Scuola di danza del Teatro dell'Opera di Roma

Incontrare la bellezza. Viaggio nella Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.

In occasione del Corso di aggiornamento per insegnanti organizzato da Danzaeffebi, scopriamo segreti e certezze del centro di formazione dell’ente lirico romano partecipando all’intensa routine di lezioni con la squadra di docenti guidata dalla direttrice Laura Comi. I maestri Pablo Moret, Ofelia Gonzalez, Alessandro Molin, Anna Maria Garagozzo, Carla Rossi, Gerardo Porcelluzzi, Silvia Curti e Massimo Moricone ci mostrano l’allenamento quotidiano degli allievi degli otto anni accademici; scopriamo, tra questi, i talenti della prossima generazione di ballerini italiani. Ecco il racconto di un viaggio di tre giorni nella Scuola del Teatro dell’Opera di Roma che rivela, tra le altre cose, gli impegni degli allievi al Teatro Costanzi in collaborazione con il Corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato e i numerosi appuntamenti che li vedono protagonisti al Teatro Nazionale e in eventi culturali in tutta Italia.

A Roma, tra le pareti di un antico villino dolcemente addossato agli archi di un acquedotto da cui sembra ancora trarre vita e movimento, c’è un luogo in cui nascono e crescono piccole stelle, un laboratorio d’amore e bellezza in cui le note di un pianoforte si confondono tra gli impercettibili suoni dell’esercizio quotidiano: le scarpette da punta sui pavimenti consumati da migliaia di pirouettes, l’atterraggio dall’ultimo tour en l’air, l’ennesima correzione dalla voce familiare del maestro, gli applausi di fine lezione, il ticchettio di un orologio al muro che conta i giorni di una professione difficile e bellissima. È la Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, nel cuore del quartiere San Giovanni, orgoglio della formazione tersicorea nazionale, fucina dei giovani artisti custodi della bellezza del futuro.

In un viaggio di tre giorni, dal 4 al 6 febbraio 2016, in occasione del Corso di aggiornamento per insegnanti di danza organizzato da Francesca Bernabini e Danzaeffebi, scopriamo segreti e certezze del centro di formazione dell’ente lirico romano partecipando all’intensa routine di corsi e lezioni con la squadra di docenti guidata dalla direttrice Laura Comi.

Prima Ballerina Étoile del Teatro dell’Opera e da cinque anni a capo della didattica della scuola, Laura Comi è dolcemente rigorosa, essenziale e perentoria nelle parole, ma profondamente gentile e accogliente nei gesti che armoniosamente ne accompagnano discorsi e descrizioni. Il sistema scolastico è collaudato da decenni, sebbene ogni anno la scommessa si rinnovi di fronte alle nuove generazioni di talenti che mettono alla prova un organico quanto mai affiatato e sinergico. In tre giorni, assistiamo a tutte le classi degli otto anni accademici in cui bambini e ragazzi, maschi e femmine, dai 9 anni in su, imparano a diventare grandi sognando i palcoscenici del mondo.

Nella sala A di via Ozieri, vertiginosamente in pendenza quanto i palcoscenici che accoglieranno i futuri ballerini, il maestro Pablo Moret dirige il suo piccolo esercito di ragazzi di settimo e ottavo corso con il piglio autorevole e l’ironia acuta di un generale che ha già affrontato mille battaglie. Stoici, i giovani si allenano in silenzio, con occhi vigili pronti alla sfida, senza tradire alcuna fatica durante le prime venti flessioni della giornata e sorridenti fino all’ultimo manège. Tra loro c’è Marco Esposito, 18 anni, ottavo corso, alto e regale principe fanciullo, che già facilmente immaginiamo nei panni di Albrecht e Siegfried; c’è Simone Agrò, 17 anni, settimo corso, espressione intelligente e tecnica vivace accompagnate da estrema sensibilità musicale, qualità che lo hanno portato recentemente a vincere, con merito, il premio Europa in Danza; e poi c’è Dennis Vizzini, 20 anni, ottavo corso, danzatore sicuro, dal giro sorprendente, maturo porteur e versatile interprete. Persino tra i più giovani del sesto corso, si scorgono talenti in erba. Tra loro Nicola Di Vico, 16 anni, longilineo e serio, un volto che ricorda il grande Nureyev e un ballon che ci fa sognare Nijinsky. A fine lezione, si inchinano con affettuosa gratitudine e già immaginiamo nei loro occhi la luce di una platea di applausi.

In un’immagine poetica in cui si incrociano sogni e generazioni, le porte della sala incorniciano allievi e insegnanti delle lezioni successive, stretti in un quadro di ammirazione e sostegno ai compagni. Arrivano le giovani ballerine del settimo e ottavo corso, elegantemente pettinate, in divisa nera e gonnellino, ai propri posti alla sbarra guidate da Ofelia Gonzalez, scattante, puntuale, inflessibile maestra d’acciaio. La danza classica è faticosa, ma durante la lezione di classico vediamo le ragazze affrontare i propri limiti in un viaggio che sembra scandire in breve le tappe della vita, dai primi passi alla sbarra, alla ricerca dell’equilibrio in centro, alla piena libertà della danza sulle punte. E quel sudore sulla fronte, quel leggero dolore alle dita dei piedi ma mai mostrato, quell’aria che manca alla fine dell’ultimo salto, non sarà mai abbastanza duro da affrontare per le giovani eroine del balletto, leggiadre e sorridenti sul palcoscenico della propria vita. Tra loro scopriamo Camilla Mancuso, 16 anni e già diplomanda di ottavo corso, giovanissima ballerina dalle linee affusolate, dotata di una raffinata morbidezza con cui sembra nascondere ogni sforzo tecnico che pure affronta senza esitazioni; dietro un’apparente timidezza, Camilla cela un’elegante discrezione che ne esalta i principeschi tratti, al punto che riusciamo a scorgerla sempre, nel gruppo, quando esibisce le sue punte e le sue braccia da piccolo cigno. E così, giorno dopo giorno, tra lezioni di tecnica accademica e pas de deux, Ofelia Gonzalez e Pablo Moret plasmano i professionisti del nostro balletto, donando loro la propria esperienza di stelle del Ballet Nacional de Cuba, instancabili e generosi maestri d’arte e di vita.

Per una ventina di giovani adulti che si avviano alla professione, almeno sessanta piccole stelle iniziano a brillare tra le sale della Scuola dell’Opera, sotto il vigile sguardo dei docenti dei primi anni accademici, fondamentali per l’impostazione del corpo e per l’acquisizione delle regole di base della tecnica accademica. È Gerardo Porcelluzzi, già ballerino del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, il maestro del primo corso, il volto sicuro e la voce gentile di quelle regole che i bambini impareranno a memorizzare con la mente e con il corpo prima di volare sicuri con le proprie ali. Un lavoro arduo e di grande responsabilità che il maestro affronta con dolcezza e sistematicità, osservando uno ad uno i caratteri e i talenti degli allievi di 9 e 10 anni, cercando di trasmettere loro non solo simmetria ed equilibrio, ma anche ritmo, musicalità, estetica della danza. Candidamente, Porcelluzzi (recentemente premiato da Europa in Danza proprio per il suo impegno didattico) ci parla di una professione fatta di attenzione e precisione che ogni anno deve adattarsi a nuovi elementi, caratteristiche fisiche e temperamenti, e che impone un lavoro di impostazione in sinergia con la brava docente di fisiotecnica Valentina Canuti.

E poi c’è Anna Maria Garagozzo, docente nelle classi femminili di quarto e quinto corso, alla guida tecnica e artistica di elementi di grande talento, già in grado di danzare legazioni impegnative arricchite di grazia e stile interpretativo; Carla Rossi, docente del secondo e del terzo corso, maestra accorta dallo sguardo e dal tono rasserenante e quieto; Alessandro Molin, abilissimo nel trasmettere agli allievi di quarto e quinto corso la propria esperienza di étoile internazionale e indimenticabile interprete. E ancora, Massimo Moricone, coreografo e docente unico di danza contemporanea per gli allievi dei corsi superiori, tra i quali scopriamo talenti nascosti, ma estremamente vivaci, che rivelano durante le improvvisazioni qualità dinamiche e interpretative notevoli. Completano il quadro di questo piccolo gioiello di professionalità, il Maestro Giuseppe Annese, carismatico docente di storia e teoria musicale, e i Maestri accompagnatori tra cui i giovanissimi Emanuele Lucchisani e Samuel Tanca.

Segnaliamo che oltre ai Corsi normali, dal 1° all’8° anno di studi, a cui si aggiunge un anno di perfezionamento per gli allievi che, già diplomati, non hanno ancora la maggiore età e dunque non possono ancora partecipare alle audizioni, la Scuola accoglie al suo interno  un corso di fisiotecnica propedeutica alla danza per piccolissimi talenti in erba fra i 7 e i 9 anni che con grande concentrazione e disciplina seguono le routine di esercizi proposti dalla docente Valentina Canuti. E’ inoltre presente nella scuola anche un biennio di adeguamento coreutico, un corso biennale riservato ad allievi fra i 17 e i 21 anni, tenuto con grande energia e passione da Silvia Curti.

La Scuola di danza del Teatro dell’Opera ha una storia antica che dal 1928 ne ha visto alternare sorti e direzioni (Ileana Leonidova e Dimitri Rostov, Teresa e Placida Battaggi, Attilia Radice, Walter Zappolini, Alberto Testa, Elisabetta Terabust, Paola Jorio), ma mai come oggi gode di salute e fiducia in se stessa e nelle proprie potenzialità di formazione, forse anche grazie alla rigenerante, recente ristrutturazione del Corpo di ballo ad opera della direttrice étoile Eleonora Abbagnato. Stimolo e obiettivo per i giovani allievi della scuola, il palcoscenico del Teatro Costanzi già accoglie, durante la stagione di balletto, i migliori elementi di ogni corso, inserendoli nelle produzioni dei maggiori coreografi nazionali e internazionali. È di appena un mese fa l’ottima partecipazione di ben 40 allievi della Scuola diretta da Laura Comi allo Schiaccianoci dei record, ultima creazione di Giuliano Peparini per la programmazione natalizia del Teatro dell’Opera. E alcuni ragazzi, tra cui la brava Arianna Tiberi (anche lei premiata a recentemente a Europa in Danza), sono impegnati nelle prove della serata Grandi Coreografi in scena all’Opera di Roma dal prossimo 26 febbraio.

Durante l’anno, anche serate interamente dedicate agli allievi della scuola sui palcoscenici del Teatro Nazionale e del Costanzi. Lo scorso dicembre, i danzatori dei corsi superiori si sono esibiti con grande successo al Nazionale in Verdiana a firma della direttrice Laura Comi sulle musiche di Giuseppe Verdi, e in Carmen della coreografa Alessandra delle Monache su musiche di Georges Bizet. Lo stesso Teatro Nazionale ospita tradizionalmente la Lezione aperta in cui gli allievi, accompagnati in scena dai maestri pianisti, mostrano il lavoro svolto durante l’anno accademico. La prossima Lezione aperta si svolgerà ad aprile 2016. Molto atteso a luglio, il consueto spettacolo di fine anno in cui i ragazzi di ogni corso si cimentano in coreografie originali e di repertorio per il pubblico del Teatro Costanzi. Per il prossimo saggio si annuncia La Bayadére.

A questi impegni periodici, si aggiungono ogni anno inviti e partecipazioni ad eventi e festival che impreziosiscono l’esperienza formativa dei giovani ballerini. Lo scorso primo febbraio, presso l’Aula Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano, dodici allievi della scuola hanno accompagnato l’étoile del Teatro dell’Opera Gaia Straccamore nella coreografia del Primo Ballerino Manuel Paruccini sull’Oratorio Sacro composto dal Maestro Marco Frisina per l’evento di chiusura dell’Anno mondiale dedicato alla Vita consacrata nell’ambito del Giubileo della misericordia; una partecipazione che ha onorato e arricchito i ragazzi, non solo per l’importanza culturale dell’occasione, ma anche per la possibilità di andare in scena al fianco di grandi professionisti. Venerdì 13 febbraio 2016 un gruppo di allievi si è esibito a Villa Medici nell’ambito dei festeggiamenti dei 350 anni dell’Accademia di Francia. Pochi mesi fa, il 18 ottobre 2015, tre coppie di allievi della Scuola hanno invece impreziosito un evento già di per sé straordinario che ha richiamato l’attenzione di decine di spettatori nel Padiglione Russia di Milano Expo in occasione della classe aperta di Vladimir Vasiliev in cui il maestro, mito indiscusso del balletto mondiale, ha raccontato e illustrato passi e due e variazioni dei capolavori del repertorio classico eseguiti dagli allievi. L’evento, organizzato da Larissa Anisimova e dalla Fondazione Arco, ha dato ai ragazzi l’opportunità di provare con Vladimir Vasiliev e di esibirsi assieme a lui in una straordinaria lezione  di fronte ad un pubblico composto da semplici spettatori e da personalità del mondo della danza.

Al termine di questo breve viaggio, ci auguriamo, con gratitudine e convinzione, che la Scuola del Teatro dell’Opera di Roma mantenga sempre alto il  presente livello di professionalità nell’istruzione e crescita dei giovani danzatori e che le istituzioni premino la dedizione di direttori e docenti fornendo alla struttura edifici e spazi sempre più ampi e moderni in cui si possano veder fiorire le eccellenze del nostro balletto. Intanto, una buona notizia per i giovani talenti arriva dallo sponsor 2016 BioNike che ha da poco annunciato l’assegnazione di sei borse di studio ad allievi meritevoli al fine di sostenerne economicamente la frequenza dell’anno accademico in corso. Un ulteriore tassello che si aggiunge al felice dispiegamento di forze e competenze a favore delle future generazioni di ballerini italiani.

Lula Abicca

16/02/2016

Foto:

  • 1.-4. Gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma durante le prove di Carmen, coreografia Alessandra Delle Monache, ph. Yasuko Kageyama
  • 5.-9. Gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma in Carmen, coreografia Alessandra Delle Monache, ph. Yasuko Kageyama
  • 10. Laura Comi e gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, durante le prove di Verdiana, coreografia Laura Comi, ph. Yasuko Kageyama
  • 11. Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma durante le prove di  Verdiana, coreografia Laura Comi, ph. Yasuko Kageyama
  • 12.-13. Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, Verdiana, coreografia Laura Comi, ph. Yasuko Kageyama
  • 14. Eleonora Abbagnato alla Scuola di danza del Teatro Opera di Roma, ph Yasuko Kageyama, Teatro Opera
  • 15. Laura Comi, Eleonora Abbagnato e gli allievi della Scuola di danza Teatro Opera, ph. Yasuko Kageyama, Opera di Roma
  • 16. -19. Vladimir Vasiliev in prova con gli allievi della Scuola di danza del Teatro Opera Roma, ph. Enrico Ripari
  • 20. Vladimir Vasiliev, Laura Comi, Ofelia Gonzales, Pablo Moret, Alessandro Molin e gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, ph. Enrico Ripari
  • 21.-27. Vladimir Vasiliev e gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma Arianna Tiberi, Esisabeth Vincenti, Bianca Gradassi, Andrea D’Ottavio, Dennis Vizzini e Marco Esposito durante la lezione aperta al Padiglione Russia di Milano Expo 2015, ph. Enrico Ripari
  • 28. Larissa Anisimova, Carla Fracci, Vladimir Vasiliev e Laura Comi, al Padiglione Russia di Milano Expo 2015, ph. Enrico Ripari
  • 29. Gli allievi Scuola di danza del Teatro Opera di Roma durante le prove di Schiaccianoci di Giuliano Peparini, ph. Y. Kageyama
  • 30. Alessio Rezza e gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma in Schiaccianoci di Giuliano Peparini, ph. Yasuko Kageyama
  • 31. Gli allievi della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma in Schiaccianoci di Giuliano Peparini, ph. Yasuko Kageyama
  • 32.-33. Gaia Straccamore e allievi Scuola danza Opera Roma, nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano, ph. Yasuko Kageyama
  • 34. Gaia Straccamore, Damiano Mongelli, Manuel Paruccini, allievi Scuola danza Opera Roma, nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi) in Vaticano, ph. Yasuko Kageyama.
  • 35.-36. Alcuni dei partecipanti al Corsi di aggiornamento insegnanti organizzato da Danzaeffebi alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma con gli allievi del corso di adeguamento, con Silvia Curti e Laura Comi.

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy