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Massimiliano Romano. Pestato fuori da una discoteca a Poznan il diciannovenne ballerino italiano.

Storie orribili di follia umana. Massimiliano Romano, voleva festeggiare con i suoi colleghi la prima busta paga come danzatore del corpo di ballo Teatro Welki-Poznan in Polonia ma è stato brutalmente pestato da due uomini polacchi all’ingresso di una discoteca a Poznan, in Polonia. Una festa che si è trasformata in un incubo. Nell’articolo questa orribile storia che ha coinvolto uno dei nostri giovanissimi ballerini all’estero.

Ci sono storie che non vorremmo mai raccontare. E una di queste storie ha quale protagonista Massimiliano Romano, 19 anni appena compiuti cinque giorni fa, originario di Inveruno, nella città metropolitana di Milano, diplomato al Ballett-Akademie Hochshul fur Musik und Theater Munchen, in Germania e dallo scorso settembre ballerino professionista nel corpo di ballo Teatro Welki-Poznan in Polonia.

Massimiliano è uno dei tantissimi ragazzi italiani che si sono trasferiti all’estero per studiare danza e che sempre all’estero ha trovato lavoro. Uno dei nostri ragazzi abituati a cavarsela da soli giovanissimi. Partito per sostenere un’audizione per l’accesso all’Accademia di Monaco, Massimiliano è stato invitato a integrarsi da subito nell’Accademia tedesca a 16 anni. Senza pensarci due volte a marzo di tre anni fa ha fatto i bagagli e si è trasferito in Germania dove si è diplomato. Come tanti ragazzi, appena maggiorenne, ha partecipato a audizioni ed è stato subito ingaggiato corpo di ballo Teatro Welki-Poznan in Polonia dove ha cominciato a lavorare lo scorso settembre.

Sabato 7 ottobre 2017 con alcuni colleghi ballerini Massimiliano Romano è andato in una discoteca a Poznan per festeggiare la prima busta paga come danzatore professionista nel balletto polacco. Quella notte si è trasformata in un inferno. Massimiliano Romano è stato picchiato brutalmente all’ingresso della discoteca, senza un motivo reale davanti a buttafuori indifferenti. Ha rischiato la vita e ad oggi è ancora ricoverato all’ospedale di Poznan. A raccontarmi la questa orribile storia è la sorella. Queste le sue parole:

“Mi chiamo Alessandra Romano.

sono insegnante di danza di carattere e folclore e sono la maggiore di due fratelli ballerini professionisti: il più grande, Gianmarco, di 23 anni lavora al Teatro dell’Opera di Helsinki in Finlandia e il più piccolo di 19 anni, appena compiuti venerdì, al Teatro dell’Opera di Welki-Poznan in Polonia.

Le scrivo con il solo desiderio di aiutare in qualche modo il più piccolo, Massimiliano. Ha iniziato a lavorare in questo teatro dai primi di settembre.

Domenica 8 ottobre 2017 verso mezzogiorno, ci è arrivata la chiamata da parte dei suoi colleghi, che ci comunicavano che Massimiliano si trovava, dalle 2 di notte, in un pronto soccorso di Poznan, vittima di un pestaggio da parte di due uomini in una discoteca.

Le racconterò i fatti attraverso i ricordi di mio fratello.

Si trovava in discoteca con tre suoi colleghi ballerini del Teatro: Beatrice Rancani (italiana), Gal Trobentar (sloveno) e Diana Cristescu (rumena).

Era la prima volta che avevano preso la decisione di uscire per divertirsi e svagarsi in un locale del posto a tarda ora, dopo un mese di lavoro, prove e spettacoli e festeggiare così la loro prima busta paga.

Si sono recati così presso il locale Hah Arte & Music Club di Poznan.

Lui e i suoi amici si stavano divertendo, ballando e bevendo qualche cocktail, fino a quando Beatrice si è accorta di non avere più il portafoglio che teneva ingenuamente nella tasca.

Hanno provato a cercarlo senza riuscire a trovarlo.

Sono usciti fuori dal locale per accompagnare la ragazza che voleva telefonare al padre per bloccare la carta di credito.

Massimiliano e Gal stavano rientrando per provare a cercare ancora il portafoglio, ma sono stati bloccati davanti all’entrata del locale da due individui di origine polacca.

Questi due polacchi erano alti all’incirca un metro e ottanta o più.

Gal è un ragazzo molto alto ma è un buono; mio fratello è di corporatura minuta, sul metro e settanta.

Si parla di questione di pochi minuti. E’ successo tutto molto velocemente.

Il primo ragazzo si trovava davanti a Gal, era molto agitato e già pronto alla rissa e a litigare. L’altro si trovava dietro a mio fratello che intuendo la pericolosità della situazione ha cercato di capire il motivo del loro comportamento e di calmare qualsiasi animo.

Pensava di esserci riuscito, ma il ragazzo dietro Massimiliano ha incominciato a picchiarlo, tirandogli subito il pugno che gli ha rotto la mandibola destra. Anche l’altro ha cominciato a tirargli dei pugni in faccia. Durante la colluttazione Gal è caduto all’interno del locale dato che tutto ciò avveniva davanti all’entrata del club.

Diana ha cercato di aiutare Gal a tirarsi su per poter poi aiutare mio fratello, ma in quel momento i buttafuori, vedendo ciò che stava succedendo, hanno chiuso le porte del locale lasciando mio fratello in balia dei malviventi.

Dunque mentre Massimiliano continuava ad essere picchiato all’esterno del locale, i suoi amici Gal e Diana erano dentro al locale e non riuscivano ad uscire per aiutarlo dato che uno dei buttafuori aveva letteralmente chiuso a chiave le porte.

Fuori era rimasta Beatrice, che spaventata per ciò che stavano facendo a mio fratello, ha iniziato a piangere e ad urlare.

Lui ormai era per terra mentre ancora veniva riempito di pugni e calci su tutto il corpo ma soprattutto in faccia e in testa.

Richiamati dalle urla della ragazza i buttafuori hanno riaperto le porte del locale e appena Gal è corso fuori i due polacchi sono scappati via.

Massimiliano ha cercato di rialzarsi con il solo risultato di cadere a terra.

Diana e Gal l’hanno tirato su con fatica e l’hanno portato all’interno del club dove poi ha perso conoscenza. 

Paradossalmente i due polacchi sono tornati in discoteca per continuare quello che avevano interrotto.

I buttafuori anche questa volta non hanno fatto nulla, anzi hanno invitato Diana a parlare con questi individui. Coraggiosamente lei li ha affrontati pregandoli di andarsene.

Nessuno li ha aiutati.

I buttafuori se ne sono lavati le mani, anche quando Diana ha chiesto loro di chiamare l’ambulanza. Dopo 20 minuti non si era ancora presentato nessuno per portare via Massimiliano ed aiutare questi giovani ragazzi che disperati chiedevano di essere aiutati per far qualcosa per il loro amico.

Due persone si sono avvicinate e hanno chiamato l’ambulanza che è arrivata dopo pochissimo.

La security non ha mosso un dito.

Massimiliano si è svegliato al pronto soccorso dove non si sono occupati di lui in maniera adeguata. I punti che gli hanno messo erano sporchi e pieni di peli, le ferite non sono state pulite. Nessuna coperta o ghiaccio per lenire i traumi. L’hanno lasciato su una barella nei corridoi.

I compagni non l’hanno mai abbandonato, occupandosi come potevano di lui, e facendolo trasferire il giorno seguente in un Ospedale a Poznan dove solo mercoledì 11 ottobre l’hanno operato impiantandogli una placca di metallo in bocca.

Il giorno del suo compleanno, il 19 ottobre gli hanno tolto i punti, ma Massimiliano pensa che forse era presto per toglierli, dato che per due giorni ha provato fortissimi dolori.

Massimiliano è dimagrito perché impossibilitato a mangiare cibo solido. Non può tornare a casa perché le sue condizioni mediche non lo permettono.

Nulla sappiamo degli autori del pestaggio. La polizia polacca sta indagando e presume anche che gli stessi uomini che hanno picchiato mio fratello abbiano anche rubato il portafogli di Beatrice.

Come sorelle/fratelli maggiori è nostro dovere evitare che i fratelli minori si facciano del male o almeno tentare … Questa è la nostra tacita promessa, la costante nella nostra vita che ci tormenta e che ci rende più o meno orgogliosi.

Ma a volte siamo costretti a fare i conti con la realtà e ammettere che non saremo mai quei super eroi che volevamo essere per loro. 

La vita reale bussa alla porta una domenica mattina e ti si butta addosso con tutta la sua scioccante durezza. Ti schiaccia e ti ricorda che sei solo un essere umano impotente. Ti dice che non sempre potrai o riuscirai a proteggere i tuoi fratelli, che vivono chilometri e chilometri lontani tra loro e soprattutto lontano da te.

Ci sono vicende che ti cambiano e che ti aprono gli occhi. E tutto inizia ad avere un altro significato, un altro sapore. Tutto acquisisce più importanza, mentre altro lo perde. 

Capisci che per quanto tu possa aver fiducia in loro, il resto del mondo non merita la stessa fiducia. 

La vita è volubile e la gente sa essere malvagia ed inumana. 

Perché ti puoi trovare nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Perché un ragazzo di quasi 19 anni italiano non può passare neanche più una serata tranquilla e divertirsi con i propri amici in una discoteca a Poznan. 

Se non fosse stato per gli amici, anziché riavere un fratello rattoppato qua e là, con mandibola destra fratturata e altre ripercussioni ma comunque vivo, l’avrei potuto perdere.

Succedeva domenica 8 ottobre 2017”.

Non ci sono parole per commentare quanto è successo a Massimiliano. Personalmente chiedo all’Ambasciata italiana in Polonia di sostenere Massimiliano e al Ministero degli Esteri di intervenire.  Personalmente chiedo a tutto il mondo della danza di inviare messaggi a Massimiliano per dargli la forza di riprendere a ballare il prima possibile. Personalmente chiedo alla Polizia e alla Giustizia polacca di individuare e punire gli aggressori e coloro che non hanno prestato soccorso. Non si può rischiare di morire così, fuori di una discoteca.

Un ringraziamento particolare va alla direzione del Teatro Welki-Poznan che è intervenuta nel disbrigo delle pratiche burocratiche assicurando la copertura di tutte le spese mediche per Massimiliano e al direttore del ballo che ha dato al giovane ballerino e ai suoi colleghi coinvolti in questa orribile avventura tutto il sostegno possibile.

Un abbraccio forte, dall’Italia, a Massimiliano e alla sua famiglia.

Francesca Bernabini

24/10/2017

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