A Milano

Milano Flamenco Festival 2019. Manuel Liñán & Friends, Compagnia Maria Moreno e Compagnia Patricia Guerrero al Piccolo Teatro Strehler

Dal 21 . 06 . 2019 al 28 . 06 . 2019

Milano

Torna dal 21 al 28 giugno 2019 Milano Flamenco Festival, la rassegna di flamenco e danza spagnola che quest’anno intende celebrare l’universo femminile e le sue sfaccettature.

Organizzato dall’Associazione Punto Flamenco, il festival si svolgerà in diversi luoghi di Milano e sul palco del Piccolo Teatro Strehler dove andranno in scena gli spettacoli di Manuel Liñán con i suoi Friends (25 giugno), della Compagnia Maria Moreno (26 giugno) e della Compagnia Patricia Guerrero (28 giugno). Tre sensibilità, tre differenti stili, tre modi di sentire, vivere e interpretare il flamenco, tre risposte al tema dell’edizione 2019 del festival: Identità: la libertà di essere.

25 giugno 2019 – Manuel Liñán & Friends ¡VIVA!– Prima Europea –E’ un canto alla libertà del movimento e alla libertà d’espressione. Con questa provocatoria nuova creazione Manuel Liñán, insieme a sei bailaores/ballerini, celebra l’universo femminile nel flamenco – la mujer bailaora – proponendo la pluralità della danza, affrontando le distinte forme esistenti e sottolineandone l’unicità. Un’opera coraggiosa che rompe il mondo fortemente codificato del flamenco, l’appartenenza di genere non è più un tabù e la trasformazione prende forma. Una trasformazione attraverso la quale i sei formidabili protagonisti esplorano l’affascinante universo femminile costruendo un corpo al quale aspirano e con il quale sono liberi di esprimersi. Una trasformazione che non rappresenta una maniera di mascherarsi bensì di esporre la propria nudità e quella doppia identità che naturalmente appartiene loro.
Sul palco, assieme a Manuel Liñán i ballerini, Manuel Betanzos, Jonathan Miro, Hugo Lopez, Miguel Heredia, Victor Martin (in prestito dal Balletto Nazionale di Spagna) e Daniel Ramos (in prestito dal Balletto Nazionale di Spagna), i cantanti David Carpio e Ismael de la Rosa, e Francisco Vinuesa (chitarra), Víctor Guadiana (violino), Kike Terrón (percussioni).

 

26 giugno 2019 – Compagnia Maria Moreno De La Concepción– Prima Europea – Giovane protagonista della scena nazionale e internazionale, recentemente insignita del Premio Gilardillo, artista rivelazione nell’ultima edizione della Bienal de Flamenco de Sevilla, Maria Moreno, per la prima volta in Italia, presenterà la sua ultima creazione diretta da Eva la Yerbabuena e Andrés Marín. De La Concepción, è un’opera con note autobiografiche: attraverso citazioni personali, come il dettaglio di essere nata femmina quando tutto lasciava credere all’arrivo di un maschio, il sogno di un padre che voleva essere torero ma è finito marinaio, si sviluppano le fasi della vita vissute come ricerca e transizione verso la definizione del proprio essere, o del senso del proprio essere, con l’obiettivo di difendere sempre libertà, indipendenza, identità.
In scena con María Moreno, i cantanti Enrique “El Extremeño e Pepe De Pura, e i musicisti Oscar Lago (chitarra), Javier Teruel (percussioni), Roberto Jaén (mani).

 

28 giugno 2019 – Compagnia Patricia Guerrero Distopía  Nuova rappresentante della generazione più influente di giovani creatori, Patricia Guerrero propone con Distopíun’opera che unisce flamenco, contemporaneo, neoclassico e note di canto lirico, per affrontare il conflitto d’identità, lo stato schizofrenico sofferto dalla donna a causa degli schemi imposti dalla società.
«Il concetto di distopia si contrappone a quello di utopia, e se questa rappresenta un mondo dove tutto è come deve essere, la distopia è il suo contrario: un mondo indesiderabile e spaventoso dove tutto è portato ai limiti estremi». Patricia Guerrero, si ispira liberamente alla magniloquente tela di Hieronymus Bosch Il Giardino delle delizie, e sotto la regia di Juan Dolores Caballero, s’immerge in un mondo fra realtà e sogno, verità e delirio, preda di una società apparentemente amabile ma che in realtà la imprigiona, la spoglia del suo essere, del suo corpo, per convertirla in una sorta di automa. Un viaggio nella profondità delle emozioni e del conflitto fra ciò che si è costretti e ciò che si vorrebbe essere.
In scena con Patricia Guerrero, i ballerini Ángel Fariña e Rodrigo García Castillo, il cantante Sergio Gómez “El Colorao”, la cantante lirica Alicia Naranjo e i musicisti Dani de Morón (chitarra), José Manuel Posada “Popo” (basso elettrico, cotrabbasso), Agustín Diassera (percussioni).

Diverse iniziative coronano il programma.

El Duende Desnudo è il titolo della mostra in loop dell’artista Juraj Horniak, una proposta con cui il fotografo, illustratore e pubblicitario slovacco mira a scoprire quel “essere misterioso che vive nel cuore del flamenco, che tutti provano, ma nessuno sa come spiegare”. Dieci artisti si prestano a un doppio nudo, quello del corpo e dell’anima (dal 25 al 28 giugno al Piccolo Teatro Strehler – ingresso libero).

La conferenza Identita’ in viaggio: dall’India a Milano tenuta Sergio Rodríguez López, direttore dell’Istituto Cervantes di Milano, analizzerà il tema delle identità a confronto (25 giugno – Scatola Magica Teatro Strehler – Ingresso libero).

Flamenco en Flash: esibizioni di breve durata animeranno alcuni luoghi della città come il regno della gastronomia internazionale Eataly, il Mudec, il Festival Mix, a cui si aggiungerà la residenza di anziani Mater Sapientiae (21 giugno).

Sul sagrato del Teatro Strehler verrà allestita Plaza Flamenca, con aperitivo, musica, pubblico danzante per intrattenersi prima e dopo gli spettacoli il tutto a cura di Mare Culturale Urbano (dal 25 al 28 giugno – 18:00 – 24:00 – Ingresso libero). Ai tavoli della Plaza Flamenca il 27 giugno Aperitivo con Artista in compagnia di Patricia Guerrero che converserà con il pubblico.

Workshop per tutti gli aficionados tenuto da Maria Moreno (dal 22 al 24 giugno – Sala Punto Flamenco – info@puntoflamenco.it)

www.puntoflamenco.it – www.piccoloteatro.org

Foto: 1.- 2. Manuel Liñán & Friends; 3.-4. Maria Moreno, ph. Gilberto González; 5. Patricia Guerrero, ph. Javier Fergò ; 6.  Patricia Guerrero, ph. Oscar Romero.

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