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Paolo Mohovich tra Spagna, Usa e Canada. Il 4 aprile debutta a Valencia il suo Don Chisciotte.

Una sua versione di Don Chisciotte per il Ballet de la Generaliat Valenciana, Passage per il Tulsa Ballet, Sylphides per la Miami Contemporary Dance Company, Castor/Pollux per il Musee de la Civilisation du Quebec, Bitter Green tea per l'Eko Dance International Project. Questi gli impegni 2015 di Paolo Mohovich, cervello coreografico italiano in fuga dall’Italia.

Fuga di cervelli? Certamente sì. Almeno se si pensa all’Italia. Nel nostro ambito il fenomeno riguarda in primo luogo i danzatori, classici e contemporanei, ma anche i coreografi. Tra questi Paolo Mohovich, che dopo aver chiuso la sua compagnia, il Balletto dell’Esperia, uno dei nostri fiori all’occhiello, oggi è coreografo free lance ricercatissimo in Europa e non solo.

Mohovich è oggi a Valencia, in Spagna, chiamato Ballet de la Generaliat Valenciana, compagnia ufficiale della Regione di Valencia, una formazione composta da 24 danzatori e che vanta un repertorio di pregio con coreografie di Jiri Killian, Nacho Duato, Ohad Naharin e Thierry Malandain. Per questa compagnia e su invito della sua direttrice artistica Inmaculada Gil Lazaro, Paolo Mohovich sta creando una sua versione di Don Chisciotte, una nuova creazione di 80 minuti che debutterà il prossimo 4 aprile 2015 al Teatro Principal  di Valencia nell’ambito delle celebrazioni di Miguel de Cervantes.

Per questo nuovo Don Chisciotte Mohovich utilizza la partitura creata da Ludwig Minkus per l’originale di Petipa, ma fugge dagli stereotipi spagnoleggianti che caratterizzano l’originale russo poco amato dai puristi del famoso scrittore spagnolo. A differenza del balletto di repertorio basato principalmente sulle figure di  Basilio e Kitri, Mohovich ha lavorato principalmente sulla figura dello stesso Don Chisciotte, ponendolo al centro dell’azione con la sua emotività e il suo sogno di libertà in una scenografia atemporale color argento disegnata da Jorge Gallardo.

La coreografia, che si avvale della drammaturgia del noto regista teatrale Ximo Flores, vede in scena i 24 bravi ed affiatati danzatori del Ballet de la Generaliat Valenciana; questi danno vita ai diversi personaggi che Chisciotte e Sancho Panza incontrano nel loro viaggio fantastico. Un lavoro che vuole esprimere solo attraverso la danza e la gestualità lo “spirito di Cervantes” che sarà anch’esso in scena per introdurre alcune scene attraverso i testi recitati tratti dal famoso romanzo.

Ma non è questo l’unico impegno coreografico di Paolo Mohovich per questo 2015. Nella sua agenda di creatore c’è Passage per il Tulsa Ballet, Sylphides per la Miami Contemporary Dance Company e la performance Castor/Pollux per il Musee de la Civilisation du Quebec. In Italia tornerà solo per creare Bitter Green tea per l’Eko Dance International Project, la compagnia guidata da Pompea Santoro.

Francesca Bernabini

06/03/2015

Foto: 1. Paolo Mohovich; 2. la locandina del Don Chisciotte di Paolo Mohovich per il Ballet de la Generaliat Valenciana.

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