Alla Scala un trittico tra musica e danza: Le Spectre de la rose – La rose malade – Cavalleria rusticana
Dal 12 . 01 . 2014 al 09 . 02 . 2014
Milano - Teatro alla Scala
Il Teatro alla Scala di Milano propone dal 12 gennaio al 9 febbraio 2014 un trittico originale e ben studiato che intende soddisfare gli amanti del melodramma e quelli della danza. In scena infatti due titoli del repertorio ballettistico – Le Spectre de la rose e La rose malade – e un’opera, Cavalleria rusticana.
Apre Le Spectre de la rose, balletto creato da Michail Fokine nel 1911 per Vaslav Nijinski e Tamara Karsavina nell’ambito delle stagioni dei balletti Russi di Diaghilev. E’ questo un breve balletto costruito su un tema di Théophile Gautier e su musica di Carl Maria von Weber orchestrata da Hector Berlioz. Scene e costumi sono firmati da Léon Bakst. Alla Scala, il ruolo che fu di Nijinskij è interpretato da due guest d’eccezione: Ivan Vasiliev e Leonid Sarafanov. Accanto a loro e anche artisti del Teatro in inedite partnership. Vasiliev avrà al suo fianco il 12 e il 14 gennaio Lusymay Di Stefano, diplomata solo due anni fa alla Scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e non nuova ormai in ruoli da protagonista; Sarafanov danzerà in coppia con Vittoria Valerio il 17, 21 e 25 gennaio e l’8 febbraio. Le recite del 28, 31 gennaio e 9 febbraio vedranno in scena il primo ballerino scaligero Claudio Coviello, accanto ancora a Lusymay Di Stefano.
Segue La rose malade, altra breve chicca creata nel 1973 da Roland Petit per Maya Plisetskaya sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler con i costumi firmati da Yves Saint-Laurent. Questo pas de deux, delicato e struggente è interpretato da Maria Eichwald, prima ballerina dello Stuttgarter Ballett accanto al guest Igor Yebra (12, 14, 17 e 25 gennaio) e al primo ballerino scaligero Mick Zeni (21 gennaio e 8 febbraio). Altro debutto nel ruolo che fu della Plisetskaya per Vittoria Valerio (28, 31 gennaio e 9 febbraio) accanto a Mick Zeni e a Andrea Volpintesta.
Chiude Cavalleria rusticana, nello spettacolo di Mario Martone, con protagonisti il tenore Jorge De León e il soprano Liudmyla Monastyrska.
Dirige l’orchestra Daniel Harding.