Spettacoli Online

Online 20 anni di Danza alla Biennale di Venezia. Trailer, incontri, spettacoli

Sul palcoscenico virtuale della Biennale Channel la Biennale di Venezia propone fino al 5 maggio 2020, ogni giorno 3 appuntamenti con la danza che raccontano 20 anni della sua storia. In programma i filmati della consegna del premio alla carriera a Pina Bausch e del Leone d’Oro a Steve Paxton, interviste a Carolyn Carlson, Cristiana Morganti, William Forsythe, Lucinda Childs, Anne Teresa De Keersmaeker, Jiří Kylián, Sylvie Guillem, e spettacoli firmati da Carolyn Carlson, Michael Clark, Saburo Teshigawara, Shobana Jeyasingh, Anton Lachky, Michele Di Stefano e Francesca Pennini.

Dal 29 . 04 . 2020 al 05 . 05 . 2020

Duplice appuntamento nel nome della danza sul sito web della Biennale di Venezia.

Per una settimana, da mercoledì 29 aprile fino al 5 maggio 2020, 20 anni di Danza alla Biennale di Venezia propone tre appuntamenti quotidiani (ore 14.00, 16.00, 19.00) sul palcoscenico virtuale della Biennale Channel.

L’iniziativa proseguirà sempre nel nome della danza: da lunedì 18 maggio sarà possibile la visita virtuale, sul sito della Biennale, alla mostra L’idea del corpo. Merce Cunnigham, Steve Paxton, Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti dall’Archivio della Biennale ‘60/’76.

20 anni di Danza alla Biennale è un racconto per immagini: con i trailer degli spettacoli più belli che sono passati al festival a partire dal 1999, anno dell’istituzione della Danza come settore autonomo al fianco delle altre discipline della Biennale di Venezia; con le testimonianze, le riflessioni, i pensieri che gli artisti hanno espresso in interviste e incontri, soprattutto in occasione delle premiazioni con il Leone d’oro alla carriera, momenti che hanno visto sfilare nomi che hanno fatto la storia della scena contemporanea; infine con gli spettacoli, soprattutto quelli nati a Venezia e per la Biennale, commissionati con istituzioni europee come Dansen Hus e Dance Umbrella. Sono materiali in gran parte selezionati dall’Archivio storico della Biennale (ASAC) e che da oggi sono online secondo una programmazione specifica.

Si parte da Carolyn Carlson, artista e poeta ma anche grande pedagoga, con cui prende il via l’avventura della Biennale Danza, di cui saranno on line oltre che interviste due creazioni realizzate a Venezia: J. Beuys Song, con le musiche di Giovanni Sollima eseguite dal vivo dallo stesso violoncellista e i giovani danzatori dell’Accademia Isola Danza; e Writings on Water, l’assolo con cui la Carlson ha salutato il pubblico veneziano nel 2002.

Questa è una prima intervista:

E ancora: Steve Paxton, visibilmente commosso alla premiazione alla carriera avvenuta a 50 anni dalla sua ultima presenza a Venezia; del coreografo americano si troverà on line anche l’incontro con il pubblico.

Pina Bausch che riceve il premio alla carriera dalle mani di Franco Quadri, un’icona della danza raccontata anche in un’intervista a Cristiana Morganti, danzatrice della storica compagnia di Wuppertal e coreografa in proprio.

William Forsythe, ogni pensiero una rivelazione, nell’incontro col pubblico e in un’intervista insieme a Brock Labrenz, interprete di Nowhere and everywhere at the same time.

E ancora: Lucinda Childs, Anne Teresa De Keersmaeker, Jiří Kylián, Sylvie Guillem, star indiscussa della danza, che conclude la rassegna il 5 maggio con una conversazione condotta da Elisa Vaccarino.

Fra gli appuntamenti serali dedicati agli spettacoli, oltre a J. Beuys Song e Writings on Water si vedranno: Eyes Off, che Saburo Teshigawara concepì a Venezia come omaggio a La nuda di Giorgione, con un’introduzione del coreografo giapponese; TooMortal, della coreografa anglo-indiana Shobana Jeyasingh, pioniera della danza “fusion”, che ha debuttato in prima assoluta alla Chiesa di Saint George (San Vio, Venezia); Swan Lack e Thank U Ma’am, un dittico a firma del ribelle della danza britannica Michael Clark, ispirato alla “santa trinità” del rock – David Bowie, Iggy Pop e Lou Reed; A demain di Anton Lachky, breve e graffiante incursione coreografica all’aperto, nei campi di Venezia, complici i danzatori di Biennale College, come Sahara para todos, ideato da Michele Di Stefano per e con i danzatori di Biennale College in Campo San Maurizio; Variazioni posturali negli abitanti di stanze asimmetriche in regimi meteorologici controllati (chi inciampa lo fa apposta) di Francesca Pennini/Collettivo Cinetico, fra le più interessanti delle giovani compagnie.

La mostra virtuale – che ripropone l’esposizione del 2014 presentata a Ca’ Giustinian – sarà online dal 18 maggio: è un tuffo nell’Archivio storico della Biennale con oltre 200 foto cui si aggiungono manifesti e bozzetti dei tempi in cui la danza era “ospite” di altri settori, musica e teatro, che testimoniavano le ricerche più avanzate anche in questo campo. L’idea del corpo. Merce Cunnigham, Steve Paxton, Julian Beck, Meredith Monk e Simone Forti dall’Archivio della Biennale ‘60/’76 mette in luce quegli artisti, tutti pionieri dell’happening e della performance che hanno rivoluzionato la scena internazionale tra gli anni Sessanta e Settanta, che alla Biennale hanno realizzato avvenimenti con un forte richiamo al corpo fuori dai teatri, coinvolgendo gli spazi all’aperto di Venezia: Merce Cunningham, Julian Beck con il Living Theater, Simone Forti e Meredith Monk.

La mostra è un documento straordinario di esperienze fondamentali: come il memorabile Event in Piazza San Marco che Merce Cunningham realizzò con la sua compagnia il 14 settembre 1972, fra lo stupore dei presenti. O come la forza politica dei corpi di Julian Beck e del Living Theater nella trilogia L’eredità di Caino, o come l’indimenticato Quarry di Meredith Monk, con la sua vocalità rituale. O come Simone Forti, portatrice di un alto pensiero fisico, e Steve Paxton, maestro di conoscenza intima delle dinamiche del corpo.

Con questo programma La Biennale di Venezia continua la campagna #IoRestoaCasa promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT).

Si segnala che il 14. Festival di Danza contemporanea diretto da Marie Chouinard si svolgerà dal 13 al 25 ottobre 2020.

www.labiennale.org

Foto: 1. Pina Bausch, Leone d’oro alla carriera; 2. Pina Bausch riceve il Leone d’oro alla carriera da Franco Quadri; 3. J. Beuys Song di Carolyn Carlson, Biennale di Venezia; 4. Les Grands Ballets Canadiens de Montreal, Bella Figura di Jiri Kylian; 5. Sylvie Guillem in 6000 Miles Away, Bye di Matz Ek, ph. Bill Cooper; 6.-7. Nowehere and everywhere at the same time di William Forsythe con Brock Lebranz, Artiglierie Arsenale Venezia, Biennale Danza; 8. A Demain di Anton Lachky con i danzatori di Biennale College in Campo Pisani a Venezia; 9. Katema di Lucinda Childs in Campo S. Agnese a Venezia, Biennale Danza, ph. Andrea Avezzu; 10. Dance II di Lucinda Childs, ph. Andrea Avezzu; 11. Vortex Temporum di Anne Teresa De Kersmaeker, Compagnia Rosas e L’Ictus Ensemble; 12.-13. Event di Merce Cunningham in Piazza San Marco a Venezia, Biennale di Venezia, 1972.

 

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