La recensione

Giuseppe Muscarello ha debuttato a Palermo con Kalsa

Ha debuttato a Palermo, Kalsa, il nuovo spettacolo di Giuseppe Muscarello, un interessante work in progress, un quartetto interpretato dallo stesso autore assieme a Tonia Laterza, Maria Stella Pitarresi e Giacomo Prencipe, un lavoro con una danza in bilico tra un'esigenza narrativa e il corpo che vive l'evento. Kalsa è andato in scena allo Spazio Franco, nuova realtà, luogo di residenza e di produzione artistica ai Cantieri Culturali della Zisa. Il 2 dicembre sarà a Milano ospite del Festival Più che Danza.

Si narra di una giovane siciliana che presa da furia amorosa uccise l’amato, moro e fedifrago, prima di essere abbandonata. Poi gli tagliò la testa, vi piantò il basilico e lo espose sul balcone.

Parte da un pensiero connesso al sentire iperbolico l’ultima creazione coreografica di Giuseppe Muscarello, danzatore e coreografo, direttore artistico di Muxarte e del Festival di Danza Conformazioni, appuntamento annuale, a Palermo, con la coreografia italiana.

Lo spettacolo ha debuttato il 10 ottobre 2018 allo Spazio Franco, una nuova realtà, luogo di residenza e di produzione artistica, inaugurata all’interno di quell’ampia area post-industriale, dedicata ad arte e cultura che sono i Cantieri Culturali della Zisa a Palermo.

La residenza di Giuseppe Muscarello e dei tre danzatori che hanno partecipato alla produzione si è svolta per dieci giorni dal 1 ottobre, realizzando questo corposo work in progress dal titolo Kalsa.

Un sentore profondo, connesso alle amosfere del quartiere di origine araba del centro storico palermitano, più che un’ ispirazione, ha guidato il coreografo in questo studio che sembra porsi un’intenzione di ripartenza, all’interno di una linea di ricerca centrata sul corpo in azione, oggi ripensato e rivissuto da Muscarello attraverso una lente meno esplicita e più sublimata.

Sfuma così in filigrana il tema delle emozioni incandescenti, rimodulando in una forma nuova, quella del quartetto, una poetica di fondo, oggi dallo stesso autore avvertita in stato di crisi.

Lo stallo trova invece una strada, incrociando in modo inatteso una scrittura coreografica con interessanti aperture, articolata in più movimenti.

L’avvio è dato da un primo assolo di Tonia Laterza, figura incisiva nel gruppo, che integra la sua particolare presenza scenica alla cifra e alla qualità del movimento che marca lo spettacolo.

La rinuncia alla narrazione genera una misura astratta, affidata con successo unicamente alla dimensione  dinamica. La tessitura si sviluppa efficacemente in un quartetto dal movimento di ampio respiro, le braccia come fendenti, privilegiando una gestualità che non cerca altre tracce di senso.

Si attesta sullo studio della segmentazione del corpo, in analogia alla disarticolazione del pupo siciliano, lo spazio che Giuseppe Muscarello ritaglia per sé, punto di raccordo con un secondo momento coreografico che sembra dirigersi verso una gestualità più allusiva, che introduce possibili piste di senso, in una scena che contiene anche i bravi Maria Stella Pitarresi e Giacomo Prencipe.

Dopo il precedente lavoro sull’identità, ispirato a Pirandello, Kalsa è nell’intento dell’autore una finestra sul luogo delle origini, fantasmatiche e reali, racconto del rapporto viscerale con una danza in bilico tra un’esigenza più narrativa e il corpo che vive l’evento.

Il tessuto sonoro è affidato a Machinefabriek, pseudonimo dell’ olandese Rutger Zyudervelt, grafico e artista del suono che nel suo spartito di musica elettronica combina generi musicali assai differenti tra loro; a questo si aggiunge un intermezzo di Antonio Vivaldi. Lo spettacolo sarà il 2 dicembre a Milano al Teatro Fontana nell’ambito del Festival Più che Danza.

Daniela Cecchini

12/10/2018

Foto: 1. Kalsa di Giuseppe Muscarello; 2. Giuseppe Muscarello in Kalsa; 3. MariaStella Pitarresi e Tonia Laterza durante le prove di Kalsa di Giuseppe Muscarello; 4.-5. il debutto allo Spazio Franco.

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