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Shamel Pitts, AjaRiot Performing Arts Collective, Phoebe Zeitgest e The Virge of Ruin: questi i vincitori del CROSS Award 2018

Hanno risposto in più di 200 al bando CROSS Award premio internazionale rivolto a opere prime nell’ambito delle arti performative organizzato da LIS LAB Performing Arts. A vincere un budget di € 7.000 per la produzione, consulenza tutoriale e una residenza in Piemonte sono due progetti italiani presentati da AjaRiot Performing Arts Collective e da Phoebe Zeitgest con The Virge of Ruin e un progetto dell’americano Shamel Pitts.

Sono stati resi noti oggi i nomi delle compagnie e dei tre progetti selezionati per la 4° edizione di  CROSS Award premio internazionale rivolto a opere prime nell’ambito delle arti performative (danza, teatro, musica) curato da Tommaso Sacchi e organizzato da LIS LAB Performing Arts. Questi i vincitori:

Shamel Pitts con il progetto Black Hole (USA)
AjaRiot (Performing Arts Collective) con il progetto D.A.K.I.N.I. studio I (Italia)
Phoebe Zeitgest + The Virge of Ruin con il progetto Aspra (Italia)

Questi tre progetti sono stati selezionati fra le oltre 200 candidature pervenute a seguito del bando internazionale rivolto ad artisti e compagnie nel campo della performance e della musica e provenienti da 12 paesi europei ed extraeuropei: Belgio, Brasile, Bulgaria, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, India, Indonesia e Italia. Numeri da record tenendo conto che il premio era rivolto in particolare a produzioni centrate sul rapporto tra composizione musicale e azione sulla scena.

Un incentivo all’invio delle candidature è stato certamente il reale sostegno economico offerto da questo premio che prevede più di 20mila euro di sostegno ai progetti selezionati. Ma non solo.  A partire da questa edizione, i tre progetti finalisti di CROSS Award prenderanno parte, dal 6 al 21 ottobre 2018 a Verbania, a CROSS Residence, un progetto di residenza e produzione sostenuto grazie dall’intervento congiunto di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Regione Piemonte per il triennio 2018-2020, con la collaborazione artistica della Fondazione Egri per la Danza.
Grazie a questi importanti contributi, il progetto CROSS, incubatore di iniziative dedicate alla promozione della arti performative da cui sono nati CROSS Festival e CROSS Award, diventa così una residenza della Regione Piemonte per l’azione Artisti nei territori, un riconoscimento importante all’impegno che da anni LIS Lab porta avanti nel Verbano Cusio Ossola. Gli spazi di residenza sono il Teatro Il Maggiore, e da quest’anno anche Casa Elide Ceretti, del Museo del Paesaggio di Verbania.

Grazie a CROSS Residence, ciascun artista o compagnia, oltre alla consulenza tutoriale riceverà un budget di € 7.000 per la produzione, una scheda tecnica, lo spazio di lavoro e l’alloggio.

I Tutor – oltre al curatore Tommaso Sacchi sono: Raphael Bianco (Coreografo, danzatore, direttore artistico Fondazione Egri Bianco Danza), Margherita Palli (Scenografa e Theatre design advisory leader NABA), Italo Rota (Architetto paesaggista, designer), Guido Tattoni (Sound designer, Direttore Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate NABA), Massimo Torrigiani (Direttore creativo, Curatore e Comitato artistico di Triennale Teatro dell’Arte), Driant Zeneli (Artista visivo). I Tutor degli artisti hanno il compito di affiancare, stimolare e seguire la realizzazione dei lavori, mettendo a disposizione la propria esperienza artistica e professionale in fase di residenza. Immancabile la presenza della Giuria Territoriale, composta da curiosi e appassionati della cultura risiedenti sul territorio, che ha dato il proprio importante contributo nell’individuazione della rosa dei vincitori.

Di seguito maggiori info sui progetti selezionati.

Shamel Pitts – progetto Black Hole (USA)

Shamel Pitts è un artista performativo, danzatore ed insegnante nato a Brooklyn a New York.  Attualmente insegna alla Harvard University e alla Julliard School, e si esibisce con Sharon Eyal e Gay Behar nella L-E-V Dance Company. Black Hole è un’esperienza di performance caleidoscopica che utilizza il movimento, la luce e l’arte visiva. Si propone di utilizzare l’idea dell’ambiente trasformativo di un buco nero per creare un’atmosfera di mistero verso ciò che esso racchiude. Black Hole vuole coinvolgere il pubblico in un viaggio ipnotico, profondamente colorato, senza uscita. Tre performer di origine africana si uniscono per creare una trinità di vigore e afro-futurismo. Black Hole è la terza creazione di Shamel della trilogia Black Series.

 

AjaRiot Performing Arts Collective – progetto D.A.K.I.N.I. studio I (Italia)

Ajariot – Performing Arts Collective è un gruppo di artiste, performer, attiviste, danzatrici, videomaker, studiose e organizzatrici nato nel 2014. La ricerca, la transdisciplinarietà e il tema dell’autodeterminazione sono i temi di interesse comuni. Tramite essi esplorano la relazione tra corpo e immagini visive, espresse con pratiche corporee, somatiche, plastiche, visive, documentarie e politiche.  D.A.K.I.N.I. è una performance multidisciplinare e transdisciplinare che indaga e fa dialogare i temi dell’Intelligenza Artificiale con le teorie femministe contemporanee. «Un cataclisma ha devastato il pianeta; le donne sono scomparse e vige un’oligarchia maschile che crea dei biocyborg dalla fattezze femminili atte al loro compiacimento sessuale e alla riproduzione e generazione di feti solo maschili. Ogni quindici anni i loro corpi vengono smantellati e riassemblati e le loro menti e memorie vengono resettate. Una di loro ha un bug che le permette di ricordarsi i ricordi della precedente vita. Nel nuovo corpo non si riconosce e inizia a porsi delle domande. Chi sono? Che cosa sono?»

 

Phoebe Zeitgest + The Virge of Ruin – Aspra (Italia)

Phoebe Zeitgeist è una compagnia teatrale con base a Milano, nata nel 2008. La ricerca di questo gruppo, aperto alle elaborazioni in tutti i campi delle arti contemporanee, è dedicata all’esistenza, alla persistenza e alla trasformazione di ogni forma di potere. Fanno parte di questo gruppo Giuseppe Isgrò, Francesca Frigoli e Francesca Marianna Consonni. The Vergin of Ruin è il percorso di ricerca sonora e poetica intrapreso dal duo milanese Stefano De Ponti e Sahri DeLorian nel 2015. Aspra è un «progetto costruito su testi e concetti al limite dell’udibile e su una ricerca sonora che fa da detonatore alla potenza immaginale delle parole. Indaga il pensiero complesso, scomodo e l’impossibilità di ridurre alcune posizioni critiche a un’idea condivisibile e accettata dalla società. Questa impossibilità di dialogo genera una dialettica feroce che porta all’annientamento. La ricerca di Aspra mira a sviluppare all’interno della scena un rapporto tra voce, corpi, strumenti musicali e suono attraverso strumenti di registrazione e missaggio del suono e della sua elaborazione in tempo reale. Le parole di quegli artisti che negli anni hanno vissuto l’incomprensione delle proprie idee e della loro arte, gli emarginati dalla società, sono il veicolo per indagare il rapporto tra le loro idee con la realtà, che le ha generate e poi rinnegate».

26/09/2018

Foto: 1.-2. AjaRiot Performing Arts Collective, D.A.K.I.N.I., ph. Francesco Galli; 3.-4. Shamel Pitts, Black Hole; 5.-6. Phoebe Zeitgest e The Virge of Ruin, Aspra.

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