniale coreografo belga Alain Platel, fondatore nel 1984 del collettivo Les Ballets C de la B e l’autore e regista Frank Van Laecke. Uomini e strumenti sono i protagonisti di tradizioni antiche e nuovi racconti tra i suoni di una microcomunità che diventa immagine della vita di tutti. In collaborazione con il compositore e direttore d’orchestra Steven Prengels, Platel e Van Laecke portano sul palcoscenico quattro attori e sette musicisti accompagnati nelle repliche romane dalla Banda della Scuola Popolare di Musica di Testaccio.

A rappresentare la scena coreografica spagnola contemporanea, tre autrici impegnate nella ricerca su musica e improvvisazione, genere e società. Il 23 febbraio è in scena Maria Muñoz in Bach con la compagnia Mal Pelo fondata nel 1989 con Pep Ramis a Girona in Catalogna. L’autrice si affida alle note de Il clavicembalo ben temprato eseguite da Glenn Gould (noto musicista canadese ricordato per le eccellenti interpretazioni e registrazioni delle musiche di J. S. Bach); esperienza coreografica in piena simbiosi con la musica in un approccio essenziale che indaga l’origine della danza nell’interiorità dell’interprete. Il 26 febbraio c’è Sol Picó (danzatrice di Alicante, coreografa e fondatrice nel 1994 della compagnia che porta il suo nome) in W.W. (We Women), specchio della condizione femminile contemporanea attraverso esperienze d’arte e di vita di molteplici compagne di viaggio; interrogativi comuni e risposte differenti per un gruppo di donne che portano in scena se stesse e mille altre storie.  Il 28 febbraio, in chiusura del festival, Àngels Margarit / cia. Mudance in Capricis (Capricci), creazione sulle virtuosistiche composizioni brevi per violino di Niccolò Paganini; esperimento di visualizzazione della musica attraverso il corpo, lo spazio e la danza in un intreccio di stili differenti e interpretazioni personali dei danzatori.

Il festival dedica due serate ai vincitori delle ultime due edizioni del Premio Equilibrio: il 10 febbraio torna in scena Zero di Elisabetta Lauro (premiata nel 2015) in coppia con César Augusto Cuenca Torres, bella e straziante storia di una coppia che si consuma in un angolo del palcoscenico sui pochi centimetri di terra che la vita concede; lo zero che dilaga all’esterno invade l’interno dell’uomo, mentre l’inerzia di un’esistenza trascinata sfuma in un lento e perpetuo moto intorno al nulla. Nella stessa serata, Irene Russolillo, premio migliore interprete 2014, diretta dalla coreografa argentina (membro di Les Ballets C de la B) Lisi Estaras in The Speech. Il 13 febbraio tocca invece a Piergiorgio Milano, vincitore 2015, con Pesadilla: nell’incubo di un non-tempo, a metà strada tra il sonno e la veglia, luoghi di comune schizofrenia tra domande ed esiti coreografici imprevisti.

Numerosi gli eventi collaterali del festival dedicati alla formazione, alla fotografia e alle incursioni in città. Il 28 febbraio è in programma un workshop per famiglie con bambini tra i 7 e gli 11 anni condotto dalla coreografa spagnola Àngels Margarit dedicato al disegno danzato di una melodia attraverso giochi  scenici e improvvisazioni (Sala Petrassi ore 18:00). Dal 22 al 26 febbraio, due laboratori sull’improvvisazione musicale e coreografica a cura del musicista e direttore d’orchestra spagnolo David Garcia Aparicio per gli allievi del Dipartimento di Jazz del Conservatorio di Santa Cecilia e del Biennio di Coreografia dell’Accademia Nazionale di Danza; da queste lezioni nascerà lo spettacolo Movimento d’insurrezione sonora (M.I.S.) in scena il 27 febbraio nel Teatro Studio Borgna. Il 24 febbraio, laboratorio di Sol Picó sull’improvvisazione coreografica attraverso l’uso di segni convenzionali.

Per tutte le giornate del festival, i visitatori dell’Auditorium Parco della Musica potranno accedere gratuitamente alla mostra fotografica Equilibrio Fuori Scena 2016 a cura di Riccardo Musacchio, Flavio Ianniello e Paolo Porto; seconda edizione di un’esposizione che porta interpreti e coreografie fuori dal palcoscenico e lascia agli artisti la scelta dei nuovi luoghi di rappresentazione contemporanea.

Infine, due incursioni in città oltre i confini del Parco della Musica: il 6 febbraio alle 15:00, performance degli allievi del Biennio di Coreografia dell’AND negli spazi della galleria Alberto Sordi; il 16 febbraio, Compagnia Zappalà in un “Dance Attack” tra i passanti e i viaggiatori della Stazione Termini.

Lula Abicca

16/01/2016

Info: www.auditorium.com

Foto: 1. Damiano Ottavio Bigi e Africa Manso Asensio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ph. Flavio Ianniello, Riccardo Musacchio &amp, Paolo Porto; 2. SŽbastien Ramirez e Honji Wang all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ph. Flavio Ianniello, Riccardo Musacchio &amp, Paolo Porto.

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