Interplay Festival

Interplay: Dolly di e con Giorgia Nardin e Grafiche del silenzio di Manfredi Perego.

27 . 05 . 2014

20.30

Moncalieri (TO) - Fonderie Teatrali Limone, Via Pastrengo 88

Il Festival Interplay ospita il 27 maggio alle Fonderie Limone tre realtà nazionali, nell’ottica di promuovere e sostenere i coreografi che lavorano da diversi anni sul nostro territorio ricevendo importanti riconoscimenti anche all’estero. Alle 20.30, in sala Piccola viene presentato Dolly di e con Giorgia Nardin e a seguire Grafiche del silenzio di Manfredi Perego. Alle 21.30 in Sala grande è invece in scena Robinson, lavoro di Michele Di Stefano per MK.

Giorgia Nardin porta a Interplay il suo nuovo lavoro, Dolly, finalista al Premio GD’A Veneto 2012, selezionato per la Vetrina Anticorpi XL 2012, vincitore della menzione speciale di DNA RomaEuropa 2012, selezionato per l’Italian Showcase all’Edinburgh Fringe Festival 2013. In questa originale performance, Giorgia Nardin indaga l’automatismo, assumendo, come una bambola, diverse forme iconiche femminili: donna in carriera, femmina seducente, oggetto sessuale, mantenendo sempre in ognuna di esse un’aura infantile. Dal 1959 sono state vendute oltre 700 milioni di Barbie. Ogni giorno vengono comprate due Barbie al secondo. Barbie è magra, slanciata, sicura di sè, gioiosa, realizzata. Questo giocattolo impeccabile e sorridente ha contribuito a modellare nel tempo i parametri con cui il corpo femminile viene inteso. Partendo da questa considerazione Giorgia Nardin con questo suo lavoro Dolly vuole indagare il proprio corpo che viene agito dall’esterno come un corpo in affitto, la cui inquilina non lo possiede. Non può far altro che subire la propria condanna, che la costringe ad essere un soprammobile, a divenire carne da macello. Dolly, costruito su ambienti sonori di  Tommaso Marchiori, ricerca un modo meccanico di abitare il corpo, di rendere la carne uno strumento e le azioni un’imposizione.

A seguire Grafiche del Silenzio di Manfredi Perego, performance nata dal desiderio di trasporre in forma scenica un percorso personale sintetizzabile in tre parole: nascita, lotta, consapevolezza. Per tradurre questi tre termini in linguaggio coreografico, Perego fa riferimento al segno grafico come se il corpo fosse un disegno in movimento. L’arte grafica di riferimento è il sho-dò giapponese, risultato dell’unione di mente, azione, gesto. Il tema del silenzio viene affrontato come necessaria condizione per la realizzazione di un tratto deciso ed unico. In questo senso il corpo del performer è inchiostro e pennello assieme, lo spazio viene utilizzato come foglio di carta che si crea e si ricrea attorno al corpo. L’ambiente sonoro di Paolo Codognola è a tratti tangente la grafia del corpo ed in altri momenti indipendente e anch’esso dipinge l’ambiente. Inoltre è presente una ricerca di equilibrio tra due anime grafiche contrastanti. Grafiche del Silenzio è stata selezionata all’ultima Vetrina della Giovane Danza d’Autore curata dal network ANTICORPI XL ed ha vinto il Premio Equilibrio Roma per la danza contemporanea 2014, della Fondazione Musica per Roma.

 

Foto: 1. Giorgia Nardin; 2. Manfredi Perego

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