A Bologna

DANZA URBANA 2022

A Bologna torna dal 7 all’11 settembre 2022 il festival Danza Urbana diretto da Massimo Carosi e Luca Nava. Tra i protagonisti tra i protagonisti Virgilio Sieni, Fabian Thomé, Gil Kerer, Fabrizio Favale, Irene Russolillo, Masako Matsushita, Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke, Luna Cenere, Pablo Girolami, Lorenzo Morandini, Elisa Sbaragli, Silvia Dezulian e Filippo Porro.

Dal 07 . 09 . 2022 al 11 . 09 . 2022

Bologna

Da mercoledì 7 a domenica 11 settembre 2022 al via a Bologna la ventiseiesima edizione di Danza Urbana, il festival che presenta i protagonisti più interessanti della nuova danza d’autore italiana e della coreografia internazionale in dialogo con gli spazi multiformi della città capoluogo dell’Emilia-Romagna. Un dialogo creativo ed aperto, che attraversa luoghi storici e d’arte, ma anche ambienti metropolitani e periferie, per restituire – anche agli occhi di chi ne conosce le geometrie –  un’altra visione della città.

Nato nel 1997 da un’idea di Massimo Carosi e Luca Nava (rispettivamente Direttore Artistico e Direttore Organizzativo della manifestazione), insieme ad altri studenti del corso di Storia della Danza di Eugenia Casini Ropa al DAMS di Bologna, Danza Urbana è il primo festival in Italia incentrato sul rapporto tra danza e spazio urbano – un tema divenuto oggi di grande interesse non solo nel nostro paese. Un festival che, lontano dall’idea della semplice vetrina, rappresenta l’espressione pubblica principale dell’omonima Associazione, al lavoro tutto l’anno sul doppio binario della selezione e del sostegno degli artisti e della valorizzazione degli spazi cittadini.

Cuore di Danza Urbana è, da sempre, il concetto di riconciliazione con i luoghi, di libertà della fruizione dello spazio pubblico: la danza diventa la lente capace di trasformare e rinnovare la visione della città, offrendo agli spettatori la possibilità di unirsi all’esperienza.

All’attenzione per gli spazi si affianca l’intergenerazionalità: una panoramica di proposte, tra spettacoli e performance che intercettano nomi internazionali e conferme italiane molto varie per età, formazione e generazione, accomunate dal principio di creazione delle loro azioni performative site specific, in relazione con i contesti urbani. La danza diventa così qualcosa di riconoscibile da chiunque, anche da chi non ne frequenta abitualmente i palcoscenici.

Dopo aver festeggiato il quarto di secolo nel 2021, il festival torna dal 7 all’11 settembre ad “animare” piazze, palazzi storici e quartieri periferici con 14 appuntamenti che coinvolgeranno 18 artisti e compagnie, al lavoro in 10 location urbane.

Il programma vedrà tra i protagonisti Virgilio Sieni, Fabian Thomé, Gil Kerer, Fabrizio Favale, Irene Russolillo, Masako Matsushita, Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke, Luna Cenere, insieme ai lavori degli artisti selezionati all’interno del progetto Dancescapes (Pablo Girolami, Lorenzo Morandini, Elisa Sbaragli, Silvia Dezulian e Filippo Porro), ideato e promosso nel 2021 da Danza Urbana e volto all’assegnazione di borse di mobilità internazionali o di ricerca coreografica che supportano la connessione degli artisti con le reti europee di programmazione negli spazi non teatrali.

 

PROGRAMMA

mercoledì 7 settembre – ore 19.00 – Piazza Maggiore
Fabrizio Favale & First Rose
THE ROSE ALIEN TOUR / Episodio 1 – Human Space

sabato 10 settembre – ore 19.00 – Piazza San Francesco
Fabrizio Favale & First Rose
THE ROSE ALIEN TOUR / Episodio 2 – Portami in Groenlandia con te
un lavoro di: Fabrizio Favale | live electronics: Massimo Carozzi | set: First Rose | driver Westfalia: Luca Li Voti | danzatori: Daniele Bianco, Daniel Cantero, Claudia Gesmundo, Francesco Leone, Mirko Paparusso, Andrea Rizzo, Valentina Staltari, Po-Nien Wang
durata 30’
ingresso gratuito
Un camper Westfalia trasporta un piccolo gruppo di danzatori e un musicista attraversando i luoghi più selvaggi ma anche il cuore stesso delle città. A ogni tappa il musicista tiene un concerto con i suoni dell’ambiente in cui si trova, mentre i danzatori, come all’avvistamento di strani animali, sono visti in lontananza. Una serie di performance on the road, ogni volta in un assetto diverso, che si disperde nel paesaggio circostante come se il corpo danzante e il paesaggio stesso diventassero tutt’uno. Un tributo a tutte quelle forme dell’esistenza diverse dalla nostra, alle presenze leggere ed evanescenti – esistenti e non-esistenti allo stesso tempo – in cui il confine fra il corpo e il circostante è sempre incerto.
È lo straniero che è qui e altrove allo stesso tempo. È il diverso che non capiamo.

Dopo la Full Scholarship presso l’American Dance Festival (Duke University USA 1990), nel 1996 Fabrizio Favale è nominato “miglior danzatore italiano dell’anno” dal Premio G. Tani. Nel 2011 riceve la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici. Dagli anni successivi i suoi lavori sono invitati in importanti contesti internazionali quali: Théâtre National de la Danse Chaillot, Parigi, Biennale de la Danse de Lyon, Suzanne Dellal Tel Aviv, Varna International Festival, SIDance Seoul e molti altri. È ideatore di una serie di progetti di ricerca tra cui: Piattaforma della Danza Balinese per Santarcangelo Festival e Circo Massimo per Teatro Duse Bologna. Il lavoro CIRCEO è stato coprodotto da Théâtre National de la Danse Chaillot, Paris. Nel 2019 il progetto The Creation Of Seasons ha vinto il premio di produzione PerChiCrea di Siae e MIBAC. Nel 2021 Le Stagioni Invisibili è stato selezionato da Big Pulse Dance Alliance come uno degli otto migliori progetti outdoor europei. Per il triennio 22-24 Fabrizio Favale è nominato Artista Italiano Associato di MILANoLTRE, Teatro Elfo-Puccini Milano.

 

mercoledì 7 e  giovedì 8 settembre – ore 20.00 – DumBO – Spazio Bianco Via C. Casarini 19
Luca Brinchi, Karima DueG, Irene Russolillo
If there is no sun
creazione: Luca Brinchi, Karima 2G, Irene Russolillo | performance: Luca Brinchi, Antoine Danfa, Karima 2G, Irene Russolillo, Mapate Sakho, Ilyes Triki | musica live: Karima 2G | luci: Luca Brinchi, Daniele Davino
durata 50’
Si aprono crepe nelle lingue a parlare di Africa ed Europa, di corpi-territori e di confini che opprimono. Si prova a condividere sogni e desideri. E un senso di estraneità. Ci si vorrebbe liberare dai propri fantasmi. Sulla terra, nel mare, in mezzo alle altre creature, una nuova comunità emerge dal suo stato di invisibilità. E intraprende un viaggio che a volte è un discorso, a volte una lotta. In questo viaggio, i margini dei ritratti dei singoli si dissolvono. Emerge un organismo più ampio che procede insinuandosi tra i differenti paesaggi. Si sfumano i confini dall’uno al molteplice mentre l’ambiente viene attraversato e squarciato.
La danza come spazio di incontro e cooperazione tra artisti di diverse nazionalità: la danzatrice e coreografa Irene Russolillo; l’artista visivo e regista teatrale Luca Brinchi; la cantante e beatmaker Karima DueG, di origine liberiana; i danzatori senegalesi Antoine Danfa e Mapate Sakho e il performer tunisino Ilyes Triki. Una realtà multietnica in cui la danza diventa simbolo di unione tra i popoli, uno strumento per ripensare il futuro al di là dei confini e delle divisioni, generando così nella collettività una nuova consapevolezza interculturale. Con le parole if – there – is – no – sun si evocano coloro che ci hanno preceduto e che hanno acceso altri soli, immaginando nuove possibili umanità.

Luca Brinchi è un artista visivo e un regista teatrale romano, attivo sulla scena contemporanea internazionale dal 2001. Concepisce ambienti virtuali in cui l’immagine video è attraversata dal linguaggio del corpo e del suono, per trovare possibilità di fusione tra queste espressioni, dapprima col collettivo SANTASANGRE di cui è stato co-fondatore (Premio Ubu 2009, Premio ETI 2008, Premio Dante Cappelletti 2006), in seguito collaborando con numerosi artisti tra cui il videoartista Daniele Spanò con cui forma un duo artistico stabile dal 2014.

Karima DueG aka Anna Maria Gehnyei è una cantante e beatmaker italiana di origine liberiana. Passando dalle consolle delle maggiori discoteche italiane alla collaborazione col Network M2o, il suo debutto da solista risale al 2014, con l’album 2G (Soupu Music) incentrato sul tema delle seconde generazioni in Italia. La nuova fase, sancita simbolicamente dal brano Africa del 2016, apre anche a nuovi temi di respiro internazionale. Collabora con History Channel, Al Jazeera, Amnesty International. Attualmente scrive un libro per Fandango incentrato sulla sua biografia.

Irene Russolillo è danzatrice, coreografa e performer. Sviluppa da diversi anni una ricerca sulla vocalità e sul movimento, in creazioni dall’approccio ibrido e transdisciplinare, in cui collabora con artisti visivi, della musica e della danza. Dal 2014, ha ricevuto il sostegno di ALDES, del Network Anticorpi XL, dei network internazionali Crossing the sea e Crisol, del Festival Oriente Occidente, di cui è stata artista associata. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti come il Premio Equilibrio 2014 e il Premio Masdanza 2014 come miglior performer, il Premio Prospettiva Danza 2015, il CROSS Award nel 2019. Fa parte dal 2018 dell’Associazione culturale VAN che raggruppa a Bologna sette coreografi della scena contemporanea italiana.

giovedì 8 settembre – ore 18.00 e ore 19.00 – Piazza Lucio Dalla Via Aristotile Fioravanti 37c
Fabian Thomé
Moi-Je
regia e coreografia: Fabian Thomé | cast: Gonzalo Peguero Pérez e Fabian Thomé | musiche originali: Miguel Marin Pavon | video e fotografia: Ignacio Urrutia
durata 20’
ingresso gratuito
Quando guardiamo, dimentichiamo se siamo chi guarda o chi viene guardato. L’idea che abbiamo di noi stessi non è quella di un organismo composto da cellule viventi. Siamo una costruzione mentale di concetti astratti che si traducono in ciò che chiamiamo il Sé, o Ego. Un Ego che si osserva, si riflette e si materializza nello sguardo dell’altro. Lo sguardo esterno in cui ci specchiamo è fondamentale per evolversi nella vita, ma se il rispecchiamento avviene in squilibrio rispetto al nostro ascolto interiore, l’evoluzione ne viene deformata, è fragile. Guardarsi dentro ci lascia in un vuoto fatto di ascolto, senza distrazioni e in armonia: è qui che risiede il giusto equilibrio di attenzione tra ciò che viene da fuori e ciò che esiste in noi. Ascoltarsi senza distrazioni esterne ci assicura una conoscenza completa di noi come Essere nella sua interezza.

Danzatore, coreografo e insegnante, Fabian Thomé nasce nel 1981 a Saint Jean de Luz (Francia). Si diploma al Real Conservatorio Profesional de Danza di Madrid nel 2004 e prosegue la sua carriera con alcune delle migliori compagnie del Paese. Lavora con i più importanti maestri della danza spagnola e del flamenco come Joaquín Cortés, Rafael Amargo e molti altri. Dal 2013 decide di arricchire la sua esperienza con la danza contemporanea, lavorando con diversi coreografi, tra cui Sharon Fridman e Carlos Fernandez Fuentes. Ha ottenuto importanti riconoscimenti come il 1° Premio per la Coreografia per la pièce DUO MOI-JE al Certamen Coreografia de Madrid 2019 e il Premio per la Migliore Interpretazione al Burgos-New York International Choreography Contest 2014. I suoi lavori sono stati ospitati da diversi festival come Mas Danza (Canarie) e Festival Zinegoak (Bilbao), e in diverse città e paesi tra cui Madrid, Tel Aviv, Italia e Francia. Dal 2015 collabora con la compagnia Eatsman diretta da Sidi Larbi Cherkaoui come danzatore e insegnante.

giovedì 8 settembre – ore 18.20 e ore 19.20 – Piazza Lucio Dalla Via Aristotile Fioravanti 37c
Gil Kerer
Concerto for Mandolin and Strings in C Major by Vivaldi
coreografia: Gil Kerer | danza: Gil Kerer e Lotem Regev | musica: Concerto per mandolino e archi in do maggiore di Vivaldi, eseguito da Avi Avital e dall’Orchestra Barocca di Venezia
durata 15’
ingresso gratuito
La musicalità ad un tempo classica e popolare delle corde del mandolino viene pizzicata da una danza dinamica, atletica. Un rapporto di complicità nel gioco tra il detto e il non detto sembra caratterizzare i movimenti ma anche gli sguardi dei due danzatori. L’energia dei movimenti richiama un urbanità d’altri tempi, dei ricordi proiettati nella vita dell’uomo presente. Concerto si presenta così come una performance che incarna una danza adulta, giovanile e infantile: musica e danza vengono percepite come celebrazione, come uno spazio di libertà, di semplicità, di virtuosismo, di intimità e amicizia. I danzatori raccolgono la propria tenerezza, restano fermi e forti, e danzano al suono delle corde tornando a vivere l’esperienza primaria della danza con umiltà e gioia.
Nel suo lavoro Kerer cerca una presenza di movimento gentile, alla ricerca di un’espressione fisica umana e intima espressione fisica.

 Nato nel 1987, Gil Kerer ha iniziato la sua strada professionale nella danza nella giovane KCDC e alla Vertigo Dance Company, e da allora ha danzato con numerosi coreografi indipendenti. Nel 2011 ha creato il suo primo assolo, Dive con Anat Cederbaum e si è aggiudicato il primo premio per coreografi emergenti al Mash Festival di Gerusalemme. Dal 2015 lavora come coreografo indipendente, esibendosi e andando in tour con i suoi pezzi in Israele come all’estero. È entrato a far parte dell’Associazione Coreografi Israeliani nel 2017, e dal 2018 è un coreografo residente presso il Consiglio regionale di Menashe. Nel 2020 ha co-fondato la Menashe Dance House con il sostegno del Comune. Viene incaricato di creare pezzi per compagnie, programmi di danza e festival – come Vertigo Training program(IL), Haifa Training Program(IL), Oberlin College(Ohio), Malta Art Festival, Aura Dance Theatre (Lituania), Kaet Ensemble (Gerusalemme) e Maya Dance Theatre (Singapore). Ha ricevuto premi per le sue coreografie in festival e concorsi in Israele (Mash), Svezia (IL Dance), Germania (Hannover) e Danimarca (CICC).

 

venerdì 9 settembre – ore 17.30 e ore 18.30 – Lungo Reno / Giardino Gennaro Fabbri, Via del Triumvirato
Lorenzo Morandini
La Möa – Danza per corpo e torrente
di e con: Lorenzo Morandini
durata 30′
ingresso gratuito
Uno spettacolo itinerante nato al termine del primo lockdown. Nel dialetto della Val di Fiemme – la zona da cui proviene Morandini – la parola “möa” indica un piccolo specchio d’acqua. E la performance del danzatore fiemmese è concepita in stretto contatto con l’acqua, in questo caso quella del torrente Fersina. Il ritmo del suo scorrere e quello del corpo si intrecciano, si influenzano a vicenda in cerca di nuove possibilità per abitare. Il torrente parla, il corpo risponde, lo interroga; si svela un mondo sommerso, fatto di impressioni invisibili ed effimere che si trasmettono fra sensazioni fisiche e ambiente mentre i confini sfumano nella scoperta della terraqua. La forza del torrente agisce sul corpo, non c’è modo per catturarne l’essenza, solo viverne la potenza trasformativa e danzarla.

Lorenzo Morandini, nato in Trentino classe 1993, avvia la sua formazione nell’ambiente accademico del Teatro Nuovo di Torino, dove apprende e affina la tecnica classica. Prosegue il suo percorso affacciandosi alla danza contemporanea presso il Trinity Laban di Londra dove si diploma nel 2016 come danzatore contemporaneo. Fra gli altri studia con Marina Collard, Zoi Dimitriou, Julia Gleich. È fra gli autori dell’Incubatore CIMD per futuri coreografi di Milano, dove sta svolgendo la sua ricerca con i tutor Franca Ferrari, Daniele Ninarello, Davide Valrosso e Marco D’Agostin. Nel 2018 presenta le sue performance presso gli spazi dell’Università Cattolica di Milano, del Teatro Fontana e per l’edizione 2019 di Ecoismi sull’isola Borromeo. Partecipa ai festival MilanOltre e Più che danza! con Idillio, progetto di ricerca coreografica per cui riceve una residenza presso Movimento Danza a Napoli e riceve il secondo premio al concorso Residanza 2019. Il suo percorso artistico è arricchito dall’insegnamento della danza contemporanea presso diverse sedi in Trentino e sul territorio nazionale.

 

venerdì 9 settembre – ore 18.00 e ore 19.00 – Lungo Reno / Giardino Gennaro Fabbri, Via del Triumvirato
Fabio Brusadin, Edoardo Sansonne, Elisa Sbaragli
Sull’irrequietezza del divenire
di e con: Fabio Brusadin, Edoardo Sansonne, Elisa Sbaragli | ricerca sonora: Edoardo Sansonne | proiezioni, disegno luci ed interazioni: Fabio Brusadin
durata 30’
ingresso gratuito
Un’indagine artistica sui corpi, a partire dal corpo. Una riflessione sugli spazi residuali, interstizi urbani dimenticati, Sull’irrequietezza del divenire è un laboratorio di pratiche per stringere nuove alleanze con il non-umano. Attraverso molteplici forme site-specific e grazie all’impiego di linguaggi ibridi (visivo, corporeo, sonoro), il progetto apre con delicatezza uno spazio estetico e poetico per immaginare e sperimentare forme di prossimità con il mondo vegetale, e più in generale con le componenti non-umane dei nostri ambienti. Grazie alla logica dell’assemblaggio e del meticciato si crea uno spazio sensibile in cui materia, corpi e oggetti dialogano portando alla luce rimandi e somiglianze, abitando terreni di confine. Il corpo (degli artisti e del pubblico) inteso come strumento multidimensionale di comunicazione, relazione, contemplazione del mondo vegetale in-quanto-vivente (tagliare). È nel corpo vivo, con la sua stratificazione sensoriale, percettiva e propriocettiva, che gli artisti inaugurano un’indagine orizzontale, aperta alla vulnerabilità e all’ascolto, partendo da un profondo ripensamento delle forme di relazione e linguaggi possibili.

Edoardo Sansonne, musicista. Produce musica elettronica sotto lo pseudonimo di Kawabate, un progetto che trova le sue sonorità nella dicotomia fra rumori ambientali, suoni sintetizzati e l’utilizzo della voce come elemento narrativo.

Elisa Sbaragli è danzatrice e coreografa. Autrice dei suoi lavori da diversi anni, porta avanti una ricerca personale in cui il corpo, il suo muoversi e le sue infinite possibilità di trasformazione sono le basi per costruire la sua ricerca. Dopo il Biennio di Formazione presso il CIMD sotto la direzione artistica di Franca Ferrari, nel 2017 conclude il percorso di formazione Azione, diretto da Sosta Palmizi, grazie al quale incontra i nomi più importanti della danza di ricerca italiana. Nel 2016 debutta con il suo primo lavoro In Between. Dal 2017 i suoi lavori, presentati in vari festival di danza, sono prodotti da Perypezye Urbane: Industrial Soundscape, progetto vincitore di una menzione speciale per Cross Award 2019; Besides Me, interpretato dalla giovane danzatrice Sissj Bassani; Vacuo; Cambia-menti, con la musica live del musicista e compositore Elia Anelli e Attraverso.

Fabio Brusadin, artista multimediale. Le sue competenze spaziano dalla creazione di ambienti di scena interattivi, all’utilizzo di vari trasduttori per il movimento degli interpreti in scena; dalla creazione di contenuti visivi e allo sviluppo di prototipi di macchine e software per il teatro e le arti performative in generale.

 

sabato 10 settembre – ore 17.00 e ore 20.00 – Ex Chiesa di San Mattia, Via Sant’Isaia 14/a
Compagnia Virgilio Sieni
Satiri
coreografia e spazio: Virgilio Sieni | interpretazione: Maurizio Giunti, Jari Boldrini | violoncello: Naomi Berrill | musica: Johann Sebastian Bach (Suite n. 3 in Do Maggiore, BWV 1009; Suite n. 4 in Mi bemolle Maggiore, BWV 1010) | luci: Marco Cassini | allestimento: Daniele Ferro | maschere animali: Chiara Occhini
durata 50’
Nuova produzione della Compagnia Virgilio Sieni che vede in scena i danzatori Jari Boldrini e Maurizio Giunti accompagnati dalla musica di Johann Sebastian Bach eseguita dal vivo al violoncello da Naomi Berrill. Una danza per dermatoglifi che tracciano l’aria e una sintassi che sembra riferirsi all’embrione del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico. Lo studio del movimento sottrae al quotidiano quelle posture che poi tornano sotto forma di un’altra lingua, non forma in movimento ma corpo che trascolora e, come una nebulosa auratica, si confonde tra lontananza e vicinanza e opera secondo un’attenzione rivolta alla tattilità spaziale che ci comprende.
Il Satiro, come ci dice Nietzsche ne La nascita della Tragedia (1872) e per richiamo sapienzale Giorgio Colli ne La nascita della filosofia (1975), potrebbe essere colui che getta lo sguardo nell’abisso dicendo sì alla vita: non la notte, ma la sua primavera.

Tra i punti di riferimento della coreografia mondiale contemporanea, Virgilio Sieni è attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d’arte e musei. Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. È uno dei fondatori della Compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti. Nel 2007 fonda l’Accademia sull’arte del gesto, un contesto inedito di formazione e creazione che coinvolge persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull’idea di comunità del gesto. Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011), nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese. È stato Direttore della Biennale Danza di Venezia dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo tra polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica.

 

sabato 10 settembre – ore 17.30 – Piazza San Francesco
Alessandra Ferreri, Matteo Sedda e Joshua Vanhaverbeke/VITAMINA
NeverStopScrollingBaby
concept e coreografia: Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke | coordinazione artistica: Alessandra Ferreri | performance: Matteo Sedda | creazione suono e luci: Joshua Vanhaverbeke
durational performance – fino a 45′
ingresso gratuito
Un flusso continuo di informazioni, un gioco di accelerazioni e impulsi ormonali che esplora le dinamiche che governano la nostra realtà iperconnessa e superfluida e nello specifico il meccanismo chiamato ‘scrolling’: un’invenzione che ha influenzato la vita di quasi tutta la popolazione mondiale, un gesto che ha cambiato il rapporto con il mondo, la percezione del tempo, il modo di elaborazione delle informazioni e di interazione. Un gesto familiare a una realtà costantemente alla ricerca del sensazionale e del rivoluzionario. Con Never Stop Scrolling Baby, VITAMINA esplora le dinamiche che governano la nostra realtà iperconnessa e superfluida. Una realtà costantemente alla ricerca del sensazionale, dell’esilarante e del rivoluzionario.

Il collettivo VITAMINA è composto dal danzatore cagliaritano Matteo Sedda, insieme a Alessandra Ferreri e Joshua Vanhaverbeke. Matteo Sedda – artista cagliaritano di base a Bruxelles – compone con Alessandra Ferreri, che cura la regia, e  Joshua Vanhaverbeke, a capo del disegno del suono e della luce; il trio italo belga VITAMINA si caratterizza per un interesse particolare per le rappresentazioni dell’osceno e le manifestazioni dell’eccesso in tutte le sue forme orientando il loro interesse per la cultura popolare e le sue derive online.

 

sabato 10 settembre – ore 18.15 – Piazza San Francesco
Masako Matsushita
Vibes#3
coreografia: Masako Matsushita | musiche: Mugen Yahiro | creazione digitale: Xavier Boissarie e Tomek Jarolim (ORBE)
durata 40′
ingresso gratuito
VIBES#3 è una performance di danza collettiva, un dialogo tra corpi, architetture e vibrazioni urbane. Un’esperienza audio-coreografica che guida i partecipanti alla scoperta di differenti stati fisico-emotivi e ambienti sonori. L’unicità di VIBES#3 nasce dalla collaborazione tra l’artista del movimento Masako Matsushita e l’artista del taiko giapponese e compositore Mugen Yahiro con lo scopo di accendere la creatività dei singoli partecipanti accompagnati da un paesaggio sonoro che si fonde tra il ritmo dei taiko e i rumori dello spazio urbano.

Artista multidisciplinare italo-giapponese, Masako Matsushita si occupa di analisi del movimento attraverso coreografie e danze, installazioni performative e interazione comunitaria. Esplora la presenza del corpo nello spazio con l’obiettivo di generare architetture per la socializzazione attraverso i sensi, le partiture, le mappe, indagando la connessione tra cultura ed estetica, identità e tradizione, dispositivi virtuali e pratiche sensoriali.

Mugen Yahiro è un artista e maestro delle percussioni tradizionali giapponesi (Taiko). Studia e applica l’arte in vari campi, dal visivo al performativo, sia come forma espressiva che come metodo di approfondimento interiore, cercando di creare un tipo di allenamento ideale, che possa portare allo sviluppo non solo della mente e del corpo, ma anche cuore e mente.

Orbe riunisce artisti digitali, game designer, coreografi e scienziati attorno alla sperimentazione e all’implementazione di esperienze che coinvolgono il corpo e i nuovi media.

 

domenica 11 settembre – ore 17.00 e ore 18.30 – Parco Villa Ghigi/ area antistante la Villa, Via San Mamolo 105
Pablo Girolami/IVONA
Manbuhsona
coreografo: Pablo Girolami | ballerini: Giacomo Todeschi, Lou Thabart, Samuele Arisci, Guilherme Leal, Pablo Girolami | musiche: Alim Qasimov, Fargana Qasimova, Troja, Nico Sun & Slow Nomaden, Acid Arab feat Radia Menel
durata 25′
ingresso gratuito
Manbuhsona è un’evoluzione. Una coppia diventa una comunità, Manbuhsa (prima creazione della compagnia) diventa Manbuhsona, una gita di un giorno diventa il viaggio di una vita. Lo spettacolo inizia con una sensazione di disconnessione. Ogni danzatore è chiamato a connettersi con la propria esperienza personale, per mezzo della propria risposta somatica individuale. Da qui, i danzatori aumentano gradualmente la vicinanza tra loro, si percepiscono vicendevolmente, prendono coscienza dell’unione dei loro cammini. Il viaggio a quel punto ha inizio. Il ritmo della musica e i corpi si fondono, e al nostro sguardo si rivela una comunità che abbandona egoismo e individualità, per fare spazio alla generosità. La forza della collettività è testimone e interprete di un senso di libertà e di piacere, che celebra il viaggio percorso in un rituale carico di eccitazione. Un’energia emanata grazie alla purezza dell’istinto naturale ritrovato.

IVONA è una compagnia di danza contemporanea fondata nel 2019 da Pablo Girolami. Nel 2019 nasce la prima creazione: il duo Manbuhsa, vincitore del premio italiano TWAIN direzioni-Altre 2019 e del premio del Pubblico al festival CortoinDanza 2019 (Cagliari) e al 33° Certamen Coreogràfico de Madrid. Nel 2019 Pablo Girolami crea Gianni-Pasquale che debutta a RumoreBianco di Monfalcone e vince il Premio Roma Danza 2020 (sezione “smARTphone Dance”). Nel 2020, Pablo Girolami coreografa Manbuhsona, produzione a serata intera per cinque interpreti, che debutta al Festival Visavi di Gorizia. Nel 2021, con la nuova creazione T.R.I.P.O.F.O.B.I.A., IVONA vince il premio per la migliore coreografia al concorso coreografico del Distrito de Tetuan di Madrid e alla Choreographic Competition Linkage di Sofia in Bulgaria; riceve inoltre il premio del pubblico al Rotterdam International Duet Choreographic Competition (RIDCC). La creazione video Mose3 è premiata come miglior film di danza al Festival Internazionale di Videodanza ZED.

 

domenica 11 settembre – ore 17.30 e ore 19.00 – Parco Villa Ghigi/ area antistante la Villa, Via San Mamolo 105
Silvia Dezulian e Filippo Porro/AZIONIfuoriPOSTO
Oltrepassare
idea, progettazione, coreografia, performers: Silvia Dezulian, Filippo Porro | idea, progettazione, sculture sonore: Martina Dal Brollo | idea, supporto tecnico e modello 3D: Gabriel Garcia
durata 30′
ingresso gratuito su prenotazione
Due corpi in relazione tra loro dialogano in salita esplorando una nuova percezione dello spazio e il pubblico, camminando con loro, fa esperienza di una sensazione sonora e visuale completamente diversa di un luogo quotidiano e di passaggio. I performer interagiscono tra loro e il paesaggio grazie a due sculture sonore indossabili che, collegate a dei microfoni posti nelle scarpe, amplificano i movimenti e la stessa conformità del suolo su cui i corpi si stanno spostando. Due figure camminano indipendenti ma vigili l’uno sull’altro, intrecciano passi, cercano un ritmo, faticano, sostano per poi ripartire. Si incontrano. Si separano. Si aspettano. Si insinuano tra il pubblico che, camminando insieme a loro, condivide la stessa esperienza. Camminare diventa lo strumento di lettura del nostro territorio, un rituale, una sfida, un percorso da fare in salita, fino a scoprire che oltre l’orizzonte c’è sempre un nuovo confine da oltrepassare.

AZIONIfuoriPOSTO nasce a Trento nel 2019 dalla collaborazione tra Silvia Dezulian (danzatrice e scenografa) e Filippo Porro (danzatore e performer). Il gruppo propone e produce azioni interdisciplinari fuori posto che cercano di relazionarsi il più possibile al paesaggio nella sua totalità e alle persone che lo abitano, provando anche ad uscire da luoghi e situazioni convenzionali per entrare in contatto con spazi di natura differente, interni ed esterni, creando una contaminazione tra arte e quotidiano, tra realtà e rappresentazione. AZIONIfuoriPOSTO opera nell’ambito della danza e della performance nutrendosi, a seconda delle progettualità, della collaborazione di altri professionisti non solo in ambito artistico. Propone azioni site-specific in grado di relazionarsi ai luoghi e alle persone che li abitano uscendo da spazi e situazioni convenzionali.

 

domenica 11 settembre – ore 20.00 e ore 21.30 – Sala Tassinari – Palazzo D’Accursio, Piazza Maggiore 6
Luna Cenere
W / \ M site specific studio
coreografia e concetto: Luna Cenere | con Michele Scappa e Davide Tagliavini | musiche: Renato Grieco | disegno luci: Loris Giancola
durata 20’
Il titolo del progetto, W/\M, è composto da segni grafici e lettere che, come elementi speculari, entrano in relazione. Questa relazione si traduce visivamente e coreograficamente in un’indagine architettonica dei corpi, nel loro capovolgimento, nell’interazione spaziale e diventa un’operazione ‘grammaticale’ declinata nella scrittura drammaturgica. Solo due paia di scarpe vestono i corpi dei performer, diventando ulteriore soggetto della scena.
Un’indagine architettonica sul corpo che mostra le potenzialità e la sensibilità creativa della nudità. Ispirata dalla corrente surrealista e dalle immagini di autori come Ren Hang, Eveline Bencicova e il fotografo Adey, Luna Cenere prosegue nella sua ricerca sui temi del corpo, la postura e il gesto creando paesaggi fatti di corpi che sottendono significati nascosti, partiture che svelano la natura simbolica e non solo antropomorfica del nostro essere corpo.

Luna Cenere è una danzatrice e coreografa nata a Napoli, formatasi alla SEAD di Salisburgo e, dal 2017, artista associata del Centro Coreografico Körper. Dopo diversi anni di lavoro da interprete per coreografi come Simone Forti, Anton Lacky e Virgilio Sieni, avvia un personale percorso autoriale con Kokoro (2017) e viene selezionata come artista AEROWAVES TWENTY18 e vince il Premio Per La Migliore Coreografia del Solocoreografico 2017. Vincitrice del Premio Danza&Danza come Coreografa Emergente 2020 con lo spettacolo Genealogia_Time Specific e autrice di Zoé, coproduzione con Festival Oriente Occidente, selezionata per la NID Platform 2021. Nel settembre 2019 Luna riceve il Premio Speciale Positano Léonide Massine come Talento Campano. Seguono poi Twin presentato in anteprima al Festival FOG di Triennale Milano Teatro, selezionato dalla rete ANTICORPI XL e Natural Gravitation – tributo a Isadora Duncan, commissione e produzione del Festival di Ravello e della Compagnia Körper.

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Foto: 1.-2. Luca Brinchi, Karima 2G, Irene Russolillo, If there is no sun ph. Giuseppe Follacchio; 3.-8. Luca Brinchi, Karima 2G, Irene Russolillo, If there is no sun ph. Monia Pavoni; 9. Irene Russolillo; 10.  Luca Brinchi; 11.-12. The Rose Alien Tour di Fabrizio Favale, Le Supplici; 13.-15. Gonzalo Peguero Pérez e Fabian Thomé in Moi-Je di Fabian Thomé; 16.-17. Concerto for Mandolin and Strings in C Major by Vivaldi di Gil Kerer, ph. Ehud Melamed; 18. Concerto for Mandolin and Strings in C Major by Vivaldi di Gil Kerer, ph. Eli Katz; 19. La Möa – Danza per corpo e torrente di Lorenzo Morandini ph Giulia Lenzi; 20. Sull’irrequietezza del divenire di Fabio Brusadin, Edoardo Sansonne, Elisa Sbaragliph Marta Aschenbecher; 21. Sull’irrequietezza del divenire di Fabio Brusadin, Edoardo Sansonne, Elisa Sbaragli ph Lorenza Cini; 22.-24. Satiri di Virgilio Sieni, ph Virgilio Sieni; 25. -26. Vitamina, NeverStopScrollingBaby di Alessandra Ferreri, Matteo Sedda, Joshua Vanhaverbeke; 27. Masako Matsushita, ph. Saralando; 28.-30. Manbuhsona di Pablo Girolami; 31.-33. AZIONIfuoriPOSTO, Oltrepassare di Silvia Dezulian e Filippo Porro; 34. W / \ M site specific studio di Luna Cenere, ph Plinio Marsan Korperformer.

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