In Emilia Romagna

Fare e rifare la danza. A Bologna la Compagnia Zappalà Danza con Romeo e Giulietta 1.1.

04 . 04 . 2017

Bologna - Laboratori delle Arti/Teatro

A Bologna il 4 e 5 aprile 2017, La Soffitta propone Fare e rifare la danza, un progetto a cura di Elena Cervellati, che per il 2017 si concentra sull’attività della Compagnia Zappalà Danza, sia con la presentazione dello spettacolo Romeo e Giulietta 1.1. La sfocatura dei corpi  in scena martedì 4 aprile 2017 (ore 21), che con la giornata di studio Romei e Giuliette. Declinazioni del rifare in danza in programma mercoledì 5 aprile 2017 (ore 10-13).

Compagnia di spicco della danza contemporanea italiana, la cui attività coincide con quella del suo direttore e coreografo Roberto Zappalà, la Compagnia Zappalà Danza presenta una pièce nata per una coppia di innamorati che, riportando ancora una volta in scena un soggetto antico, grazie al loro agire ci costringono a confrontarci con l’oggi, se non a proiettarci nel futuro. Lo spettacolo riprende e sviluppa la sezione dedicata alla Danza de La Soffitta, già nel 2014 e nel 2016 concentrata sulle pratiche di “rifacimento”: Romeo e Giulietta 1.1. La Sfocatura dei Corpi è in effetti una speciale declinazione del rifare la danza, poiché propone un titolo quasi ma non del tutto identico a quello proposto nel 2006 dalla medesima compagnia, Sfocatura dei corpi, andando così ad attuare consapevolmente un’operazione che si colloca tra ripresa di una creazione appartenente al proprio repertorio e reinvenzione della stessa creazione; tanto più che si tratta anche – come d’altra parte nel caso del lavoro di dieci anni fa – di una reinvenzione rispetto alla lunga tradizione ballettistica legata a questo titolo, ora decisamente ripensato nei contenuti e nelle forme.

Interpretato da Gaetano Montecasino e Valeria Zampardi, Romeo e Giulietta 1.1 è un duetto costruito  su un tappeto sonoro che unisce John Cage, Sergei Prokofiev e i Pink Floyd.  La chiave scelta da Zappalà, che utilizza anche testi curati da Nello Calabrò,  per portare in scena i protagonisti dell’infelice storia degli amanti di Verona è “la sfocatura”.

“Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente, la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e l’oggetto inquadrato. Se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura l’oggetto risulta, appunto, sfocato – sostiene Zappalà – Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando percepiamo che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando la distanza che ci separa dall’essere amato è condizionata dal proprio essere nel mondo; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini, o troppo lontani”.

Nella versione 1.1 il coreografo ha spostato la propria messa a fuoco dalla coppia di innamorati, alla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle vicissitudini scespiriane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa).  Romeo e Giulietta 1.1  vuole  riflettere e ribellarsi ad un tempo storico, oggi, dove la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e al contempo vuole contrapporle passione  e rispetto nei confronti della vita.

Un Romeo e Giulietta che non vuole parlare d’amore ma essere lui stesso un atto d’amore verso la vita.

A Bologna precede lo spettacolo, a partire dalle 20, una proiezione di estratti video di alcune versioni di Romeo e Giulietta, in un montaggio a cura di Stefano Orro, che include le interpretazioni da Maurice Béjart a Birgit Cullberg, da Angelin Preljocaj a Mauro Bigonzetti, da Sasha Waltz a Mark Morris.

www.dar.unibo.it

Foto: Gaetano Montecasino e Valeria Zampardi in Romeo e Giulietta 1.1 di Roberto Zappalà, ph. Serena Nicoletti.

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