La recensione

L’Aquila si veste di Stelle. Ovazioni del pubblico per il gala internazionale di danza della Perdonanza Celestiniana

Si è tenuta giovedì 24 agosto 2023 la terza edizione de “L’Aquila si veste di Stelle”, gala internazionale di danza inserito nel programma culturale della 279° Perdonanza Celestiniana. L’elegante spettacolo ha richiamato presso la suggestiva Scalinata di San Bernardino un pubblico di 1500 persone registrando un sold out. In scena, un cast di étoile, principal dancers e giovani stelle del balletto italiano e internazionale, con al centro Eleonora Abbagnato, madrina d’eccezione dell’evento. Applausi prolungati e ovazioni, a scena aperta e a fine serata, per Mayara Magri e Matthew Ball dal Royal Ballet di Londra, Tatyjana Melnyik dal Balletto Nazionale Ungherese in coppia con Michal Krcmar dal Finnish National Ballet, Alessandra Tognoloni e Francesco Mariottini da Les Ballets de Monte-Carlo, Elisabetta Formento e Yanier Gómez Noda dalla Compañía Nacional de Danza, Elvis e Martin Nudo dal Balletto Nazionale Finlandese, e per la stella Eleonora Abbagnato accompagnata per l’occasione dall’étoile dell’Opera di Roma Alessio Rezza e dal primo ballerino Michele Satriano.

“Notte di stelle”, lo scorso giovedì 24 agosto 2023, a L’Aquila: non solo per il luminoso cielo d’estate, ma anche per le numerose star della danza protagoniste del gala L’Aquila si veste di Stelle. Evento unico, giunto quest’anno alla terza edizione, lo spettacolo, fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale, era “incastonato” nel programma culturale della 279° Perdonanza Celestiniana firmato dal maestro Leonardo De Amicis. Ad accogliere il pubblico, una platea di 1500 posti lungo la Scalinata monumentale di San Bernardino, incorniciata dalle sei edicole e dominata, in alto, dalla storica facciata della Basilica. Alla base della scalinata lunga 68 metri, un palcoscenico illuminato pronto ad offrire un grande spettacolo al folto pubblico presente: un’immagine festosa che ben dimostra il diffuso apprezzamento nei confronti dell’arte del balletto (preannunciato del resto dalla rapida vendita di tutti i biglietti disponibili).

La serata, che ha visto per il terzo anno consecutivo la direzione artistica di Ornella Cerroni, e con la consulenza per le relazioni internazionali di Francesca Bernabini, ha avuto come temi centrali i rapporti e i sentimenti umani con un focus speciale sulle relazioni d’amore, in un raffinato programma ispirato alla letteratura, alla mitologia e al racconto contemporaneo del nostro tempo. Un “itinerario dell’animo” con estratti dai capolavori del repertorio ballettistico dell’Ottocento e cammei coreografici di maestri del Novecento, come George Balanchine, Roland Petit e Uwe Scholz, accanto alle creazioni degli autori di oggi – Jean-Christophe Maillot, Fabrizio Monteverde, Kristian Cellini e Valentino Zucchetti – in grado di declinare il linguaggio accademico secondo l’evoluzione del nostro presente.

Il gala è stato aperto dalla “madrina d’eccezione” Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opéra de Paris e oggi direttrice della Compagnia e della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma. Interprete di una danza appassionata e vibrante, la stella ha incantato il pubblico aquilano, accanto al primo ballerino dell’Opera di Roma Michele Satriano, nel pas de deux da Le Rouge et le Noir, firmato nel 1988 dall’indimenticato coreografo tedesco Uwe Scholz. Ispirato al romanzo di Stendhal, il balletto racconta la passione dalle contrastanti sfumature tra l’ambizioso seminarista Julien Sorel e Madame de Rênal, moglie del sindaco conservatore di una cittadina francese. Nella scena del passo a due, tra le luci soffuse di una stanza da letto, Julien conquista il cuore dell’elegante Madame sulle note struggenti della “symphonie dramatique” Roméo et Juliette di Hector Berlioz. Un brano di perfetta misura tra il travolgente trasporto dei sentimenti e l’armoniosa quiete delle linee classiche. Eterea, in veste bianca e leggera, Eleonora Abbagnato brilla di luce propria, abbandonandosi lentamente e poi con slancio all’invincibile sentimento d’amore. Satriano, da parte sua, la segue e l’accoglie con delicato gesto, confermandosi un eccellente porteur e un interprete di spiccata sensibilità.

Prosegue, il racconto dei sentimenti, con un altro pas de deux che questa volta descrive, con irresistibile umorismo, una complessa conquista d’amore: Alessandra Tognoloni e Francesco Mariottini, primi ballerini e applauditi interpreti delle grandi produzioni dei Ballets de Monte-Carlo, illuminano il palcoscenico con un estratto da La Mégère Apprivoisée, il balletto ispirato a La Bisbetica Domata di Shakespeare, originariamente creato nel 2014 da Jean-Christophe Maillot per il Bolshoi di Mosca e poi ricreato, due anni dopo, per la sua compagnia nel Principato di Monaco. Ambientato nella Padova del XVI secolo, il balletto analizza rapporti umani e relazioni d’amore, prima fra tutte quella tra la scontrosa Caterina e il suo pretendente Petruccio. Il passo a due descrive il loro primo incontro: uno “scontro” infuocato, si direbbe, tra due forti personalità che lentamente imparano a rispettarsi e ad amarsi profondamente. Longilinea e sinuosa, Alessandra Tognoloni è perfetta nel restituire il bisbetico piglio della protagonista ed è accompagnata con vigore dall’atletico Mariottini, ballerino dalla tecnica sicura e dal volto espressivo: abilissimi, entrambi, nel gestire con disinvoltura la complessa coreografia esaltandone lo spirito brillante. E se in questo brano le due stelle di Monte-Carlo sfoderano evidenti qualità attoriali, nella loro seconda esibizione svelano invece tutta la loro versatilità stilistica disegnando con cura i movimenti plastici ed energici del coreografo “drammaturgo” Fabrizio Monteverde: nell’estratto dal Barbablù del 1999, i due corpi si intrecciano e si distaccano, sintetizzando la tensione e l’ambiguità di un rapporto che sfocia, tristemente, nella violenza (purtroppo tema quanto mai attuale). Prolungati e scroscianti gli applausi per Alessandra Tognoloni e Francesco Mariottini, intensi interpreti di rara bravura tecnica e finezza espressiva.

Tra le stelle ospiti della serata, trionfano i principals del Royal Ballet di Londra, Mayara Magri e Matthew Ball, autentici fuoriclasse del balletto. Nella prima parte del gala regalano al pubblico uno dei passi a due più virtuosistici del repertorio classico, cavallo di battaglia delle star della danza: Diana e Atteone, creato nel 1935 da Agrippina Vaganova. La coreografia, celebre e complessa, mette in mostra non tanto il mitologico incontro tra la dea e il cacciatore, quanto le forti personalità dei due protagonisti, che sembrano sfidarsi in una sorta di “competizione” in abilità e destrezza. Mayara Magri è maestosa nei movimenti di straordinaria forza e purezza della dea cacciatrice, mentre lo statuario Matthew Ball la segue e trasporta con presa sicura e tecnica cristallina. Nella seconda parte, tornano poi ad affascinare il pubblico nel poetico brano Where you are, I feel firmato da Valentino Zucchetti, first soloist del Royal Ballet e coreografo indipendente, nonché l’unico autore italiano ad aver creato delle nuove coreografie per il Royal Ballet, oltre che per il New English Ballet Theatre. Un pezzo di romantica ispirazione, sulle note vellutate di Grieg, che parla d’amore e di libertà, tra la ricerca di se stessi e l’incontro con l’altro. Magri e Ball, in abiti chiari e luci dorate, si esprimono qui attraverso movimenti morbidi e continui, cercandosi con dolcezza in attimi di delicata intensità.

Tra le piacevoli sorprese della serata, una perla della coreografia del Novecento: Tschaikovsky Pas de Deux, uno dei più noti capolavori di George Balanchine. Un balletto brillante, che miscela potenza ed eleganza, ma anche una sfida per gli interpreti, chiamati a misurarsi con un’estrema rapidità dei movimenti, oltre che con numerose difficoltà tecniche, individuali e di coppia. Un pas de deux “concesso” a pochi interpreti nel mondo sotto la “vigilanza” del George Balanchine Trust di New York. Ad interpretarlo a L’Aquila, due giovani stelle in ascesa: l’italiana Elisabetta Formento, solista della Compañía Nacional de Danza di Madrid e il cubano Yanier Gómez Noda, bailarín principal nella stessa compagnia. Deliziosa ed espressiva, Elisabetta Formento brilla in particolare nella variazione, che esegue con briosa naturalezza e puntualità tecnica; ben l’accompagna Yanier Gómez Noda, sicurissimo nei salti e nei tour finali, oltre che saldo porteur. La coppia si distingue anche in un secondo brano classico di folgorante bellezza: Spring waters, creato nel 1953 da Asaf Messerer su musica Sergej Rachmaninov. Nel brevissimo passaggio “volante”, i due ballerini risplendono d’esuberante giovinezza, esprimendo la vitalità della primavera e dell’amore tra impetuosi virtuosismi di coppia.

Come nelle attese, a travolgere ulteriormente il pubblico aquilano ci pensa poi la coppia di stelle formata da Tatyjana Melnyik, étoile del Balletto Nazionale Ungherese e Michal Krcmar, étoile assoluta del Balletto Nazionale Finlandese, che infiammano il palcoscenico nel passo a due finale del Don Chisciotte. Nota per la tecnica abbagliante, per le punte d’acciaio e i giri mozzafiato, Melnyk è una Kitri accattivante e splendente, che qui incontra l’elegante abbraccio di un Basilio d’atletica figura e dal notevole ballon. Applausi a scena aperta per le due star, che regalano al pubblico un vero gioiello di classe e maestria.

Poco più che ventenni, i fratelli Elvis e Martin Nudo (in forza entrambi al Finnish National Ballet), si esprimono con dolcezza nel brano Empatia del coreografo Kristian Cellini: un viaggio emozionale che ripercorre istanti di vita vissuta tra aspirazioni e incontri, fiducia e accoglienza. Talentuosi, i due ballerini si distinguono per una caratteristica fluidità nel movimento che felicemente si sposa con la prestanza fisica e la giovane energia dei corpi. Il fratello maggiore, Elvis Nudo, torna poi in scena anche in un brano classico, la variazione di Franz da Coppélia, eseguendola con garbo e puntualità.

Per il gran finale, torna infine in scena la madrina Eleonora Abbagnato, questa volta accompagnata dall’étoile dell’Opera di Roma Alessio Rezza: negli eleganti abiti di Yves Saint Laurent, deliziano il pubblico interpretando Cheek to Cheek, brano dal sapore hollywoodiano creato nel 1977 dal geniale Roland Petit per la star Zizi Jeanmaire, sulle note di Irving Berlin. Una danza brillante, tra simpatici ammiccamenti e segni d’intesa, in cui i due protagonisti rivelano eccezionale verve interpretativa, in un crescendo dinamico di grande impatto. Già danzatrice prediletta di Petit, Eleonora Abbagnato è strepitosa nel restituire le peculiarità stilistiche del maestro francese, accompagnata dal fascino dell’istrionico Alessio Rezza, sempre perfetto per espressività e musicalità.

Ed è proprio sul ricordo musicale di Heaven, I’m in heaven che rientrano in scena, in défilé, tutti i protagonisti de L’Aquila si veste di Stelle, sommersi ancora una volta dagli applausi dell’ampio pubblico della Scalinata di San Bernardino. Un gran finale gioioso, che ha visto anche le étoile, sotto la guida esperta di Eleonora Abbagnato, improvvisare tutte insieme qualche passo tratto da Cheek to Cheek. Una serata di stelle, certamente, ma anche di generosità, unione e amicizia. Ad impreziosirla anche le eccellenti luci di Carlo Cerri, “star” del lighting design capace di creare meravigliose scenografie di luci, e la frizzante conduzione di Alessandra Casale. Presente sul palco, in chiusura, accanto alla direttrice artistica Ornella Cerroni, anche il vicesindaco Raffaele Daniele, felice dell’edizione appena conclusa e già pronto al lancio del gala 2024 tra gli applausi festosi del pubblico aquilano.

Lula Abicca

30/08/2023

 

Foto: 2.-18. Eleonora Abbagnato e Michele Satriano, Rouge et Noir di Uwe Scholz, ph. FocusArt Dance Photography; 19.-35. Alessandra Tognoloni e Francesco Mariottini, La Bisbetica Domata di Jean-Christophe Maillot; 36.-44. Elisabetta Formento e Yanier Gómez Noda, Spring Waters di Asaf Messerer; 45.-53. Elvis e Martin Nudo, Empatia di Kristian Cellini; 54.-68. Mayara Magri e Matthew Ball, Diana e Atteone di Agrippina Vaganova; 67.- 79. Elisabetta Formento e Yanier Gómez Noda, Tschaikovsky Pas de Deux di George Balanchine; 80.-89.Alessandra Tognoloni e Francesco Mariottini, Barbablù di Fabrizio Monteverde; 90.-91 Elvis Nudo, Coppelia ; 92.-106. Mayara Magri e Matthew Ball, Where you are, I feel di Valentino Zucchetti; 107.-119. Tatyjana Melnyik e Michal Krcmar, Don Chisciotte; 120.-132.  Eleonora Abbagnato e Alessio Rezza, Cheek to Cheek di Roland Petit; 133. – 143. saluti finali.
Servizio fotografico di FocusArt Dance Photography

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