Festival

Ravenna Festival 2015

Numerosi gli appuntamenti con la danza del Ravenna Festival. Nel cartellone 2015 The Car Man di Matthew Bourne, l’ultima creazione dell’iconoclasta Michael Clark, il Dance Theatre of Harlem, Aterballetto con due programmi e Emio Greco|P.C. Scholten con De Soprano’s. In programma anche il musical Rocky Horror Show.

Il Ravenna Festival da anni propone numerosi appuntamenti di qualità con la danza e il musical. Anche l’edizione 2015 riserva appuntamenti da non mancare.

Si comincia con il musical e in particolare con il capolavoro di Richard O’Brien, Rocky Horror Show, che dal 1973 (anno del suo debutto) continua ad essere tra i musical più rappresentati nel mondo e con una inesauribile schiera di fan che si riperpetua di generazione in generazione, contagiata dal suo libertario spirito trasgressivo che il tempo non pare scalfire. Il musical, con la regia di Sam Buntrock,  coreografie di Matthew Mohr, scene e costumi di David Farley è in scena al PalaCredito di Romagna a Forlì dal 22 al 24 maggio 2015.

Dal West End londinese prende le mosse anche quello che è considerato il più importante ed innovativo coreografo inglese, ovvero Matthew Bourne, con il quale il festival ravennate ha instaurato un felice rapporto di collaborazione, a partire da Swan Lake. Bourne propone in prima italiana dal 2 al 5 luglio 2015 al Teatro Alighieri di Ravenna il suo The Car Man (Bizet’s Carmen Re-Imagined), liberamente ispirato sia al capolavoro di Bizet che, assecondando la dimensione cinefila del coreografo-regista, a Il postino suona sempre due volte, film cult, in entrambe le sue versioni (1946 e 1981), del romanzo noir di James M. Cain.

Allargando lo sguardo alla ricca scena coreutica inglese, il festival ospita per la prima volta la compagnia di danza dell’iconoclasta coreografo scozzese Michael Clark che presenterà il 13 giugno 2015 al  Palazzo Mauro de André in prima italiana la sua ultima creazione Animal / Vegetable / Mineral su musiche british rock di band come Sex Pistols e Scritti Politti.

Da New York proviene invece il Dance Theatre of Harlem, oramai storica compagnia americana fondata nel 1969 dal primo ballerino afro-americano del New York City Ballet Arthur Mitchell, assieme a Karel Shook, che ne fecero la prima compagnia di colore di balletto classico al mondo. Nel programma ravennate in scena il 17 giugno 2015 al Palazzo Mauro de Andrè, in trittico composto da Dancing on the Front Porch of Heaven di Ulysses Dove, Contested space di Donald Byrd e Return di Robert Garland su musiche di Arvo Pärt, Amon Tobin, Aretha Franklin e James Brown.

Aterballetto avrà un duplice spazio nel festival. Il 26 giugno al Teatro Alighieri la compagnia presenta due lavori di Michele di Stefano, Upper-East-Side su musica Lorenzo Bianchi Hoesch e e-ink, un riallestimento del lavoro del 1999 riportato in scena nell’ambito del Progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ’80/’90, a cura di Marinella Guatterini). Completa la serata Tempesta/The Spirits di Cristina Rizzo. Il 30 giugno al Palazzo Mauro de André Aterballetto presenta invece Lego di Giuseppe Spota e Antithesis del greco Andonis Foniadakis.

Chiude il programma danza il 9 luglio 2015 al Palazzo Mauro de André, De Soprano’s, un lavoro a firma dei coreografi Emio Greco e Pieter C. Scholten un nuovissimo lavoro che vede come protagonista la musica di Giuseppe Verdi, eseguita dal vivo da un ensemble strumentale di giovani esecutori (diretto da Rolf Verbeek, che è anche l’arrangiatore dei brani verdiani) oltre a tre altrettanto giovani soprani (da cui il titolo Sopranos che rimanda ironicamente anche ad una popolare sitcom americana). Lo spettacolo è la terza parte di un progetto sul tema Il corpo in rivolta, una ricerca sul modo in cui il corpo reagisce al rapido sviluppo della nostra società, nella quale il corpo perde sempre più la sua centralità a causa della crescente importanza dei numeri e dell’informatica. Questa terza parte affronta il tema della rivolta da una prospettiva femminile. Che posto occupano le donne e il corpo femminile in un mondo maschilista nonostante l’avanzata emancipazione? Ne I Soprano le donne si scontrano con gli ideali a loro imposti nelle opere verdiane del XIX secolo. Allo stesso tempo si ribellano all’immagine contemporanea che impone loro elevate aspettative: una brillante carriera, un’armoniosa vita familiare, una florida vita sociale e un corpo attraente. Lo spettacolo, presentato in prima italiana, è frutto di una coproduzione ICK Amsterdam (International Choreographic Arts Centre) e Opera Zuid, innovativa istituzione nell’ambito dell’opera lirica che ha sede a Maastricht.

13/02/2015

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy