La recensione

Il Balletto del Teatro Mariinskij al Teatro Regio di Torino. Grande successo per il Lago dei cigni.

Grande successo per il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo con Il Lago dei cigni al Teatro Regio di Torino. Oksana Skorik ha puntato sulla bellezza e la sinuosità del busto e sulle braccia lunghe e bellissime nel ritrarre Odette mentre è stata un’Odile ammaliante e di tecnica sicurissima. Xander Parish come Siegfried ha mostrato una natura schiettamente nobile, linee belle e pulite unite ad un salto alto e timbrato. A tutt’oggi poetica, bella e funzionale la coreografia di Konstantin Sergeev da Marius Petipa e Lev Ivanov mentre il Corpo di ballo, soprattutto negli atti bianchi, ha confermato la propria fama.

Ancora una volta il Lago dei cigni, ancora una volta il Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Certamente un regalo prezioso che il Teatro Regio di Torino ha voluto offrire al proprio pubblico in concomitanza delle festività natalizie. Ma anche un’occasione per riflettere sul significato della storicità delle coreografie. Fino a poco tempo fa, quindi prima della ricostruzione filologica di Alexei Ratmansky vista al Teatro alla Scala nel 2016, la coreografia di Konstantin Sergeev del 1950 per il Teatro Mariinskij (allora Kirov) fu il paradigma per tutti i Laghi successivi. Una coreografia che sì si preoccupò di recuperare il lavoro di Marius Petipa e Lev Ivanov, rendendolo tuttavia più snello nelle scene di pantomima che risultano molto alleggerite, ma che è da considerarsi inevitabilmente come figlia del proprio tempo. Un tempo che aveva assimilato tutte le evoluzioni della tecnica e che perse di vista lo stile ovattato e calligrafico della partitura originale. Un’operazione che nel dopoguerra venne sentita come necessaria (ben prima quindi del poter anche solo concepire il concetto di filologia applicata alla danza), quasi a costruire una sorta di cerniera con un passato che sembrava doveroso recuperare dopo una serie di coreografie che presero le distanze da Petipa e Ivanov.

Come appare oggi la coreografia di Sergeev? È ancora bellissima ed estremamente funzionale: come già accennato, la pantomima è ridotta ai minimi termini a favore di una danza ben confezionata in ogni singola scena. Ancora oggi le scene ambientate in riva al lago, originariamente concepite da Lev Ivanov, conservano quella pennellata al contempo nobile e malinconica destinata ad avere così tanta fortuna. Questa versione del Lago, ammirata molte volte in Italia (solo per limitarci agli ultimi anni, a Napoli nel 2013 e a Ravenna nel 2014), è anche immortalata in celebri registrazioni video, da ultima quella con Ulyana Lopatkina edita dalla DECCA.

L’aver menzionato Ulyana Lopatkina ci consente di introdurre il discorso dei cast, quindi la parte strettamente performativa della serata torinese. Lopatkina, forse una delle ultime diva del Balletto Mariinskij, si è ritirata quest’anno: un addio in sordina, fedele alla nomea della grande ballerina che mai è stata stella mediatica. Quali sono i nomi su cui punta l’attuale direzione? Senza dubbio Oksana Skorik, protagonista anche della recita di apertura a Torino. Il cigno bianco di Oksana Skorik punta molto sulla bellezza e la sinuosità del busto e sulle braccia lunghe e bellissime. Indulge infatti su cambré quasi infiniti ma sempre impalpabili, quasi che la schiena sembri appena sfiorare le braccia del partner. In questo frangente occorre sottolineare il supporto della direzione di Gavriel Heine che, a capo dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino, è sembrato indulgere in tempi molto dilatati. Ma è anche una virtuosa di prim’ordine, per nulla intimorita dai fouetté del cigno nero, eseguiti con fermezza e classe invidiabili.

Ad affiancare Oksana Skorik, l’inglese Xander Parish, Principal di fresca nomina al Teatro Mariinskij, con cui si è instaurata un’ottima partnership. Nel ruolo di Siegfried, Xander Parish ha mostrato una natura schiettamente nobile, linee belle e pulite unite ad un salto alto e timbrato.

E veniamo al Corpo di ballo. Ad ogni tournée del Mariinskij qualche Beckmesser vedrebbe la fama di questo leggendario ensemble compromessa. Ma possiamo continuare a dormire sonni tranquilli perché anche in questa tappa torinese il Mariinskij ha fatto mostra ancora un volta di tutte le sue meraviglie. Forse l’unico neo può essere individuato nel primo quadro, durante la festa del Principe Siegfried, all’interno del quale le file sono sembrate talvolta scompattarsi con troppa facilità. Ma per il resto gli atti bianchi sono stati eseguiti con la consueta purezza, la pantomima ha trovato una connotazione sempre nobile ed eloquente così come il pas de trois del primo quadro e le danze di carattere del secondo atto sono state danzati in modo esemplare.

La prima recita ha visto il Teatro Regio di Torino completamente esaurito e un pubblico in visibilio. Gli appuntamenti con la danza del Teatro Regio continuano con il Roberto Bolle & friends il 29, 30 e 31 dicembre 2017 mentre la tournée del Balletto del Teatro Mariinskij proseguirà come ad ogni Natale a Baden-Baden: in programma Romeo e Giulietta, Lo Schiaccianoci e Paquita.

Matteo Iemmi 

20/12/2017

Foto: Oksana Skorik e Xander Parish, Lago dei cigni, Teatro Mariinskij, ph. Natasha Razina.

                               

Scrivi il tuo commento

design THE CLOCKSMITHS . development DEHLIC . cookie policy