La recensione

Romeo e Giulietta di Davide Bombana per lo Junior Balletto di Toscana. Accolto con successo a ParmaDanza.

Balletto molto ben riuscito il Romeo e Giulietta di Davide Bombana per lo Junior Balletto di Toscana che ha chiuso la rassegna ParmaDanza 2016. Bombana sceglie di ambientare la vicenda dei due celebri amanti a Sarajevo al tempi del conflitto balcanico: Romeo è serbo, mentre Giulietta è musulmana. Ne risulta una narrazione scorrevole e senza cedimenti dove i giovanissimi danzatori dell’organico riescono ad esprimersi al meglio.

Diciamolo subito: il Romeo e Giulietta creato da Davide Bombana per lo Junior Balletto di Toscana su una riduzione della partitura di Sergei Prokofiev è un balletto davvero molto ben riuscito. E i motivi sono facilmente individuabili. Innanzitutto da un punto di vista coreografico e drammaturgico la storia non conosce cedimenti ed è molto ben narrata. Non da ultimo va un grandissimo applauso ai sempre eccellenti danzatori dello Junior Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini. Quella di Romeo e Giulietta è una storia che abbiamo visto milioni di volte e che ha affascinato tantissimi coreografi: e a quattrocento anni esatti dalla morte di William Shakespeare la sfida tra gli amanti di Verona e Tersicore è ancora aperta. Ma soprattutto vincente se orchestrata così bene come in questo caso.

Bombana sceglie di ambientare la vicenda a Sarajevo ai tempi del conflitto balcanico. Inalterata rimane la rivalità fra due famiglie: qui però Romeo è serbo mentre Giulietta è musulmana. Romeo e la sua famiglia sono sempre presentati in giacca e cravatta, vestito simbolo di una civiltà – quella occidentale – che sembra irrigidita e ossificata dalle proprie convenzioni, dai propri feticci e da un status a cui non vuole rinunciare. Giulietta, come detto, è musulmana: a lei toccherà indossare il velo così come ha fatto sua madre e dovrà sposare un uomo che non ha scelto.

Le due fazioni si muovono per buona parte dello spettacolo in gruppo a sottolineare che il singolo non può prescindere dalla propria appartenenza. Diversi sono però i linguaggi con cui si mostrano. La famiglia di Romeo si muove con movimenti rapidi e veloci di braccia e mani, probabilmente a indicare una sorta di isterismo insito nella civiltà occidentale. La famiglia di Giulietta appare la prima volta strisciando: è una famiglia oppressa e che deve scappare. Molto bella e scenicamente ben riuscita la scena della presentazione dello sposo a Giulietta: è ancora una volta l’intera famiglia che lo presenta, l’uno spingendo la schiena dell’altro, a voler rimarcare che è la collettività a decidere. Per entrambe le famiglie quindi un singolo appartiene al clan: le distanze tra oriente e occidente sembrano così solo apparenti, simulacri di nomi che l’uomo dà alle cose per puro tornaconto.

Bombana ama molto i cambré flessuosi e pronunciati ed è uno degli stilemi che utilizza maggiormente: nel duetto d’amore tra i due innamorati questo stilema trova il suo apice, complice un grandissimo lenzuolo bianco, dove i movimenti degli amanti sembrano occupare l’intera scena. Viene abbandonato anche l’escamotage più poetico e, perché no, favolistico: Giulietta non beve nessun filtro. I due ragazzi decidono semplicemente di scappare da Sarajevo. Vengono però uccisi da una serie di colpi di mitra. Giulietta ha solo il tempo di strisciare a terra per accasciarsi sul corpo dell’amato. Ed è l’immagine dei due giovani amanti addossati l’una sull’altro che apre e chiude il balletto quasi a cercare un ordine che la guerra e l’odio non possono dare.

Sempre funzionale il disegno luci di Carlo Cerri nel rimarcare ciò che accade in una scena completamente vuota ad esclusione di una serie di pannelli neri e opprimenti collocati sullo sfondo. I costumi realizzati da Opificio della Moda e del Costume si devono a Santi Rinciari.

E poi ci sono questi giovanissimi danzatori che sono una vera gioia: non solo stupisce il loro livello tecnico ma la loro capacità di adattarsi ad uno stile: il gesto e il movimento non rimangono tali ma assumono immediatamente una luce e un significato. Ricordiamo almeno le parti principali: Joseph Caldo (Lui), Lucia Zimmardi (Lei), Francesco Moro (l’Amico di Lui), Giovanni Quintiero (il Cugino), Chiara Pareo (l’Amica) e le madri di Eleonora Peperoni e Giovanna Pagone.

Molti e prolungati gli applausi anche a scena aperta.

Matteo Iemmi

13/06/2016

Foto: Romeo e Giulietta di Davide Bombana, Junior Balletto di Toscana, ph. Roberto Ricci

La recensione si riferisce allo spettacolo del 10 giugno 2016, visto al Teatro Regio di Parma all’interno della rassegna ParmaDanza 2016.

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