Caracalla 2015

Pink Floyd Ballet di Roland Petit e il Gala Roberto Bolle per Caracalla 2015

Due gli appuntamenti con la danza alle Terme di Caracalla per la stagione estiva 2015 del Teatro dell’Opera di Roma. Apre il cartellone Pink Floyd Ballet di Roland Petit, un balletto cult di Roland Petit sulle note dei capolavori della band inglese, un balletto degli anni Settanta che unisce punte, rock e giochi di luce. Il balletto è presentato in abbinamento al pas de deux La rose malade, altra chicca sempre a firma Roland Petit. Il 27 luglio il gradito ritorno del Gala Roberto Bolle, un appuntamento fisso con i turisti e il pubblico della capitale. Dopo il successo di Schiaccianoci ci aspettavamo di più!

Presentato nei giorni scorsi il cartellone estivo della stagione del Teatro dell’Opera alle Terme di Caracalla. Cinque i titoli, 3 di opera con 20 recite e due di balletto con 6 recite. I titoli d’opera sono interamente dedicati ai capolavori di Puccini con Madama Butterfly, Turandot e La bohème. A questi titoli uniscono due balletti: Pink Floyd Ballet di Roland Petit in scena dal 23 al 27 giugno 2015 in apertura di cartellone, e il Gala Roberto Bolle, un gradito e ormai immancabile appuntamento fisso, in programma il 27 luglio 2015.

Questa stagione estiva rispecchia l’intento del Sovrintendente Carlo Fuortes: portare in scena titoli popolari ma di qualità, aumentando le recite e le presenze del pubblico in modo da rafforzare il ruolo del Teatro dell’Opera nell’offerta culturale di Roma Capitale e del Paese.

Sinceramente per la danza ci aspettavamo di più, soprattutto dopo il successo de Lo Schiaccianoci di Amodio, che tra dicembre 2014 e gennaio 2015 ha registrato 21 mila spettatori, un record assoluto di presenze nella storia del Teatro dell’Opera.

Già dalla locandina si evidenzia come la comunicazione del Teatro punta tutta sull’opera e su Puccini. I titoli non sono presentati in ordine cronologico con la danza in apertura di stagione, ma sono in fondo, dopo la lirica. Dov’è la pari dignità fra le arti?

Comunque. Un miglioramento nella qualità nei balletti portati in scena dal Corpo di ballo romano è assicurata. Se infatti lo scorso anno abbiamo avuto una discutibile versione de Il Lago dei cigni del francese Patrice Bart, una rivisitazione del classico del repertorio sinceramente da dimenticare, quest’anno avremo un balletto cult di Roland Petit, un titolo di qualità ma allo stesso tempo popolare, capace certamente di conquistare nuovo pubblico, un altro degli obiettivi del sovrintendente Fuortes.

Pink Floyd Ballet è un infatti un balletto mitico di Roland Petit. Il suo debutto, alla fine 1972 al Palais des Sports di Marsiglia, fu un vero evento. Univa la danza accademica alla musica live dei Pink Floyd. Un vero balletto rock, di forte impatto, un’operazione geniale che solo la mente aperta di Roland Petit poteva concepire. Petit tradusse sulle punte – e non solo – l’energia e la potenza evocatrice del pop visionario dei Pink Floyd, in una caleidoscopica inondazione di luce ed effetti laser, degni delle più note sperimentazioni live della band inglese. Petit ha successivamente ampliato e modificato il balletto che è stato rappresentato in tutto il mondo. Anche senza la musica dal vivo come fu al debutto, il balletto, novanta minuti di pura danza, ora intima, ora esplosiva, e sempre vestita di luce, si muove su brani storici dei Pink Floyd da The Wall a The Dark Side of the Moon, senza dimenticare Meddle, Relics e Obscured by Clouds.

In Italia il balletto è stato ripetutamente portato in scena dal Corpo di ballo del Teatro alla Scala a partire dal 2009 e ancora a maggio e giugno 2014. E sempre il Teatro alla Scala lo ha portato con grande successo in diversi tour.

Ora arriva anche a Roma, in abbinamento a La rose malade, altra breve chicca  sempre a firma Roland Petit, un pas de deux delicato e struggente creato nel 1973 per Maya Plisetskaya sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler con i costumi firmati da Yves Saint-Laurent.

La scelta di due balletti cult di Petit non è un caso. Il corpo di ballo dell’Opera di Roma, ancora oggi privo di un suo direttore, è guidato da Denys Ganio, che a partire dal 1972 e per i 20 anni successivi è stato étoile del Ballet de Marseille e strettissimo collaboratore di Petit interpretando praticamente tutti i ruoli principali dei balletti creati dal maestro francese. Lo stile Petit, con Ganio, dovrebbe essere assicurato.

E’ dunque solo uno, ma da non perdere, l’appuntamento estivo con il Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, un Corpo di ballo composto oggi da una dozzina di ballerini stabili e da una folta schiera di giovanissimi, di grande qualità ma assunti a tempo determinato. Per loro e per la danza tutta ci auguriamo che il piano di rilancio di Fuortes comprenda anche un rilancio della danza con assunzioni almeno annuali e un direttore di alto profilo, capace di proporre una stagione di balletto degna di un teatro d’opera di una capitale. Gli effetti psichedelici possono ammaliarci per una notte d’estate. Ma per il resto dell’anno ci aspettiamo dell’altro.

Francesca Bernabini

24/01/2015

Foto: 2. – 3. Pink Floyd Ballet di Roland Petit, ph Rudy Amisano – Teatro alla Scala; 4. Pink Floyd Ballet, disegno di Roland Petit; 5. Roberto Bolle, foto Giovanni Gastel.

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