La recensione

Goldberg-Variationen di Heinz Spoerli. Una serena riflessione sulla vita in scena al Teatro alla Scala

Anche per questa stagione il Teatro alla Scala di Milano porta avanti il progetto dedicato ai balletti su musica da camera. Il titolo scelto è Goldberg-Variationen, lavoro creato a Düsseldorf nel 1993 da Heinz Spoerli. Un lavoro astratto, di base classica caratterizzato da una danza minima, semplice e essenziale. L’autore stesso parla di questo balletto come una riflessione sulla vita ma si tratta di un’esistenza placida e serena. Ottima la prova degli artisti scaligeri guidati da Frédéric Olivieri ed altrettanto degna di lode la parte musicale ad opera di un vero e proprio specialista della partitura bachiana come Alexey Botvinov. Goldberg-Variationen è in scena fino al 22 marzo 2018.

Anche per questa stagione il Teatro alla Scala di Milano porta avanti il progetto dedicato ai balletti su musica da camera. Prosegue però con un autore ben noto al pubblico del Piermarini, Heinz Spoerli, che dopo Cello Suites del 2015 bissa con Goldberg-Variationen la propria la propria presenza all’interno di questo giovane progetto. La presenza di Spoerli alla Scala è però ormai di lunga data, sia come coreografo di balletti che come autore di coreografie all’interno di opere liriche: ricordiamo che al Teatro alla Scala alle prime recite di Goldberg-Variationen si alternava  l’operetta Die Fledermaus (Il pipistrello) le cui coreografie erano curate dallo stesso Spoerli.

Per venire alla danza concepita da Heinz Spoerli per Goldberg-Variationen, lavoro creato a Düsseldorf nel 1993, occorre subito premettere che è un lavoro astratto, di base classica. Non è una danza à la Balanchine, sfarzosa e opulenta, ma sempre minima, semplice e essenziale. Non è una danza concepita per ensemble numerosi: anzi, sono spesso assoli, duetti e trii a far da padroni sulla scena. Solo di rado fanno capolino insiemi più complessi. Non è una danza barocca e ubertosa, alla ricerca costante di figure complesse ma una danza che mette l’accento anche su un semplice gesto o uno sguardo. Spoerli non predilige l’ombreggiatura ma punta ad una tinta unica che balzi immediatamente all’occhio.

Ecco come Spoerli parla del proprio lavoro: […]«Per me le Variazioni Goldberg sono come la vita che ci passa accanto. Ci sono relazioni, intrecci di coppie, separazioni che riportano a una condizione neutra. Come nella vita, si conoscono persone nuove e poi ci si riallontana. Più si invecchia e si matura, più cambia il modo di vedere e capire le cose. Forse posso provare a raccontare nelle Variazioni questo passarsi accanto e questo stare insieme. Un arco coreografico che si estende dall’inizio alla fine, dal nostro inizio alla nostra fine.» Una riflessione sulla vita, per dirla in modo stringato. È una vita rasserenante e che non ha nulla di torbido. È un’esistenza quella narrata da Spoerli placida e serena, solo di tanto in tanto increspata da turbamenti. La si guarda come si guarderebbe un acquerello: non c’è sole abbagliante ma solo timidi raggi così come non ci si trova mai dinnanzi ad un temporale ma al massimo alla pioggia primaverile. Quest’idea di placidità che serpeggia per tutta la partitura è suggerita anche dalle immagini che aprono e chiudono il balletto: tutti i ballerini in una semplice tuta bianca, il colore del candore per antonomasia.

Sono moltissimi i numeri che permettono ai ballerini scaligeri guidati da Frédéric Olivieri di mettere in mostra la loro bravura. Colpisce ancora una volta la bravura di Claudio Coviello: la sua tecnica adamantina si incastona perfettamente in lavori astratti come Goldberg-Variationen. Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko hanno fatto mostra di una tecnica e un mood nobilissimi all’interno del duetto dal sapore più lirico. Virna Toppi, Marco Agostino, Antonino Sutera, Gioacchino Starace e Martina Arduino hanno convinto in forza delle linee, moderne e parlanti, della vis interpretativa e della cura nei fraseggi. Molto buone anche le prove di Antonella Albano, Francesca Podini, Vittoria Valerio, Nicola Del Freo e Walter Madau. Meravigliosa la parte musicale ad opera di un vero e proprio specialista della partitura bachiana come Alexey Botvinov.

Goldberg-Variationen è in scena ancora il 2, 21 e 22 marzo 2018 mentre la prossimo appuntamento della stagione del Balletto scaligero sarà il trittico composto da Mahler 10 di Aszure Barton, Petite Mort di Jiří Kylián e Boléro di Maurice Béjart in scena al Teatro alla Scala dal prossimo 10 marzo 2018.

Matteo Iemmi

25/02/2018

Foto: 1.Goldberg Variationen di Heinz Spoerli; 2.-3. Antonino Sutera e Claudio Coviello; 4. Claudio Coviello; 5.-7. Nicoletta Manni Timofej Andrijashenko; 8. Gioacchino Starace, Walter Madau; 9.-11. Martina Arduino e Claudio Coviello; 12.-14. Martina Arduino e Marco Agostino; 15.-17. Gioacchino Starace; 18.-21. Virna Toppi e Nicola Del Freo; 22.-23. Virna Toppi; 24. Antonino Sutera; 25.-27. Claudio Coviello; 28. Francesca Podini, Gioacchino Starace e Christian Fagetti; 29. Vittoria Valerio; 30. Nicoletta Manni; 31.-34. Goldberg Variationen di Heinz Spoerli. Servizio fotografico Brescia e Amisano, Teatro alla Scala.

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