In Emilia Romagna

MM Contemporary Dance Company con La Sagra della primavera di Enrico Morelli e Pulcinella di Michele Merola

18 . 11 . 2018

Vignola

La stagione dell’ERT propone domenica 18 novembre 2018 al Teatro Fabbri di Vignola la MM Contemporary Dance Company con un programma che fa diretto riferimento a due mitiche coreografie dei Ballets Russes di Djagilev: La Sagra della primavera di Stravinskij nella versione coreografica di Enrico Morelli e Pulcinella, sempre di Stravinskij, nella riuscita versione coreografica di Michele Merola.

Morelli nella sua versione della Le Sacre du Printemps di Igor Stravinskij si accosta con profondo rispetto a questa partitura, che ha ispirato i più grandi coreografi del Novecento e prende spunto, per attualizzarla, dall’antica leggenda slava collegata alla partitura che racconta che ad ogni  primavera una vergine doveva essere ritualmente sacrificata affinché la terra potesse rifiorire. Nella lettura di Morelli la vergine è un capro espiatorio.

«Per combattere antiche e nuove paure, ed esorcizzare il male di vivere che accompagna il presente, ogni occasione è buona per individuare un capro espiatorio. Di volta in volta, per far ricadere responsabilità e timori sul colpevole di  turno, spesso  sommariamente liquidato, si avallano scelte demagogiche, o si compilano liste di proscrizione”. Nella scelta registica di Enrico Morelli, sulla nuda scena, come unico elemento, emergono dal buio e incombono dal soffitto lugubri ganci da mattatoio. Sono altrettante spade di Damocle, un monito severo che ci invita a guardare al passato, ad un tempo in cui tanti, troppi uomini sono stati mandati al macello, sacrificati a ideologie di morte e terrore, considerati numeri senza identità, corpi derubati della propria dignità.

L’assunto della coreografia è tutto qui: sino a quando l’essere umano sacrificherà i propri simili alla violenza del cieco cannibalismo, e non sceglierà la via del rispetto dell’altro, la luce della cultura e la chiarezza della ragione non prenderanno il sopravvento. Se ciò non avverrà, come ci avvertono scrittori e filosofi, da Erasmo da Rotterdam a Thomas Hobbes ad Antonio Gramsci, da sempre, e per sempre, ciascun individuo potrà solo pensare e volere il male degli altri, eliminare chiunque si ponga in ostacolo al soddisfacimento dei suoi desideri. Ognuno avrà nel prossimo un nemico. Da ciò deriverà guerra di tutti contro tutti, senza più torto o ragione. Così l’animale uomo sarà condannato a restare Homo homini lupus».

Contemporanea e personale è anche la versione di Pulcinella  del coreografo Michele Merola, un balletto fortemente voluto da Diaghilev e che debuttò a Parigi nel 1920 su coreografia di Leonide Massine, scene e costumi di Pablo Picasso, musica di Igor Stravinsky su temi di Giovanni Battista Pergolesi e di altri musicisti del ‘700. La chiave di lettura del progetto di Michele Merola per la sua MM Contemporary Dance Company parte dalla considerazione che l’identità di Pulcinella, maschera teatrale italiana per eccellenza, la sua immagine, le sue emozioni, appartengano al mondo intero e debbano essere inserite in un contesto contemporaneo. Merola ne fa dunque un personaggio che sì, affonda le sue radici nella tradizione teatrale italiana, ma è allo stesso tempo uno di noi. Questa trasposizione in chiave contemporanea della maschera arricchisce ulteriormente un personaggio che ha già nel suo DNA molteplici volti e caratteri che si alternano e si compenetrano l’un l’altro. Diversamente dalle altre maschere della Commedia dell’Arte italiana, legate a un ruolo/funzione preciso, derivato da un carattere inequivocabile, Pulcinella ha infatti il potere di moltiplicare se stesso, per clonazione, e recitare in compiti diversi. Nello stesso costume, Pulcinella assume mille ruoli e mille caratteri, e grazie ad essi riesce a cogliere le possibilità infinite della vita.

In questo personaggio dunque, ordinario e straordinario al tempo stesso, che, con una sua semplice ma precisa immediatezza, descrive la complessità delle cose del mondo, Merola scopre il nostro doppio, il nostro specchio deformato: mentre racconta la propria storia, il protagonista narra anche la storia di ciascuno di noi. Sono questi gli aspetti che ci accomunano a Pulcinella, una maschera che, se esibisce l’immediatezza di bisogni primari, ha però in sé la consapevolezza delle cose buone e giuste (e ingiuste) della vita.

www.vignola.emiliaromagnateatro.com

Foto: 1. 2. MMCompany, La sagra della primavera di Enrico Morelli, ph. Roberto Pia; 3. MMCompany, La sagra della primavera di Enrico Morelli, ph. Luca Vantusso; 4. MMCompany, La sagra della primavera di Enrico Morelli, ph. Giovanni Vecchi; 5.-8. MM Contemporary Dance Company, Pulcinella di Michele Merola ph. Riccardo Panozzo.

 

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