L'intervista

Ritratto inedito e scherzoso dell’étoile internazionale Giuseppe Picone

In questa intervista Michele Olivieri scava nei gusti, ricordi e passioni di Giuseppe Picone. Un’intervista dal taglio leggero ma che mette in luce anche il personaggio Picone, étoile che non accetta compromessi e che ha quali valori il rispetto e l’onestà.

Giuseppe Picone di te si conosce quasi tutto sulla tua ricca carriera artistica. Da qui l’idea è di rendere il tutto più spiritoso e leggero… Qualche anno fa in televisione c’era un gioco di Raffaella Carrà che si chiamava Se tu fossi… Per iniziare: se tu fossi un libro? Quale titolo e perché?

Se fossi un libro sarei La Profezia di Celestino di James Redfield perché è un romanzo che infonde speranza e bellezza alla nostra vita.

Un film?

Sono un amante del cinema e di preferiti ne ho tanti ma uno su tutti prevale per passione e intrighi… Le Relazioni Pericolose.

Una città? Tra tutte quelle che hai girato danzando ma anche una che sogni ancora di visitare?

Sono molto legato a Napoli e Roma perché in entrambe le città mi sono formato artisticamente. Vorrei tanto visitare a Rio de Janeiro in Brasile per il meraviglioso Carnevale e la spiaggia di Copacabana.

Io inizio ogni nuova giornata postando il buongiorno con un fiore, se tu lo fossi quale preferiresti essere?

Una calla bianca, indica raffinatezza, bellezza e semplicità.

Se tu fossi un dipinto celebre?

La Danse di Henri Matisse. Mi piace ricordare una sua citazione per rendere bene l’idea del quadro: Tre colori per un vasto pannello di danza: l’azzurro del cielo, il rosa dei corpi, il verde della collina.

Nella tua vita sei molto riservato, e questa è una grande dote però tutti noi sappiamo che uno dei tuoi più grandi amori è il tuo cagnolino Grisù. Raccontaci la sua storia, dove vi siete “incontrati”, come convivete con la tua vita artistica sempre in giro per il mondo e quali emozioni ti dona quotidianamente?

Desideravo un cagnolino fin da piccolo e finalmente è arrivato nella mia vita il 15 gennaio del 2012, aveva appena due mesi. Ci siamo incontrati a Firenze grazie ad un mio amico ed è subito scattato un amore forte e protettivo. Grisù viene con me in aereo, treno, auto senza aver paura. Durante gli spettacoli resta in camerino e spesso nell’intervallo lo faccio giocare. L’affetto quotidiano che mi regala è prezioso come oro e non riesco ad immaginare la mia vita senza di lui.

Hai danzato in quasi tutti i più famosi balletti del repertorio ma anche in creazioni contemporanee. Se potessi coreografare un nuovo spettacolo di danza a cosa ti piacerebbe ispirarti?

Nel 2012 ho coreografato un assolo su l’aria O Fortuna da Carmina Burana di C. Orff andato in scena in vari Gala in Italia e in Russia. Nel 2014 ho debuttato al Teatro Comunale di Piacenza con il Bolero di M. Ravel e nel 2016 mi aspettano due creazioni, Romeo e Giulietta con il Balletto di Belgrado che andrà in scena l’8 maggio sempre a Piacenza e Lo Schiaccianoci per il Corpo di Ballo del Teatro Massimo di Palermo dal 22 al 28 dicembre. Inaspettatamente si stanno realizzando dei sogni e sono molto emozionato.

La tua città è Napoli, una tra le più belle al mondo ma anche ricca di contraddizioni. Raccontaci la “tua Napoli” dal tuo punto di vista e dal tuo vissuto…

A Napoli ci sono nato e per me è una città ricca di carisma. Anche se spesso viene maltrattata, rimane comunque il fiore all’occhiello del sud con le sue magnifiche isole e la straordinaria Costiera Amalfitana.

Se non avessi fatto il ballerino in quale professione, oggi come oggi, ti vedresti a tuo agio?

Da piccolo mi piacevano in particolare due sport, tennis e pallavolo e se non avessi intrapreso la danza mi avrebbe fatto piacere seguire una di queste discipline.

Hai girato tutto il mondo danzando. Oltre alla cucina italiana di cui desidero conoscere i tuoi piatti preferiti, quale altra cucina internazionale rientra nei tuoi gusti?

I miei piatti preferiti sono i cannelloni ripieni al forno e la bistecca alla fiorentina, tipici piatti di un ballerino?!?! Le altre cucine sono quella giapponese (sushi, zuppe, makis) e francese (crêpes, quiche).

Qual è il tuo dolce preferito? Sei goloso?

Meno male che sono un ballerino, altrimenti sarei diventato obeso per quanto amo in generale i dolci, soprattutto i profiteroles e i gelati.

Da bambino eri un angioletto o un diavoletto? E a scuola eri il primo della classe o copiavi e bigiavi?

Ero un bambino molto educato ma uno strappo alla regola lo facevo anch’io… marinare la scuola alle medie era il must settimanale e non sempre ero preparato alle interrogazioni. Fortunatamente i professori chiudevano un occhio perché sapevano che rientravo dalla Scuola di Ballo del San Carlo verso le 21.30 in quanto spesso facevo degli spettacoli con la compagnia quando serviva un bambino.

Cosa ti piacerebbe raccontare della tua carriera che nessuno ti ha mai domandato? Un aneddoto o un particolare…

Mi piacerebbe mi venisse fatta questa domanda: Hai accettato dei compromessi nella tua carriera? NO… e ne pago le conseguenze senza problemi. Mi spiego meglio, avrei potuto fare molto di più scendendo a dei compromessi ma non sarei riuscito più a guardarmi allo specchio.

Ti sarebbe piaciuto fare l’attore? In quale epoca e con quali attrici al tuo fianco?

Perché no… anche noi ballerini dobbiamo interpretare i vari ruoli che offre il repertorio classico e credimi non è facile. Le attrici che stimo tantissimo sono Sofia Loren e Ornella Muti. L’epoca che mi affascina è quella del dopoguerra, principalmente perché l’Italia riuscì ad imporsi in tanti settori a livello mondiale.

Hai mai conosciuto Sofia Loren, nata a Roma ma da sempre simbolo della napoletanità nel mondo essendo lei cresciuta a Pozzuoli, figlia della partenopea e bellissima Romilda Villani? Un mito e un vanto per tutti noi ma per voi napoletani un motivo di grande orgoglio… Anche se la lista sarebbe lunga, Totò, Beppe Parra, Massimo Ranieri, Mario Merola, Angela Luce, Massimo Troisi, Pino Daniele, Eduardo De Filippo, Enrico Caruso… La napoletanità è un biglietto da visita artistico tra i più entusiasmanti per creatività!

Sicuramente la napoletanità mi ha aiutato tanto nell’affrontare i vari problemi quotidiani e artistici e la creatività di certo non manca. Ho avuto la grande fortuna di conoscere la celebre Loren a Roma ad una festa di Giorgio Armani ed è stato un vero piacere e onore. Due grandi come Massimo Ranieri e Pino Daniele li ho incontrati ad un concerto di beneficenza in Piazza Plebiscito a Napoli. Mi sarebbe piaciuto conoscere Troisi per la sua simpatica personalità.

Qual è la tua vacanza preferita? Ami più il mare, la montagna o le città d’arte?

Al 100% il mare, la spiaggia, una sdraio sotto all’ombra di un ombrellone. Le città d’arte sono la mia meta preferita durante la primavera e l’autunno.

Nella tua infanzia/adolescenza qual era il tuo gioco preferito?

Le piste dei trenini e le macchine telecomandate erano un vero spasso, potevo passarci ore intere a giocarci tranquillamente da solo.

Tra tutti i personaggi delle fiabe e delle favole a quale ti senti più vicino e quale hai amato maggiormente?

Romeo è il personaggio che amo di più in assoluto per spensieratezza, passione, coraggio e dolcezza.

La danza sarà per sempre o al momento dell’addio alle scene sogni una nuova vita?

La danza è in me e resterà per sempre la mia migliore amica.

Cosa ti piace fare con gli amici al di fuori del mondo tersicoreo nel tuo tempo libero?

Andare al cinema, viaggiare, cene, aperitivi, concerti…

Qual è il tuo hobby preferito?

Quando posso mi piace divertirmi con una partita di minigolf.

Quali sono per te i veri valori della vita?

Il rispetto e l’onestà sono dei valori molto importanti per andare avanti nella vita con orgoglio.

Qual è la tua stagione preferita e perché?

L’estate è la mia preferita perché non amo il freddo. Mi piace l’idea di uscire con pantaloncini, maglietta e infradito e basta. Un altro motivo è che il caldo aiuta i muscoli ad eseguire gli esercizi giornalieri e le varie coreografie.

Hai amici sinceri con i quali ti frequenti assiduamente tra i danzatori e danzatrici?

Pochi ma buoni anche sparsi tra il mondo.

La tua isola felice dove si trova?

Dentro di me.

Tra tutti i personaggi e protagonisti della danza tratti delle favole qual è il tuo più adorato?

Il Principe di Cenerentola mi ha sempre dato la possibilità di divertirmi e innamorarmi allo stesso tempo. Danzare ascoltando quella musica celestiale di Prokofiev è veramente una gran fortuna.

Michele Olivieri

29/06/2015

Foto: 1. Giuseppe Picone, ph. Cristian Donvito; 2. Giuseppe Picone, ph Alessio Buccafusca; 2. Giuseppe Picone ne Il Lago dei cigni; 3. Giuseppe Picone in Romeo & Juliette, Ballet Opera National de Bordeaux, ph. Sigrid Colomyès; 4. Giuseppe Picone ne Lo Schiaccianoci al Teatro San Carlo, ph Luciano Romano; 5. Giuseppe Picone in Giselle; 6. Giuseppe Picone in sala prove, ph. Alessio Buccafusca.

 

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